Mentre il resto dell’Italia diceva ‘basta’, inscenando proteste in tutte le latitudini dello Stivale, anche l’Associazione Produttori Agricoli Laziali, trainata dal presidente Stefano Giammatteo, ha chiamato a raccolta i propri associati e simpatizzanti per il presidio che ha organizzato nella due giorni del 9 e 10 dicembre a Velletri, presso l’Agenzia delle Entrate posta in prossimità del Teatro Tognazzi. Durante la due giorni i convenuti hanno officiato una funzione funebre, nella quale hanno metaforicamente celebrato il funerale dei soci del Co.Pro.Vi..
“L’Associazione dei produttori agricoli del Lazio – hanno dichiarato i protagonisti – intende sensibilizzare l’opinione pubblica contemporaneamente all’adunanza dei creditori chirografari della Coprovi, i quali si sono riservati il diritto di votare entro 20 giorni dall’adunanza, come previsto dal regolamento, l’ammissione o meno del concordato preventivo liquidatorio richiesto dalla stessa cooperativa. I commissari hanno riassunto brevemente la loro relazione prima che il magistrato prendesse la decisione di non concedere il privilegio alle banche ma bensì ai soli soci conferitori di uve, i quali, a loro volta, non hanno votato per non perdere il privilegio”.
Tra gli interventi all’adunanza anche quello del presidente Giammatteo, il quale ha ricordato che “alla fine del 2013 sono 940.000 gli agricoltori italiani, ivi compresi quelli riuniti e associati nelle varie cooperative di tutto il territorio nazionale, ad avere esposizioni senza precedenti con le banche, l’Inps, l’Agenzia delle entrate ed altri creditori. Se non ci saranno interventi al più presto, dal punto di vista istituzionale, sarà la catastrofe di un intero indotto che ruota attorno all’agricoltura con conseguente incertezze anche per i nostri consumatori. L’Aspal – ha concluso Giammatteo – ringrazia tutti i suoi associati e simpatizzanti che si sono attivati in questo presidio e invita tutte le istituzioni ad intervenire al più presto, prima che sia troppo tardi”.
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