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Velletri – “Spuntano superantenne sulla testa dei cittadini: sono legittime?”

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 telefoniContinua a provocare polemiche quanto sta avvenendo a Velletri sul fronte dell’installazione di nuovi impianti di antenne di telefonia mobile. Il Comitato, sorto proprio a tutela della salute dei cittadini, StopAntenna, torna a ribadire la propria posizione in una lettera fatta recapitare (anche via Facebook) ai vertici comunali, rei, a detta del Comitato, di non aver del tutto palesato la propria posizione. 

“Signor Sindaco Fausto Servadio, Assessore Orlando Pocci, assessore Luca Masi, permetteteci, ancora una volta, attraverso questo mezzo, di ricapitolare quanto sta accadendo: durante una giornata di sole dello scorso dicembre, spunta, in un’area privata a sud di Velletri, un’antenna di 28metri a ridosso delle abitazioni. Gli abitanti della zona si lamentano e diffidano l’Amministrazione che dice che é tutto ok. I cittadini, preoccupati, evidenziano che non è stato rispettato il ‘Regolamento antenne’ comunale che ha finalità di tutela della salute, dell’ambiente e del paesaggio. L’Amministrazione dice che il procedimento di autorizzazione delle antenne è ‘regolare’ e che il regolamento “nu ‘n conta niente pecchè é superato” (ma intanto continua ad essere applicarlo per altri casi), riferendo, ulteriormente, che i gestori di telefonia mobile “so machine da guera” e che l’ultima volta che l’Amministrazione ha tentato di fermare i lavori per un’antenna, il gestore ha chiesto un risarcimento di 35milioni di euro. Nel frattempo la prima superantenna viene completata ed attivata (via Appia sud n. 257). Improvvisamente l’Amministrazione, attraverso la sua voce più autorevole, prende posizione dichiarando che si stava studiando una ordinanza per fermare i lavori (non era tutto regolare?). L’ordinanza, con l’anno nuovo, diventa una Delibera di Giunta con la quale si propone di proporre (sí, proprio così…) ai gestori di telefonia mobile una sospensione delle attività in corso (ma se sono legittime?!?) in attesa di una revisione del ‘Regolamento antenne’.

Il Sindaco, attraverso facebook, evidenzia, in sintesi, che la delibera di giunta é lo strumento ritenuto idoneo per garantire gli interessi della comunità dagli eventuali ricorsi dei gestori di telefonia contro eventuali provvedimenti immediatamente efficaci atti a sospendere i lavori in corso: in breve, se l’Amministrazione blocca i lavori i gestori chiedono i danni. Ad oggi, pertanto, alcuni cittadini si trovano con una superantenna eretta a 20 metri dalla propria abitazione senza avere la certezza se questa sia legittimata, perché, ricordiamo, non risponde a nessuna delle prescrizioni contenute nel vigente ‘Regolamento antenne’ comunale’.  In conclusione, probabilmente, a valle dei lavori previsti della delibera di giunta sopra citata, nessuno potrà più realizzare superantenne come quella di via Appia sud n. 257… Siamo quindi molto grati all’Amministrazione per il suo operato, anche se, riteniamo che una precisazione in merito all’antenna di via Appia sud n. 257 sarebbe d’uopo: d’altronde sono i cittadini che la chiedono. Grazie”.

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Senza alcuna pretesa riportiamo alcuni passaggi, derivati da uno studio dei Verdi, su alcune effetti che le radiazioni possono provocare sugli organismi, che si distinguono in:
1) effetti termici o a breve termine
2) effetti non termici o cronici.

