Da venerdì pomeriggio, dopo la cerimonia di Palazzo Colonna, al termine di un conferimento solenne, a Vittorio Storaro è stata concessa la Cittadinanza Onoraria e gli sono state consegnate le Chiavi della Città.
“Ora, dopo tanto andare nel mondo, dopo tanti riconoscimenti internazionali, la Città di Marino mi conferisce la Cittadinanza Onoraria che, oltre all’orgoglio, mi riveste di una nuova qualità: quella simbolica di ambasciatore della cultura della città. Grazie con tutto il cuore». Così ha scritto il Maestro Vittorio Storaro sul libro delle personalità che Palazzo Colonna mette a disposizione degli ospiti illustri che si trovano a visitare Marino. Un commento che giunge al termine di una cerimonia, sentita e partecipata, nella quale il vice sindaco Fabrizio De Santis e il presidente del Consiglio Comunale Stefano Cecchi, a nome della comunità tutta, gli hanno conferito Cittadinanza Onoraria e consegnate le Chiavi della Città. Quale segno di riconoscimento per uno dei massimi protagonisti e interpreti del panorama della fotografia cinematografica mondiale che, residente a Marino da oltre trent’anni, è stato capace di esprimersi con il linguaggio dell’arte a livelli altissimi tanto da aggiudicarsi ben tre Premi Oscar. “Un riconoscimento doveroso, oltre che profondamente sentito e voluto dalla nostra comunità – ha detto De Santis – della quale sono convinto di interpretarne sentimenti e volontà, la cui proposta, presentata dal consigliere Marco Rapo, è stata votata all’unanimità dal Consiglio comunale. In omaggio ad un professionista conosciuto e apprezzato a livello internazionale che, capace di «Scrivere il cinema con la luce», è stato definito il riassunto vivente della più elevata cinematografia mondiale. Non un mero riconoscimento per un legame pregresso con la nostra Città – ha aggiunto – ma un’azione che nasce dal lavoro, dalla carriera e dalle opere di un uomo che ha lasciato un segno indelebile nella nostra comunità rappresentandone, nel mondo intero, l’intuizione e il guardare verso la crescita e il domani positivo. Un omaggio concreto per uno dei massimi artefici del prestigio della nostra città che, con la sua presenza sul territorio, ha contribuito a scriverne la storia”.
“Ogni volta che, nelle locandine cinematografiche, nelle cerimonie affascinanti e lontane da noi come le consegne degli Oscar a Hollywood, abbiamo letto il nome di Vittorio Storaro, abbiamo sentito il profumo di casa nostra – ha affermato l’assessore alla Cultura Arianna Esposito -. La Sagra dell’Uva e, in essa, la cittadinanza onoraria al Maestro della Luce, speranza che sconfigge la tenebra, parafrasi dell’esistenza, vuole avere più che mai il senso profondo della bellezza dell’unione di tanti mondi in uno solo: il nostro piccolo mondo antico, la nostra Marino che, grazie alle sue tradizioni così particolari e alla sua gente, è diventata terra d’elezione, riposo e sogni per personaggi, artisti, attori, maestri di scena che sono stati, a loro volta, autori e complici dei sogni di ciascuno di noi. In una città che, mai come in questi giorni, vuole dimostrarsi autenticamente unita”.
Poi l’intervento del Presidente del Consiglio Cecchi che, soffermandosi sui temi dell’unità che hanno determinato la delibera di attribuzione della Cittadinanza Onoraria a Storaro l’ha definita un messaggio per il futuro «per ciò che siamo e vogliamo continuare ad essere. Un messaggio di forza e determinazione, quello trasmesso da Storaro – ha sottolineato – che, viatico per la realizzazione del futuro, è dedicato soprattutto ai giovani, ai quali la società deve offrire indirizzi oltre che codici comportamentali e morali sui quali costruire il domani. Nella responsabilità che l’Amministrazione ha di trasmettere educazione e formazione”.
Quindi l’intervento del consigliere Rapo che ha sottolineato l’importanza strategica a livello culturale oltre che il prestigio, di poter annoverare Storaro tra i cittadini illustri della città. “Porteremo il mondo a Marino» – ha affermato facendosi interprete del desiderio dello stesso Storaro di allestire una mostra permanente del suo lavoro in ambito cinematografico presso il Museo del Cinema di Marino, la sua città. Una volontà, quella di Storaro, della quale Rapo si è fatto portavoce presso l’Amministrazione e che verrà presto realizzata. «Nella mia vita ho avuto tante persone che mi hanno voluto bene e che, credendo in me, mi hanno dato modo di esprimere capacità e aspirazioni» ha detto ancora Storaro riferendosi alla sua famiglia e ai tanti grandi registi che lo hanno accompagnato nelle crescita educandolo alle lettere e alla filosofia. E, finalmente, oggi, ho un luogo dove i miei tanti amici che ho sparsi nel mondo potranno venire per vedere il mio lavoro di una vita”.
Poi, dopo un minuto di silenzio nel quale gli intervenuti alla cerimonia hanno reso omaggio alle vittime della tragedia dell’immigrazione di Lampedusa, la proposta di Storaro a Marino e all’Italia. “Fino ad oggi non capivo bene il significato di cittadino nella mia vita di emigrante, privilegiato, nel mondo, per conquistare il futuro. Ricordo il mio viaggiare tra una meta e l’altra, con la certezza però di avere a casa la mia famiglia ad aspettarmi. Il mio pensiero và alle tante vittime e ai tanti giovani superstiti del naufragio di Lampedusa che, spesso senza famiglia, ogni giorno, rischiano la vita nel tentativo di inventarselo un futuro. Chiedo, quindi, al Comune di Marino, nella sua propensione al dialogo, all’accoglienza, alla determinazione e alla comunicazione, di farsi promotore di un’idea presso tutti i Comuni d’Italia. Se ognuno di loro conferisse la cittadinanza onoraria ad uno solo di quei superstiti, li avremmo salvati garantendogli quel futuro che, a prezzi altissimi in termini economici e di sofferenza, sono venuti a cercare in Italia”.
