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Velletri – Il consiglio boccia la mozione ‘anti-Bretella’. Leoni: ‘abbiamo la coscienza a posto…’

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bretellaLa prima pietra della Bretella Cisterna – Valmontone appare ancora lontana, eppure nel corso del consiglio comunale veliterno del 14 gennaio l’opera ha iniziato a prendere forma, almeno nei proponimenti della stragrande maggioranza dei consiglieri presenti. A fronte di un’aula semideserta il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Paolo Trenta, ha provato invano a far passare la propria mozione, esprimendo netta contrarietà all’opera in questione. Una contrarietà sposata appieno dal capogruppo di Sinistra per Velletri, Stefano Pennacchi, che almeno su questo punto ha coraggiosamente preso le distanze dalla maggioranza di governo.

Unione d’intenti, invece, tra centrosinistra e centrodestra, tutti concordi sulla necessità di dar vita all’agognata opera. E pensare che anche un tipo pacato come Roberto Bisini, presidente de ‘La Spinosa per l’Ambiente’, ad un certo punto ha perso le staffe, eufemisticamente adirato di fronte a delle dichiarazioni mal digerite, prime fra tutte quelle di Roberto Leoni, che in maniera criptica ha espresso il via libera del proprio partito, senza mancare di palesare il personale  distacco per il progetto. 

“A che serve la politica se non può fare nulla?” ha esclamato quasi interdetto Paolo Trenta, di fronte al fuoco di tiro degli altri consiglieri, uniti nel sostenere che il dado sia ormai tratto e sulla fattibilità dell’opera nulla può più essere detto e, soprattutto, fatto.  “La nostra – ha concluso Trenta prima di arrendersi all’evidenza dei numeri – era una richiesta di grazia in favore del territorio”.

