POLITICA

Rabbia, insulti e feriti. Ma contro Priebke i Castelli si riscoprono uniti

Sindaco Marini

Il sindaco di Albano, Nicola Marini

 

C’è chi alla fine viene colto da malore

 

Mentre la salma di Erich Priebke  il gerarca nazista, mai pentito, che fu protagonista dell’eccidio delle Fosse Ardeatine – si trova presso l’aeroporto militare di Pratica di Mare, in attesa del da farsi, il sindaco di Albano, Nicola Marini, dopo aver portato a termine quello che sin dall’inizio era parso il suo fermo proponimento – quello di non far celebrare nella sua cittadina le esequie del boia tedesco (in realtà, lo si scoprirà solo dopo, regolarmente celebrate, pur con qualche fuoriprogramma, ndr) – si è recato stamane presso la Comunità Ebraica di Roma, su invito del Rabbino Capo.

“Alla luce di quanto accaduto ieri – ha dichiarato Marini – e del coraggio dimostrato dalla nostra città, hanno voluto che Albano fosse presente alla cerimonia in ricordo della deportazione degli ebrei romani, nel 70° anniversario. Un onore, per noi, essere presenti”. 

 

Il furgone della Polizia sul quale è uscita la salma di Priebke

Ricordiamo che la decisione dei lefebvriani di ospitare l’estremo saluto a Priebke era stata accolta in maniera sdegnata da un nutrito gruppo di cittadini, alcuni dei quali hanno riservato persino calci e sputi al carrozzone che trasportava il cadavere dell’ex capitano delle SS.  Fino alla clamorosa decisione di sospendere le esequie, facendo credere di rinviarle a luogo e data da destinarsi, mentre in gran segreto venivano comunque eseguite. Fuori urla e tafferugli e non ha certo stemperato la tensione l’arrivo di una delegazione di ‘Militia’, gruppo di estrema destra che avrebbe voluto partecipare ai familiari. “La decisione di sospendere le esequie – ha provato a spiegare il Prefetto, finito nell’occhio del ciclone – è stata presa per il rischio che si potessero trasformare in un raduno di neonazisti”, visto che una decina di persone, spacciandosi per familiari di Priebke, avevano provato ad entrare in chiesa. Tra chi ha provato ad infiltrarsi anche Maurizio Boccacci, storico esponente dell’estrema destra, residente proprio ad Albano.

Tra le ipotesi che stanno prendendo maggiormente piede, onde evitare che quanto accaduto ad Albano possa ripetersi altrove, è che la salma di Priebke possa uscire dall’Italia e non va esclusa, in tal senso, la pista del ritorno nella sua Germania.  “Da sindaco della Capitale – ha dichiarato in merito Ignazio Marino – proprio non potevo accettare che a Roma venisse seppellito un uomo che partecipò attivamente all’eccidio di 335 persone sparandogli alla nuca”.

Proseguono nel frattempo le indagini per appurare eventuali responsabilità negli scontri di ieri, proseguiti fino all’uscita della salma, avvenuta all’interno di un furgone della Polizia, che nei proponimenti iniziali doveva servire a ‘proteggere’ l’uscita del boia, e che è stato danneggiato con un sasso lanciato sul parabrezza ed un petardo ed alcune molotov.  

Flavio Gabbarini e Milvia Monachesi

“Ribadiamo il nostro rifiuto di ogni forma di antisemitismo e di odio razziale – hanno nel frattempo fatto sapere dalla Confraternità di San Pio X, di Albano, dopo la disponibilità ad ospitare i funerali -. Allo stesso modo rifiutiamo anche l’odio sotto tutte le sue forme. La religione cattolica – hanno concluso, quasi a giustificare la scelta di proporsi come luogo deputato ad ospitare l’ultimo saluto al gerarca tedessco – è quella della misericordia e del perdono”.

Unione e compattezza da parte di diversi Sindaci dei Castelli, che fascia tricolore al petto, hanno manifestato al fianco del Sindaco di Albano Marini, dettosi sin da subito contrario ad ospitare i funerali di Priebke. Tra di essi, in prima fila, il sindaco di Ariccia, Emilio Cianfanelli, il Primo cittadino di Genzano, Flavio Gabbarini, e la sua collega di Castel Gandolfo, Milvia Monachesi. Alcuni cittadini, meno coinvolti nelle manifestazioni, si sono persino lasciati andare ad un auspicio: quello di ritrovare la stessa compattezza, tra rappresentanti politici locali, anche nella lotta contro il piano dei rifiuti che vuole i Castelli trasformarsi da pattumiera ad Inceneritore. Lo stesso Inceneritore, quello di Roncigliano, in cui più di qualche antifascista, sdegnato, ha proposto ieri di gettare il cadavere di Erich Priebke.

 

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