POLITICA

Tra chi vomita – e chi sorregge la fronte a chi vomita – occhi e orecchie restano ben aperti

PATTUMIERA

di Maria Lanciotti 

Nel comune di Albano Laziale si vive col naso tappato. L’aumento dei “livelli odorigeni” – come elegantemente il sindaco Nicola Marini definisce il puzzo ripugnante esalato dalla discarica di Roncigliano e più precisamente dal VII invaso – ha reso quella zona ormai invivibile, e si espande sempre di più nell’area castellana.

Le ultime vicende sono note, i residenti che scendono in strada e presidiano la discarica per tre giorni – 24, 25 e 26 settembre – chiedendo inutilmente l’interessamento del sindaco, l’esasperazione che diventa disperazione e induce la cittadinanza a recarsi nella serata di venerdì 29 settembre sotto la casa del sindaco per chiedere udienza, sempre rifiutata da Marini. È gente che lavora, che sta male, che non può sedersi a tavola per cenare perché tutti hanno lo stomaco sottosopra e il fegato a pezzi. Il sindaco si trova fuori casa impegnato per una cena di beneficenza presso i Frati Cappuccini, e intanto nel suo territorio la gente è impegnata a vomitare o a sorreggere la fronte di chi vomita, specialmente i più piccini. Poi il sindaco arriva intorno a mezzanotte e scortato dai carabinieri parte con i suoi assessori alla volta della discarica, prende atto dell’atroce fetore ma senza nulla verbalizzare. Colpa del vento e della fiamma brucia odori andata fuori uso, la grande spiegazione offerta dopo il sopralluogo forzato da parte di sindaco e assessori, e qui finisce la storia.

Anche perché l’attenzione si sposta all’altro dramma che si sta consumando a Falcognana, sito prescelto per il Malagrotta bis. Ma qui i signori delle alte sfere si scontrano con una vera testa d’ariete e fanno quatti quatti retromarcia, come volevasi dimostrare da parte del Presidio No Discarica al Divino Amore, una muraglia di gente bene organizzata, compatta e decisa.

Ora giunge notizia che Nicola Marini unitamente ai sindaci di Ciampino, Marino e Castel Gandolfo, esprimano la loro soddisfazione per il fatto che al Divino Amore nessun camion è andato finora a riversare i rifiuti di Roma alla discarica di Falcognana. Forse i quattro primi cittadini dovrebbero chiedersi perché. E comunque strana alleanza, dopo che il sindaco Marini ha dimostrato in tanti anni di non volere o non saper far squadra con gli altri sindaci di bacino dei Castelli Romani.

Tanti interrogativi si pongono a questo punto sui troppi aspetti di una vicenda fluttuante e scivolosa, mossa da una rete d’interessi di cui sfugge la portata ma non certo rivolti al bene comune. Che cosa bolle in pentola lo sa solo il coperchio, che però non è a tenuta stagna. Ad ogni buon conto continua la vigilanza più serrata che mai, con i comitati cittadini sempre allertati e i presidi permanenti a difesa del territorio. Sempre col naso tappato, e non solo per i miasmi delle discariche, ma con gli occhi e le orecchie bene aperti.  

 

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