Dopo la denuncia ai danni di un 55enne di Genzano, denunciato per atti osceni in luogo pubblico dopo essersi masturbato di fronte ad una giovane che rientrava in casa, a Nemi, a tarda sera, nelle ultime ore si è verificato un altro caso di aggressione ai danni di una donna.
Teatro del misfatto proprio Genzano, dove una donna è stata aggredita e molestata sessualmente all’interno della sua auto. Appena entrata nella vettura la giovane si è vista spingere dentro da un uomo, che sormontandola ha iniziato a palpeggiarla. Il fatto è accaduto nel distributore Total di via Giacomo Matteotti, dove la stessa si era fermata, intorno alle 15.30, per fare rifornimento.
La donna dopo aver tentato di fuggire è stata nuovamente agguantata dall’uomo, che avrebbe addirittura provato a stringerla alla gola, quasi a volerle far perdere i sensi: le urla della giovane hanno però attirato l’attenzione di due passanti (un padre e un figlio) che si sono precipitati verso l’auto facendo scappare il molestatore, che è fuggito dileguandosi nei vicoli del centro storico, dopo che diversi passanti avevano invece ‘tirato’ dritto, non prestandole sostegno.
Le videocamere di sorveglianza dell’attività, tuttavia, avrebbero filmato alcuni frangenti ritenuti molto interessanti, tanto che l’uomo, un italiano sui 50-60 anni, secondo fonti attendibili potrebbe avere già le ore contate (l’uomo è stato poi catturato nel corso della giornata di mercoledì: LEGGI QUI).
Sul fatto vige comunque massimo riserbo da parte degli agenti di Polizia del commissariato di via Chatillon, chiamato ad avviare le indagini.
Senza voler alimentare ulteriore allarmismo rispetto a quanto già le voci dell’aggressione non facciano, vanno registrate, nelle zone rurali, alcune segnalazioni di un uomo che è stato visto commettere atti osceni in prossimità di una scuola. Pur non essendocene ancora la certezza potrebbe trattarsi della stessa persona.
Per chiudere il cerchio ed assicurare il molestatore alla giustizia sono stati intensificati i controlli sul territorio da parte delle volanti del commissariato, con appostamenti e pedinamenti di soggetti sospetti. La speranza è quella di prevenire ulteriori aggressioni, mettendo fine alla libertà dell’uomo prima che la faccenda non alimenti il panico che mesi fa assalì l’intera comunità di Velletri e dei paesi limitrofi prima della cattura dello stupratore seriale (leggi qui).
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