Sarà l’esame autoptico, disposto dalla Procura della Repubblica di Velletri ed effettuato nella mattinata di ieri presso l’istituto di medicina legale di Tor Vergata, a dover stabilire le esatte cause della morte di Mario Nulli, il pensionato 71enne di Cecchina venuto a mancare lunedì 16 dicembre durante il trasporto in autoambulanza verso l’ospedale ‘San Giuseppe’ di Albano.
Rabbia e sgomento da parte dei familiari, che accusano la struttura di non aver capito l’entità del malore del congiunto. Nulli era difatti arrivato al Pronto Soccorso del nosocomio albanense intorno a metà pomeriggio, salvo essere dimesso dopo svariati trattamenti di rito (elettrocardiogramma, esami del sangue e medicine per abbassare la pressione) legati ad una possibile cardiopatia.
La diagnosi, infatti, era stata quella di una crisi ipertensiva, associata a palpitazioni. Tuttavia una volta fatto ritorno nella propria abitazione l’uomo ha avuto un ulteriore malore, che questa volta gli è stato fatale, essendo spirato durante il trasporto in ambulanza, avvenuto intorno alle 23, ad 8 ore di distanza dal primo malore.
Il caso ha scatenato la rabbia dei familiari, che hanno accusato i sanitari, rendendo necessario l’arrivo dei Carabinieri della stazione di Albano, ai quali i parenti del pensionato hanno presentato una formale denuncia, che ha poi prodotto, come prima conseguenza, il sequestro della cartella clinica del paziente e l’apertura di un apposito fascicolo d’indagine.
Attonito il personale del Pronto Soccorso, dettosi affranto per l’accaduto e stremato da carenze del personale e turni massacranti. Furenti i cittadini, che chiedono maggiore tutela per la propria salute e un occhio di riguardo per la sanità castellana, ridotta a brandelli. In un bailamme di tagli, polemiche e proteste va intanto registrata l’ennesima tragedia che forse, in qualche modo, poteva essere sventata…
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