CRONACA

Pre-apertura della Caccia: la Regione si adegua alle proteste

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AGGIORNATO IL 28-08-2013 – ore 15.33

Caccia si, caccia no. Al di là della lunga e mai sopita diatriba tra chi è a favore e chi è contro tale pratica c’è chi ha già deciso da che parte stare e in questo suo schierarsi ha scelto di farlo fisicamente, aderendo alla manifestazione di protesta indetta dalla Federcaccia per mercoledì 28 agosto, dalle ore 10, presso la sede del consiglio della Regione Lazio, in via della Pisana.

In favore dei cacciatori, così come dettagliatamente motivato in una nota trasmessa al nostro giornale, ci sarà anche l’Associazione dei Produttori Agricoli del Lazio (A.S.P.A.L) trainata dal presidente Stefano Giammatteo, che protesterà per la mancata pre-apertura della  caccia  in  deroga per  l’1 ed  8  settembre.

Mentre nella stragrande maggioranza delle Regioni italiane si svolgerà regolarmente e con il parere positivo dell’Ispra la preapertura a diverse specie, come tortora, corvidi e merlo, nel Lazio ancora nulla è stato deciso, tanto che la Federcaccia ha reagito bollando il tutto come “l’ennesima immotivata mancanza di attenzione riservata alla categoria”. “Ad  oggi, il presidente Zingaretti  – fanno sapere dall’Aspal – non ha emesso alcun decreto per far svolgere la preapertura della caccia come concordato in sede di comitato faunistico venatorio regionale”.  

L’odierna protesta dei cacciatori in Regione

Dure le dichiarazioni dell’Aspal, che non saranno di certo condivise dalle associazioni ambientaliste del territorio: “la  nostra associazione – fa sapere Giammatteo -, che nel suo interno fra i molti associati  ha tanti cacciatori, ci  tiene a difendere questa categoria che già è stata molto penalizzata dai vari territori protetti nella regione con parchi regionali e riserve naturali che sono solo carrozzoni inutili e  costosi. Questi soldi, inutilmente spesi dalla nostra Regione per mantenere detti apparati,  potrebbero essere utilizzati per il rilancio della nostra agricoltura che nel Lazio ancora rappresenta più del 10% del Pil.  Gli agricoltori e i cacciatori – concludono dall’Aspal – sono una categoria che merita rispetto perchè entrambi hanno rispetto per la natura e per l’ambiente, a differenza di chi vorrebbe far credere il contrario”.


A beneficio di una completezza del tema trattato va segnalata la dura reazione di alcune associazioni ambientaliste nelle Regioni che hanno invece già annunciato la preapertura della caccia per l’1 e l’8 settembre. “E’ un provvedimento dannoso – dichiarano – che in un solo giorno consente di distruggere migliaia di animali in una fase critica del loro sviluppo: uccisione di animali in fase riproduttiva o di cura dei piccoli, disturbo a tutte le specie anche non cacciabili, disturbo ed uccisione di animali in muta delle penne remiganti, e quindi con ridotta possibilità di volo. Per una migliore cura della fauna selvatica – continua gli ambientalisti – sarebbe meglio consentire l’apertura alla terza domenica di settembre come previsto dalle norme comunitarie”.
AGGIORNAMENTO:

Il sit-in mattutino dei cacciatori ha sortito gli effetti da loro auspicati. La Regione Lazio ha infatti decretato un giorno di preapertura alla caccia, che sarà fissato per domenica 1 settembre sull’intero territorio regionale, ad esclusione dei territori ricompresi nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS). Sarà consentito l’esercizio  venatorio da appostamento, fisso o temporaneo e senza l’ausilio del cane, dalle ore 5.40 alle ore 19.35 alle specie: cornacchia grigia, gazza, ghiandaia, merlo e tortora.

 

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