Attualità

Albano inaugura il parco ‘Pietro Ghezzi’ nel quartiere ‘La Stella’

parco

Oggi, sabato 19 ottobre, alle ore 12, verrà inaugurato, ad opera dell’Amministrazione comunale di Albano, il nuovo parco pubblico nel cuore del quartiere “La Stella”. Intitolato alla memoria di “Pietro Ghezzi” il nuovo parco rappresenta un polmone verde all’interno del quartiere, ed è stato attrezzato con giochi per i bambini e dotato di accoglienti sedute per i loro accompagnatori. Un viale fiorito attraversa l’intera area in cui sarà vietato l’ingresso degli animali, cosa che, a dire il vero, ha scatenato più di un malumore tra i più ferventi animalisti, ottenendo invece gli apprezzamenti di tanti altri. L’Amministrazione, in tal senso, dopo un confronto collaborativo con alcuni residenti, ha previsto un’area di sgambettamento nella parte bassa di Via Gattanelli.

Si tratta della terza inaugurazione nel giro di un mese dopo l’apertura al doppio senso del sottopasso di Via Vascarelle e del nuovo campo sportivo di Pavona. Il Sindaco Nicola Marini si è detto chiaramente soddisfatto: “siamo felici di donare alla città e al quartiere “La Stella” uno spazio verde, attrezzato e vivibile nell’arco dell’intera giornata. Sorgerà dove prima c’era il nulla, ma grazie a questo intervento ora la zona assume una forma diversa, sicuramente migliore”.

 

CHI ERA PIETRO GHEZZI – Quanto alla storia di Pietro Ghezzi ci viene in soccorso Maurizio Bocci, prossimo a scriverne nel nuovo numero di Albano Team. “Tutto ebbe inizio con la spedizione italiana in Libia – introduce Bocci nella profilo facebook del Sindaco Marini -. Proprio in Libia il povero Pietro Ghezzi morì nel 1941 e fu sepolto nel cimitero italiano a Tripoli e lì dimenticato fino al 1970. Quando Gheddafi cacciò gli italiani dalla Libia pensò anche ai morti perché decise di smantellare il cimitero italiano avvisando il governo di allora di riprendersi tutti i defunti civili e militari. I militari rientrarono tutti e deposti nel 1972 nel Sacrario Militare d’Oltremare di Bari dove attualmente giacciono 15000 caduti. I familiari di Ghezzi lo avevano dato per disperso, nonostante le ricerche assidue mai interrotte della famiglia, che sebbene avessero perso di lui ogni traccia, non hanno mai smesso di sperare. Il figlio Franco, trasferitosi in Vaticano nel 1963, aiutante di Camera di papa Paolo VI e successivamente responsabile dell’Anticamere di papa Giovanni Paolo II, ritorna ad Albano come pensionato nei primi anni novanta. La pensione gli concede più tempo per ritrovare i resti del padre che viene appunto ritrovato in una cassettina di 50 x 20 cm al Sacrario d’Oltremare dove viene riconosciuto per una targhetta che gli avevano messo in bocca. Rientra ad Albano nel 2009 con tutti gli onori e dopo 68 anni sotterrato nella tomba di famiglia”.

Più informazioni
commenta