Chi è Vittorio Storaro
Nato a Roma il 24 Giugno 1940, nel 1956 si é Diplomato Maestro Fotografico presso l’Istituto Tecnico Duca D’Aosta. Attua nello stesso periodo una iniziazione pratica di lavoro in un laboratorio Fotografico. Nel 1958 presso il “C.I.A.C.” si certifica Cineoperatore del Colore. Nel 1960 il Centro Sperimentale di Cinematografia lo Diploma nella sezione di Ripresa Cinematografica. Il momento dell’esordio Cinematografico, tanto sognato, arrivò nel 1968 con “GIOVINEZZA GIOVINEZZA” diretto da Franco Rossi, Film che gli dette modo di esprimersi completamente inserendo in esso tutti quei concetti Cinematografici che gli sono propri, come un’impronta digitale della sua visione Fotografico-Figurativa.
Registi come Luigi Bazzoni, Giuseppe Patroni Griffi, Fabio Carpi, Giuliano Montaldo, Salvatore Samperi, Luca Ronconi, Bernardo Bertolucci, Francis Coppola, Warren Beatty con infine Carlos Saura ed Alfonso Arau, lo hanno portato ad una maturazione sempre più approfondita dello Stile Cinematografico che gli ha permesso nel tempo una sempre più Cosciente ricerca sulle possibilità creative luministiche dell’Immagine. L’espressione artistica di Storaro si concentra sin dagli inizi sulla LUCE, sulle sue possibilità di Scrittura, sul suo valore di Dialogo tra gli elementi contrastanti che la compongono, per passare successivamente ad esplorare dall’interno la Luce stessa scoprendone le valenze espressive dello spettro cromatico, i COLORI che la compongono, dedicandosi poi allo studio degli ELEMENTI fondamentali della vita ed alla loro possibile rappresentazione visiva. In questi ultimi anni la sua attenzione è stata rapita dalle intuizioni creative simbolizzate dalle MUSE, e dalla possibilità di pre-veggenza creativa dei VISIONARI.
Ha ricevuto numerosi Riconoscimenti e Premi Internazionali tra cui tre Premi OSCAR, conferiti dall’Accademia delle Arti e delle Scienze Cinematografiche di Los Angeles, per i Film: “APOCALYPSE NOW” diretto da Francis Ford Coppola, “REDS” diretto da Warren Beatty, “THE LAST EMPEROR” diretto da Bernardo Bertolucci. Le Accademie Cinematografiche: Italiana (DAVID di DONATELLO), Inglese (BAFTA), Spagnola (GOYA), Televisiva Americana (EMMY) e l’Europea (CINEMATOGRAPHY), gli hanno presentato per vari film il loro riconoscimento Accademico.
Ha ricevuto 3 LAUREE HONORIS CAUSA: dall’Università di Lodz in Polonia, dall’Università di Sociologia di Urbino e dalla Accademia di Belle Arti di Macerata.
Insignito del titolo di AMBASCIATORE DELL’IMMAGINE DI ROMA, è Presidente dell’ ASSOCIAZIONE ITALIANA AUTORI DELLA FOTOGRAFIA CINEMATOGRAFICA negli anni 1988-90.
E ‘ membro dell’ AMERICAN SOCIETY OF CINEMATOGRAPHERS A.S.C.,della EUROPEAN ACADEMY OF FILM AND TELEVISION, dell’ ACADEMY OF MOTION PICTURE ARTS SCIENCES di Los Angeles, dell’ ACCADEMIA CINEMATOGRAFICA ITALIANA e Presidente Onorario ACCADEMIA DELLA LUCE.
E’ membro S.I.A.E., sezione OLAF, in qualità di: AUTORE LETTERARIO-AUTORE FOTOGRAFIA-AUTORE ARTI FIGURATIVE, PLASTICHE e FOTOGRAFICHE. Membro e Presidente dei più importanti FESTIVAL CINEMATOGRAFICI MONDIALI, ha ricevuto il PREMIO ALLA CARRIERA CINEMATOGRAFICA da: AMERICAN SOCIETY of CINEMATOGRAPHERS (Los Angeles-USA) CAMERIMAGE FILM FESTIVAL (Torun-Polonia), TELLURIDE FILM FESTIVAL (Denver-USA) – LOCARNO FILM FESTIVAL (Locarno-Svizzera) – THESSALONIKY FILM FESTIVAL (Thessaloniky-Grecia) – MACEDONIA FILM FESTIVAL (Bitola-Repubblica di Macedonia).
Ha insegnato “Scrivere con la Luce” alla ACCADEMIA INTERNAZIONALE delle ARTI e delle SCIENZE DELL’IMMAGINE de L’Aquila dal 1995 al 2004.
Conduce SEMINARI in CINEMATOGRAFIA presso Accademie-Istituti-Università di tutto il mondo Il suo sogno in via di realizzazione é l’edizione di una serie di libri, tre volumi già pubblicati, sulla ispirazione pittorica, sulla conoscenza filosofica della LUCE, dei COLORI, degli ELEMENTI, delle MUSE e dei VISIONARI, che lo hanno accompagnato in tutta la sua vita creativa dal titolo, “STORARO: SCRIVERE CON LA LUCE “
La sua aspirazione é il possibile riconoscimento legislativo del “DIRITTO D’AUTORE” per tutti gli Autori della Fotografia Cinematografica del mondo.