Per effetto termico si intende il riscaldamento del corpo o di sue parti esposte alle radiazioni. La gravità di questo tipo di effetto, va ricercata nel fatto che questo riscaldamento avviene internamente al corpo e non viene percepito dagli organi sensoriali: per l’organismo non è così possibile attivare meccanismi di compensazione. Gli organi con scarsa circolazione sanguigna (che favorisce la dispersione del calore prodotto) e bassa conducibilità termica (fattore negativo ai fini di una efficace dispersione del calore) sono i più colpiti (testicoli, cornea, ecc.).
Che le radiazioni elettromagnetiche influenzino i nostri ritmi fisiologici lo dimostra la ghiandola pineale, situata nella parte posteriore del cervello. Questa minuscola ghiandola a forma di pigna (da cui il nome) secerne melatonina, un ormone che regola, oltre l’umore, il sistema endocrino e riproduttivo. La produzione di melatonina è massima durante la notte e scende al minimo durante il giorno, poiché la luce inibisce il funzionamento della ghiandola. La melatonina, secondo gli studi fatti, sembra essere in grado di proteggere l’organismo da alcune forme di tumore. La sua riduzione in soggetti esposti in modo prolungato spiegherebbe, oltre la promozione di tumori, i vari disturbi riproduttivi e neurologici segnalati da alcune ricerche epidemiologiche.
Negli ultimi anni l’attenzione dei biologi di base si è andata via via spostando dalle mutazioni genetiche ad altri possibili meccanismi responsabili della crescita tumorale. Il prof. Ross Adey, biofisico, che fa ricerca sui campi elettromagnetici sin dalla fine degli anni ’50 ed ha avuto la possibilità di studiare gli effetti di radar e microonde sui militari, afferma: “Gli studi di laboratorio hanno identificato nelle membrane cellulari la parte dei tessuti che, con tutta probabilità, per prima subisce le interazioni con i campi elettromagnetici a bassa frequenza e i campi modulati a radiofrequenza/microonde. Studi epidemiologici hanno attirato l’attenzione verso i Campi elettromagnetici e i campi modulati a radiofrequenza come possibili fattori di rischio per leucemie, linfomi, tumori al seno, melanomi epiteliali, tumori al cervello”.
Nel mondo anglosassone si stanno adottando misure cautelative per i bambini, a fronte di una evidenza scientifica riferita a rischi per la salute derivati da esposizione continuata e inconsapevole a microonde, anche a bassa intensità.
Misure cautelative e restrittive, con specifico riferimento alle strutture scolastiche o comunque destinate a bambini e ragazzi, sono attuate in Nuova Zelanda, in Svezia, in Canada, in Australia e negli Stati Uniti.
In molti paesi, si moltiplicano le proteste da parte di gruppi di cittadini e associazioni, movimenti ambientalisti e gruppi di tecnici (medici, fisici, biofisici, oncologi.).
Conferme sugli effetti tumorali dei campi magnetici provengono dall’autorevole Karolinska Institut di Stoccolma (centro di riferimento dell’OMS e del premio Nobel) e da altre istituzioni scandinave: i risultati dei loro studi epidemiologici indicano un aumento del rischio per esposizioni prolungate a campi magnetici con intensità superiori a 0,2 microTesla. 
In Italia, ricercatori come il dott. Franco Merlo (Istituto Nazionale per la ricerca sul cancro), il Prof. Giuseppe Masera (coordinatore di numerose ricerche internazionali sui tumori infantili) e il Prof. Cesare Maltoni (Fondazione europea di oncologia e scienze ambientali, presidente onorario della Società italiana tumori e segretario generale del Collegium Ramazzini) hanno evidenziato da anni il nesso tra l’esposizione a campi elettromagnetici (CEM) a bassa frequenza (a cui nessuno di noi sfugge) e l’insorgenza di leucemie in popolazioni di età pediatrica (0-14 anni): bambini a lungo esposti a valori di CEM 50-60 Hz superiori a 0,2 microTesla – come quelli prodotti dagli elettrodotti ad alta tensione – hanno una probabilità doppia di sviluppare una leucemia rispetto a bambini esposti a livelli inferiori. I dati scientifici disponibili, giustificano seri sospetti sulla possibilità che i CEM determinino danni biologici, favorendo la carcinogenesi. I motivi di preoccupazione sono tanto più fondati se riferiti ad un organismo in fase di crescita. Per tali motivi è doveroso cercare di limitare il più possibile l’esposizione dei bambini e in ogni caso, va chiarito che le conoscenze oncologiche indicano che non esistono livelli di salvaguardia assoluta, cioè dosi, anche se basse, tali da essere ritenute assolutamente innocue.

Effetti termici o a breve termine

per densità di potenza elettromagnetica irradiata maggiore di 10 milliwatt/cm2:
* variazioni della permeabilità cellulare
* variazione del metabolismo
* variazioni delle funzioni ghiandolari, del sistema immunitario, del sistema nervoso centrale e del comportamento.
per densità di potenza elettromagnetica irradiata maggiore di 50 milliwatt/cm2:
* possibili lesioni cerebrali
* influenza sulla crescita cellulare
* malformazioni fetali
* ustioni interne
* cataratta
* morte per infarto.
Effetti non termici o cronici per intensità inferiore a quella che determina gli effetti termici
* variazione del numero dei linfociti e granulociti (esperimenti su cellule)
* variazioni del livello di anticorpi e delle attività dei macrofagi (esperimenti su animali)
* tachicardia
* dolore agli occhi
* vertigini
* depressione
* limitazione della capacità di apprendimento
* perdita di memoria
* caduta di capelli
nei paesi dell’Est europeo studi hanno evidenziato anche:
* sterilità
* aumento aborti
* abbassamento della fertilità

Secondo l’Agenzia per l’Ambiente degli USA (EPA), su otto studi epidemiologici cinque hanno evidenziato rischi statisticamente significativi associati a:
* neoplasie linfatiche ed emopoietiche
* cancri totali in abitanti (Hawai) in stretta prossimità a torri a radiofrequenze (RF)
* cancro del sistema emopoietico (leucemia, linfoma e linfosarcoma, melanoma e esposizione a radiazione RF) in ufficiali e militari polacchi

Le leggi ed i controlli
L’inadeguata normativa in vigore per gli elettrodotti (D.P.C.M. del 23.4. e D.P.C.M. 28.9.95) indica dei limiti massimi di esposizione in 100 microTesla e distanze da rispettare per i campi elettromagnetici a bassa frequenza di 28, 18 e 10 metri dal filo rispettivamente per elettrodotti da 380, 220 e 132 KV. Questi limiti fanno riferimento a esposizioni di breve durata (effetti a breve termine) e non ad esposizioni prolungate (effetti a lungo termine).
Per i campi elettromagnetici generati da alte frequenze (cellulari) il decreto del Ministero dell’Ambiente n. 381/98 indica i limiti per le radiofrequenze da 100 kHz a 300 GHz.

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