POLITICA

Velletri – Furia Taddei: “in molti sono in politica solo per convenienza”

taddei

 

Qualcuno lo immaginerebbe immerso in uno di quei suoi viaggi che gli sono valsi la fama di Marco Polo veliterno. Le capacità dialettiche per girare il mondo e rilassarsi non gli mancherebbero, dall’alto della sua padronanza di ben 5 lingue, come neppure il beneficio nello staccare la spina dopo una fase tutt’altro che indimenticabile. Eppure lui ha deciso diversamente e dopo aver medito a lungo sull’esito delle Comunali 2013, che lo hanno visto candidato a Sindaco, non le ha mandate a dire ad alcuni protagonisti di quella politica veliterna di cui da quasi un decennio è tra gli esponenti più attivi ed operosi.

Nella precedente consiliatura, dalla sua spasmodica voglia di non tirarsi mai indietro di fronte alle istanze sollevategli dai cittadini, è scaturita un’escalation di interrogazioni, mozioni ed interpellanze che per alcuni è parsa anche morbosa, se non fosse che lui, Fabio Taddei, non è mai sembrato tipo da restare con le mani conserte, nonostante nell’andazzo della politica italiana sia ormai diventato usuale il contrario, tanto da non far stupire affatto che il nuovo consiglio comunale veliterno, eccezion fatta per la prima canonica uscita, non sia stato più convocato.

Nella sua disamina, che arriva a quasi due mesi dalle Comunali, Taddei, candidato sindaco per il Movimento Velletri Libera, unitamente al partito del Centro Democratico, va giù duro sin dalla prima accusa: “premetto di non avere nulla di personale nei confronti di alcune persone, ma di voler unicamente intervenire per amore della verità e per reagire al ‘mercato delle vacche’ intravisto durante le composizioni delle liste dei partiti partecipanti alle ultime elezioni comunali, che è servito a ricordarci come purtroppo per molti la coerenza politica non esiste ma esistono solo tante convenienze personali. In passato Servadio disse che non avrebbe mai governato insieme a chi era stato coinvolto nelle amministrazioni di Cesaroni. Della sua maggioranza fecero invece parte in Consiglio Massimo Andolfi (ex Forza Italia) ed in Giunta l’assessore Sandro Moretti (anch’egli ex Forza Italia) che era stato assessore e vice sindaco con Cesaroni, il quale dimessosi da assessore è stato poi riciclato come membro del Consiglio di Amministrazione della Velletri Servizi. Oltre a questi due anche Augusto Di Lazzaro (anche lui proveniente da Forza Italia), e anche lui ex assessore di Cesaroni, il quale, evviva la coerenza, ha poi addirittura concorso con il Pd alle ultime elezioni comunali”. 

A proposito di mancata coerenza – continua Taddei -: oggi nella nuova Amministrazione Servadio abbiamo come assessore al bilancio Marilena Ciarcia, ex Consigliere comunale di Alleanza Nazionale nell’Amministrazione Cesaroni 1, Presidente dell’Azienda Speciale nell’Amministrazione Cesaroni 2 e Presidente dei Revisori dei Conti della Volsca andata poi fallita nell’Amministrazione Cesaroni 3. Curriculum arricchito dal ruolo di consigliere di opposizione nelle fila dell’UDC nell’Amministrazione Servadio 1. Una Marilena Ciarcia che oggi dice di avere sostenuto Servadio alle ultime elezioni Comunali perché ha amministrato i conti in maniera impeccabile. Peccato che questa stima non l’abbia mai e poi mai dimostrata e palesata nell’ultima consiliatura, dove a più riprese criticò aspramente l’Amministrazione, subendo a sua volta critiche feroci da parte del Sindaco, col quale sembrava non corresse affatto buon sangue, come dimostrato dai numerosi litigi consiliari. Negli ultimi tempi ero seduto nell’aula consiliare vicino a lei e ricordo bene tutti questi scontri. E pensare che pochi giorni prima di schierarsi clamorosamente con Servadio  mi disse che non sarebbe mai andata a sinistra. Ma, con sincerità, aggiunse che non avrebbe voluto fare di nuovo il Consigliere comunale mirando a qualcosa di più, e alla luce dei risultati, essendo stata nominata assessore proprio della seconda giunta Servadio c’è da dirle ‘brava’, visto che ha raggiunto i suoi proponimenti.  Sulla stampa la Ciarcia ha però dichiarato che se la destra non si fosse divisa  lei avrebbe potuto fare una scelta diversa. C’è allora da chiedersi in base a quali aspetti programmatici ha scelto lo schieramento politico alle ultime elezioni Comunali? Forse solo su chi avrebbe vinto e sulle opportunità personali che avrebbe avuto non appena terminate le elezioni?  Un caso clamoroso, il suo, di mancata coerenza  che passerà agli annali, da parte sua e di chi l’ha voluta in squadra”.