RETSTORIA – In precedenza il pentastellato aveva ribadito come “l’esigenza di questa autostrada risalga addirittura agli anni 70, in un’era di espansione commerciale. Chissà  per quale coerenza e o disaccordi tale opera non vide mai l’inizio. Nel 2003, invece, grazie alle capacità di disegnare strade e grandi opere dell’allora presidente Berlusconi, tra cui – ha aggiunto ironicamente – ne ricordo di grandi utilità portate a termine, come il Ponte sullo Stretto di Messina, la Salerno Reggio Calabria e la TAV in Val di Susa. Nel 2003 riaffiora il progetto dell’autostrada tirrenica e della bretella Cisterna Valmontone, per la quale l’allora presidente regionale Storace crea, in un modo che egli stesso definisce innovativo, una società mista pubblico-privata (ARCEA Lazio SpA, costituita per il 51% da Regione Lazio, ed il restante 49% da Autostrade, Monte dei Paschi di Siena, e Consorsio 2050 ) che in modo geniale si sarebbe dovuta occupare di tutto, dalla progettazione, alla realizzazione alla gestione. Il povero Storace dimenticava, però, che l’affidamento in house era possibile solamente alle società interamente pubbliche, e l’Europa bocciò il progetto. Nonostante ciò il CIPE nel 2004, il cui presidente era Silvio Berlusconi, avallò il finanziamento dell’opera per 741 milioni e si arrivò a blindare l’opera portandola tra le opere di interesse strategico regionali/nazionali. In seguito ci riprova quindi Marrazzo costituendo la società Autostrade del Lazio SpA, 50% Regione Lazio, 50% ANAS, che troverà in qualche modo un accordo con ARCEA la quale si è vista soffiare la commessa. Il progetto sublima con il decreto del fare di Monti del 21 giugno 2013, mentre il CIPE in agosto si affretta ad autorizzare la delibera 88/2010 che la Corte dei Conti aveva bocciato nel 2012 perchè priva di giustificate risorse economiche. Il 3 gennaio 2014 viene infine pubblicata in Gazzetta Ufficiale la delibera del CIPE. Tutto ciò potrebbe avere una coerenza: il portare a termine finalmente un’opera utile che possa smuovere una economia ristagnante è certamente importante, tant’è che nelle giustificazioni del CIPE la ritroviamo come opera strategica nel corridoio plurimodale tirrenico-Nord-Europa, di interessi internazionali legati alle grandi direttrici dei corridoi Pan-europei da Lisbona verso i Balcani e da Edimburgo verso Palermo, e ad interessi più nazionali a favorire lo sviluppo socio-economico delle aree più interne. E’ giustificato però anche il fatto che ciascuno di noi leggendo questa motivazione si senta preso per i fondelli. Ci prende per i fondelli chi oggi stanzia milioni di euro pubblici per una autostrada dicendo che serve ad incentivare una economia che non è certo ferma per mancanza di strade, mentre tali finanziamenti in questo momento avrebbero avuto certamente un’altra urgenza per le aziende italiane. Si può giustificare un’autostrada che costa 700 milioni di soldi pubblici per muovere qualche camion? Perchè quella autostrada non ha certamente una utilità diversa, e a chi risponde che alla nostra città toglierà il traffico di mezzi pesanti che la attraversa si può rispondere che forse ha ragione ma in un numero non significativo. Vorrei sapere quanti di coloro che hanno approvato questo progetto senza opporsi, conoscono quali saranno i flussi di traffico che interesseranno tale strada, visto che i flussi di traffico previsionali non esistono? Vorrei avere risposta da chi non si oppone a questo progetto, su come e per quanto tempo la costruzione di una autostrada larga 26 metri invaderà il nostro territorio. Personalmente ho grandi timori che i cantieri, come prassi italiana, rimarranno per decenni a rovinare le nostre campagne. Fatevi una passeggiata lungo il suo tragitto, visto che tutelare la campagna è fondamentale per sostenerne un maggiore sfruttamento agricolo ed agrituristico, cosa che il passaggio di un’autostrada non incentiverà affatto. Prima di autorizzare un’opera del genere – ha aggiunto Paolo Trenta – vanno sentiti i cittadini, vanno fatti sondaggi ed informazione, e questo vale per tutte le opere pubbliche. Ci si chiede poi quali vantaggi apporterà questa autostrada alla nostra città, visto che i caselli più vicini saranno a Cisterna o alle Macere di Artena, laddove oggi accediamo da Valmontone,: non credo che 10 minuti in più di percorrenza possano giustificare  per noi, un’opera del genere. Ci dicono che sarà sarà una alternativa al traffico del GRA, ma vi siete chiesti quanto distanti siamo dal GRA? La verità è che questa strada non avrà alcuna influenza sul traffico degli autoveicoli, non avrà alcun beneficio per la nostra viabilità ne tantomeno per la nostra economia! Sarebbe utile piuttosto un miglioramento ed una messa in sicurezza delle strade esistenti attraverso varianti, ampliamento delle carreggiate piste ciclabili e rotatorie, con una viabilità programmata in rete con gli altri paesi e che favorisca l’accesso ai servizi di trasporto alternativi. D‘altra parte – ha ribadito il capogruppo del M5S – ci scontriamo con una volontà politica di esecuzione, nonostante nei vari incontri avuti con i responsabili e funzionari delle società del progetto, risulti chiaro che convenienza non c’è tant’è che la tratta Cisterna-Valmontone è stata incorporata nella Roma-Latina perchè dichiarata sconveniente quale investimento privato (questo significa che non ha i flussi per ripagarsi), e come motivazione per il suo completamento vi è stato il fatto che oramai vi sono stati spesi più di 100 milioni tra progetti e rimborsi che ARCEA ha chiesto come penale per essersi vista sfilare l’affidamento. Ci pensate? È come se dovessimo necessariamente spendere 5-10 miliardi di euro per costruire il ponte sullo stretto di Messina solo perchè in 30 anni ne abbiamo buttati 300 milioni. Quello che chiediamo all’Amministrazione – aveva detto Trenta – è che faccia una scelta responsabile, facendo marcia indietro sulla autostrada Cisterna Valmontone, e che si ponga in primo piano richiedendo alla politica nazionale e regionale,  attraverso l’unione di tutte le forze politiche, l’abbandono del progetto, come hanno fatto già i sindaci di Pomezia, Ardea, Cori e del IX municipio di Roma”. La richiesta finale, prima della bocciatura, era quindi stata quella di abbandonare il progetto,, convertendolo in un progetto di viabilità di rete che sia davvero utile e migliorativo per le comunità locali, e per la loro economia.

CONTRARI  – Contrari alla mozione di Trenta sia la Dal Borgo (Forza Italia) che Greci (LIVE), che ha puntato sull’indotto economico derivato dalla realizzazione dell’opera. Più articolato l’intervento di Roberto Leoni, a nome del Partito Democratico: “in passato il consiglio approvò in totale concordia il progetto alla condizione che il tracciato salvaguardasse e tutelasse le zone del nostro territorio, a partire da Castel Ginnetti e Malatesta. Fu istituita un’apposita commissione consiliare, alla quale parteciparono i comitati di zona, con tanto di presentazione di una ‘Variante Velletri’. E’ bene ribadire che non è affatto vero che ci sia stato disinteresse rispetto alla tutela ambientale del territorio. Tuttavia, pur ammettendo che la mia posizione personale va verso la salvaguardia del territorio, non mi presto a creare false aspettative verso i concittadini, visto che il documento presentato oggi serve solo a far propaganda, tenuto conto che tutti sappiamo benissimo che i tempi sono scaduti e nulla è più modificabile. Chiedere che i soldi vengano stornati per altre opere non è possibile, e se lo si fa credere si prendono in giro le persone. Noi – ha concluso Leoni – su questo tema abbiamo la coscienza a posto, visto che i cittadini sanno le battaglie che sono state fatte, anche andando insieme in Regione per farla desistere”.

da.le.

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