Attualità

‘Non tutto, ma di tutto’ – FLIGHT E IL VOLO DI ICARO

ICARO

 

NON TUTTO, MA DI TUTTO’

di EURIALO

Finalmente ho visto su Sky il film tanto discusso a gennaio quando fu distribuito nelle sale cinematografiche italiane. Molti si sono chiesti se la scena del volo rovescio potesse essere vera o pura finzione.

Ma è importante chiedersi se la cera avesse mai potuto tenere insieme le piume per consentire a Icaro di volare?

TOPGUNForse, ancorati ai ricordi del fascinoso Tom Cruise e della bella istruttrice Kelly McGillis interpreti di Top Gun, un cult movie che ha già compiuto un quarto di secolo, saremmo propensi ad affermare che il film possa essere veritiero.

Il meccanismo, già logorato, che comandava il timone di profondità, per intenderci, le parti mobili orizzontali dello stabilizzatore del timone di coda, non ha sopportato lo stress strutturale subito durante la moderata turbolenza, anzi “severa” come tiene a specificare il Comandante, con una traduzione dall’inglese “severe turbulence” molto tecnica, ma poco italiana.

Come quando si fanno gli aeroplanini di carta: a seconda di come pieghiamo la parte finale dell’ala, determiniamo il breve tragitto del volo: verso l’alto l’aeroplanino sale, anche se momentaneamente; verso il basso scende, per poi cadere… sul pavimento di casa.

La trovata sta nel fatto che il pilota, ormai impossibilitato a manovrare i timoni di coda che portavano l’aereo a “picchiare”, ribalta la situazione, e che fa? Ribalta l’aereo. Ma un aereo di linea non è progettato per sopportare queste sollecitazioni, a differenza dell’aereo da caccia. La trovata è geniale, come quella di Icaro. Non serve addentrarci sugli aspetti tecnici: la manovrabilità di un Boeing, la perdita di portanza, l’accelerazione di gravità subita.

flightCosì come non serve analizzare le piume remiganti scelte da Icaro, la cera, la condotta di volo. Perché, se non si fosse così avvicinato al sole, il suo volo sarebbe stato veritiero? Limitiamoci alle considerazioni che ne seguono. Per entrambi l’atto è eroico. Entrambi pagano il loro azzardo: la presunzione di sfidare il sole, l’uno, la scelleratezza di guidare ubriaco e drogato, l’altro. Entrambi ci muovono sentimenti di ammirazione, per la genialità e il coraggio dimostrati, ma poi pena e disapprovazione, per il loro peccato di superbia.

Limitiamoci a lasciarci affascinare dalle loro interpretazioni. Uno ci fa credere che volare, il sogno dell’uomo, è possibile, l’altro che è così bravo a recitare che non pensiamo più di stare al cinema ma ci fa entrare nel dramma dell’uomo, vittima dei suoi vizi. Tutti speriamo nel salvamento, nella redenzione, facciamo il tifo perché riesca nell’impresa di liberasi dalla droga. Lo amiamo e lo odiamo. Alla fine lo dobbiamo assolvere perché ha avuto il coraggio della verità. Non si è lasciato corrompere dalla difesa e ha accettato di pagare col carcere. Ed è proprio lì che capisce di aver conquistato la vera libertà…