“Con Servadio – continua Taddei – troviamo oggi anche Rolando Cugini (ex MSI ed AN), fondatore della lista civica Movimento Popolare per Velletri, notoriamente di destra, e per tre anni Assessore al bilancio nell’amministrazione Cesaroni 3 e responsabile della fidejussione dei 14 milioni di euro contratta dal Comune. Non si escludono dunque sue responsabilità almeno morali per i debiti lasciati da Cesaroni che per 5 anni sono stati la giustificazione dell’Amministrazione Servadio 1 a qualsiasi critica veniva rivolta. Consigliere di opposizione anch’esso molto critico fino all’ultimo contro l’Amministrazione Servadio 1 sia in Consiglio che sulla stampa e fautore di tanti esposti alla Prefettura ed alla Corte dei Conti. Anche lui, come la Ciarcia, folgorato sulla via di Damasco, senza particolari doti di coerenza”.

“Per ultimo – chiude il cerchio Taddei – non posso dimenticare Romano Favetta, che mi dicono possibile artefice di diversi lavori pubblici durante le amministrazioni Cesaroni 1 e 2. Un uomo da sempre di destra, che pure  oggi si ritrova Consigliere comunale a sinistra! Un uomo che al pari di Cugini si è persino avventurato nell’editoria locale, sfornando prodotti giornalistici tutt’altro che orientati a sinistra, anzi! Senza andare a parare su questo aspetto, anche se ce ne sarebbero delle belle in merito all’epilogo di una storica testata come ‘La Torre’ – buttata al mare insieme ad uno staff di precari, che da un giorno all’altro si sono ritrovati senza un lavoro e senza neppure la possibilità di far ricorso ad alcun ammortizzatore sociale – in queste settimane ho soprattutto letto di cose che se vere farebbero davvero riflettere, in quanto accadute poco prima delle elezioni. Si parla di strade asfaltate (e con quali autorizzazioni?), di vecchio asfalto fresato riciclato (non è tossico?), breccia arrivata per tappare buche dell’Appia Antica (i vincoli lo permettono?), bollette pagate (se si, a chi?) e della comunità romena coccolata all’inverosimile (in che modo?). In un articolo su un giornale locale qualcuno ha persino lasciato intendere che il consigliere comunale dell’MPV avrebbe asfaltato gratuitamente delle strade prima delle elezioni. Se così fosse, per quale motivo un candidato dovrebbe asfaltare delle strade gratuitamente? Per improvviso altruismo? Ma l’altruismo c’è solo in campagna elettorale o anche dopo? Se di altruismo si tratta lo stesso fa si che si possano asfaltare strade anche adesso? Nel caso se gli portiamo un elenco di strade che hanno bisogno di un nuovo manto stradale cosa farà? Le asfalterà? Come dicono – ripeto dicono – sia accaduto già 5 anni fa, oltre a poche settimane fa? O l’incantesimo e la voglia di farlo spariscono una volta raggiunto l’obiettivo? Chissà, a questo punto mi piace credere che siano tutte fesserie o semplici illazioni, anche se le stesse provengono anche da stimati ambienti di sinistra, come testimoniato dal duro attacco inferto da Sinistra Ecologia e Libertà, coerentemente poco tenera su questo tema”.

“Quello che mi chiedo  – continua ancora Taddei – è che se tutti e tre sono dichiaratamente di destra, esclusa quindi l’ideologia politica, cos’altro li ha convinti ad andare a sinistra alle ultimi elezioni Comunali? Forse la convenienza di stare sul carro dei vincitori e beneficiare di eventuali promesse? La lista Movimento Popolare per Velletri, proveniente da destra e alle recenti elezioni ha portato circa il 6% a Servadio e da vari articoli di stampa apprendo di un altro 4% arrivato a Servadio sempre da destra, col ricorso ai voti disgiunti. Quindi Servadio è stato eletto con il 10% di voti di destra senza i quali il 51% avuto sarebbe stato notevolmente inferiore e si sarebbe andati al ballottaggio?”.

“Oggi come si concilia una Giunta formata da Ciarcia (ex AN) con Andreozzi (ex SEL) e Treggiari (ex PCI)? Ed un Consiglio comunale che solo per citarne alcuni, vede nella stessa maggioranza Favetta di destra insieme a Pennacchi di Rifondazione Comunista ed i vari PD? Agli elettori di sinistra di Velletri, chiedo: vi rendete conto che oggi in città non c’è più un’amministrazione di centro-sinistra ma di ‘destra-sinistra’? Agli elettori di destra di Velletri invece chiedo: fate parte della ‘destra di maggioranza’ o della ‘destra di opposizione’? Io – conclude Taddei – dopo aver ottenuto oltre 1.000 voti (4%) nelle ultime elezioni comunali, sono certo che se avessi seguito la convenienza mi sarei candidato in un altro partito e portando solo una parte di quei consensi oggi sarei facilmente Consigliere comunale di quel partito. Avendo invece scelto la coerenza, sapendo di provenire da sinistra, invece di saltare a destra, ho scelto di fare una lista civica neutra, consapevole che la strada sarebbe stata molto più difficile. Ed è proprio questa la differenza: dinanzi al bivio se scegliere tra la coerenza o la convenienza, io ho scelto la coerenza! Tanti altri, invece, hanno optato per la convenienza, e ciò non è e non potrà mai essere un bene per la nostra città, visto che la convenienza personale quasi mai coincide con quella collettiva”.

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