CRONACA

Volto rosso sangue e una mano mozzata per la Madonnina di Grottaferrata

madonnina

 

L’archivieranno come la solita bravata del ragazzetto di turno, di quelli che non sapendo bene cosa fare coi libri di scuola avrà pensato di ‘ammazzare’ il tempo in maniera anticonvenzionale. Qualcun altro, è accaduto anche in passato, soffierà sul fuoco, alimentando la fiamma del razzismo, mettendo in croce quelli che facilmente definirà i ‘soliti romeni’. Tra il menefreghismo di alcuni e lo sdegno di tanti, anche quanto accaduto a Grottaferrata rischia di rimanere impunito, allargando la sfilza dei tanti episodi di microcriminalità cittadina che sfuggono alle maglie di chi è chiamato eroicamente a garantire la tutela dell’ordine con forze e mezzi insufficienti alle esigenze del momento.

foto De Antoni

A fare le spese dell’ennesimo gesto vandalico urbano è stato ancora una volta un simbolo religioso. Sarà stato ubriaco, o magari in preda ai fumi di qualche sigaretta ben farcita, fatto sta che non deve avere avuto particolare senso civico colui o coloro che hanno mozzato una mano della statuina della Madonna di Parco Patmos, nell’istituto Giovanni Falcone di Grottaferrata.

L’hanno ritrovata così, senza un arto e col viso imbrattato di rosso, quasi che la statua della Vergine avesse lacrimato sangue, mentre a colorarla è stato ben altro.

Sdegno nella comunità grottaferrese, che si è ritrovata a vivere sulla propria pelle le stesse sensazioni di incredulità che Genzano ha vissuto a più riprese, in occasione dei ripetuti atti vandalici di cui sono stati fato oggetto diversi simboli religiosi. In tanti si sono già offerti per mettere una pezza e riparare il prima possibile una ‘ferita’ che sanguina ben oltre il rosso di quel pennarello che poteva servire a scrivere poesie o a dipingere quadri e che pure è stato utilizzato per un gesto senza alcun senso ne una plausibile ragione.

da.le.

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