CRONACA

Stella non ce l’ha fatta. E’ morta a 9 anni dopo lo schianto di Santo Stefano. Autorizzato l’espianto degli organi

Stella

StellaDa questa notte, nel Cielo, brilla una Stella in più. Una Stella di appena 9 anni, che intorno alla mezzanotte di questo sabato 28 dicembre ha lasciato per sempre la vita terrena, affiancandosi alle miliardi di stelle che illuminano il firmamento. Chi l’ha presa in cura ha fatto di tutto purché potesse riprendersi, crescere e avere una vita normale. Era ancora una bambina e tra qualche tempo si sarebbe affacciata alla scoperta del mondo adolescenziale. Sarebbe diventata una ragazza e poi una donna, pronta a viaggiare verso le emozioni della vita. Una vita troppo breve quella di Stella Manzi, infrantasi al chilometro 25.300 della Via Nettunense, all’altezza della stazione ferroviaria di Campo di Carne (CLICCA QUI PER LEGGERE LA CRONACA DELL’INCIDENTE).

Lei, intorno alle 19 del 26 dicembre, era lì, che sorrideva come sempre, in quell’auto che si stava dirigendo verso Nettuno, dove col suo fedele cagnolino, la sua mamma e la sua sorellina avrebbero riaccompagnato i suoi cuginetti nella loro casa di Nettuno. Con loro avevano appena passato in serenità una giornata di festa, la festa di Santo Stefano, giorno in cui una bimba come lei è solita prendere confidenza coi regali ricevuti appena la notte precedente, prendendo dimestichezza con quei doni ricevuti da un sempre prodigo Babbo Natale. Ma quei doni rimarranno lì, nella sua cameretta, come uno struggente simulacro per i tanti interrogativi che affolleranno il cuore e la mente dei suoi cari. “E’ morta con l’allegria della vita…destino infame”: questa l’amara constatazione di sua mamma, ancora scossa dal tragico epilogo, e con la figlioletta più piccola, Selvaggia, tuttora ricoverata con svariate ferite.

stella2Ad ucciderla un’automobile, trasformatasi in una bomba impazzita, che ha centrato in pieno la Fiat Panda  dove Stella viaggiava con la sua famiglia. Decisivo lo schianto contro una Ford Ka guidata da un 21enne romeno, Daniel D., residente a Nettuno, che aveva appena azzardato un sorpasso a folle velocità, annebbiato dallo stato di ubriachezza e dalla guida sotto l’effetto di cocaina riscontrata  nelle ore seguenti dalla Polstrada di Albano dopo un primo rifiuto dello stesso, ritrovato per giunta senza patente, nel sottoporsi all’esame del sangue.

I medici ed il personale dell’ospedale pediatrico ‘Bambino Gesù’  nulla hanno potuto di fronte ad un destino avverso, tanto che dopo 30 ore di agonia la piccola Stella ha smesso di vivere. I suoi funerali si terranno lunedì 30 dicembre, nella parrocchia di Santa Barbara, nel quartiere di Capannelle, a Roma, dove la bimba, nata e cresciuta a Nettuno, era andata ad abitare da qualche tempo coi genitori, che avevano trovato lavoro all’interno dell’Ippodromo. 

La piccola Sandy, l'inseparabile compagnia di Stella, morta anch'essa durante lo schianto

La piccola Sandy, l’inseparabile compagnia di Stella, morta anch’essa durante lo schianto

Immediatamente si è mossa la Procura della Repubblica di Latina che ha imposto l’effettuazione delle analisi tossicologiche sull’investitore, che si era rifiutato di sottoporsi all’alcool test e al drug test. Inequivocabili i risultati, col giovane, ricoverato al Santa Maria Goretti di Latina per la frattura ad un femore, che è ora piantonato in ospedale con l’accusa di omicidio colposo, lesioni gravi colpose, guida senza patente e sotto l’effetto di alcool e stupefacenti. 

incidente aprilia2

Lo scenario del tragico impatto

A rendere ancora più agghiacciante il ‘quadretto’ che è costato la vita a Stella e al suo cagnolino, il fatto che l’automobile guidata dal 21enne romeno, di proprietà di un artigiano di Nettuno che da qualche mese ospitava il giovane, fosse addirittura priva di regolare tagliando assicurativo. Proprio ieri mattina l’uomo ne avrebbe denunciato il furto, ma gli inquirenti indagano a tappeto per capire se fosse stata prestata o realmente rubata all’insaputa dell’uomo.

Quel che è certo è che Stella non c’è più. Ma il suo cuore continuerà a battere ed i suoi occhi ad ammirare le meraviglie di un mondo che con lei è stato così crudele. I genitori, pur se profondamente provati dall’angoscia dell’ormai ineluttabile dipartita della loro piccolina, hanno infatti autorizzato i medici all’espianto degli organi. Un atto di profondo amore nel momento del maggior dolore. Se ne compiace il Cielo, che da questa notte ha una Stella in più…

Daniel Lestini

 CLICCA QUI PER LEGGERE  LA CRONACA DELL’INCIDENTE

agri

commenta