POLITICA

‘Caos bollette’. Di fronte a una Genzano infuriata i partiti reagiscono così. Possibile uno stop ai pagamenti

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a cura di Federica Tetti

Preoccupazioni e polemiche, a Genzano, per il salasso che i residenti sono costretti ad affrontare sul fronte rifiuti. Migliaia le famiglie che in questi giorni si sono viste recapitare nuove cartelle esattoriali relative al mancato pagamento delle cosiddette pertinenze (box, garage, tinelli). Il Comune ha notificato a molti cittadini 5 anni di arretrati della vecchia Tarsu, dal 2008 al 2013, recapitando bollette di migliaia di euro con tanto di interessi e mora. Contro questa amara sorpresa si sono espresse molte forze politiche.

Primo fra tutti il gruppo consiliare del Pd che ha accusato l’amministrazione di “manifesta incapacità”. Commento al vetriolo, a dimostrazione che la pace ancora non regna in casa Pd, tenuto conto che il segretario e la maggioranza del partito sono invece fedeli sostenitori della Giunta Gabbarini, nella quale molti dissidenti sono recentemente tornati e in quest’ottica si inserisce l’assemblea pubblica prevista per giovedì 23 gennaio, ore 18, per fare chiarezza proprio all’interno della sede del circolo Pd di via Belardi.  

 LOMMI (PD) – “Oltre ad essere stati tartassati con l’applicazione massima dell’aliquota già dallo scorso anno – ha dichiarato il consigliere Luca Lommi – l’amministrazione ha deliberato il pagamento della TARSU di Box, Cantine, Garage e pertinenze varie, cosa mai richiesta dalle precedenti amministrazioni. Con cinque anni di retroattività, sono arrivate ai cittadini delle cifre assurde che hanno contribuito ad un diffuso malessere economico e sociale”.

Inquietudine riscontrata anche in  molti manifesti imbrattati da insulti di diverso genere nei confronti del Primo cittadino e dei suoi assessori, definiti, in alcuni casi, con epiteti quali ‘traditori’.

MOVIMENTO 5 STELLE – Allo stesso tempo, Il Movimento 5Stelle attraverso una lettera aperta al sindaco Gabbarini (leggi qui), ampiamente diffusa anche sui social network, ha espresso il proprio disappunto. “La Giurisprudenza in merito è molto controversa – si può leggere sul finire della missiva indirizzata al primo cittadino dagli attivisti pentestellati – soprattutto relativamente al far pagare una tassa sui rifiuti su locali o aree che in teoria non li producono proprio per la loro destinazione. Ecco, il Comune di Genzano di Roma, che tipi di metro ha utilizzato rispetto ai dubbi che alcuni cittadini ci hanno posto e ai quali non siamo riusciti a dare risposta?”.

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GRUPPO COMUNISTA – Il Gruppo Consiliare Comunista (Pdci e Prc), nonostante il proprio appoggio alla maggioranza, ribadisce la necessità della lotta all’evasione fiscale per garantire equità e giustizia tra i cittadini, non esimendosi dall’esprimere “profonda preoccupazione e contrarietà per ciò che sta avvenendo, relativamente alla richiesta di pagamento delle pertinenze, addirittura riferite agli ultimi cinque anni”. Nella querelle, si è quindi inserito anche il gruppo consiliare comunista che oltre a chiedere al Sindaco di verificare le responsabilità politiche e dirigenziali, ha richiesto “una sospensione in autotutela del pagamento e un maggiore coinvolgimento del consiglio comunale”. Delle annotazioni che potrebbero essere interpretate come segnali di possibili incrinature nell’architettura  della maggioranza. “Innanzitutto – hanno dichiarato – riteniamo inaccettabile e offensivo trattare da evasori centinaia e centinaia di cittadini onesti che, negli anni, hanno sempre pagato quanto dovuto, e richiesto, dalle Amministrazioni Comunali che si sono succedute. Chiediamo – si legge nel ricco e articolato comunicato diffuso dal gruppo consiliare comunista – l’immediata sospensione del pagamento e la verifica, completa, di ciò che è avvenuto e del perché è avvenuto. Nei giorni della sospensione, che deve essere decisa immediatamente in autotutela da parte dell’Amministrazione Comunale, si dovrà valutare la possibilità di annullare tali bollette o, quantomeno, di ridurne al minimo l’importo economico. E si dovrà verificare il grado di responsabilità della ditta cui è stato dato l’incarico di combattere l’evasione; in sostanza, se è stato rispettato il contratto di affidamento del servizio e, quindi, la possibilità di rescindere dallo stesso. Ma al Sindaco chiediamo, innanzitutto, di verificare le responsabilità politiche e dirigenziali di tutta l’operazione e di assumere i conseguenti provvedimenti. Allo stesso tempo, riteniamo sia evidente la necessità di una maggiore collegialità nelle scelte e un maggiore coinvolgimento del Consiglio comunale. Così come è indispensabile un salto di qualità generale e un maggior coinvolgimento degli stessi cittadini. Non è possibile gettare nella preoccupazione, in alcuni casi nella vera e propria disperazione, la nostra popolazione che, da sempre, ha dimostrato di essere onesta e rispettosa delle regole. Il popolo genzanese sa, da sempre – in finale – che le tasse ed i tributi comunali servono, così come sono serviti nel passato, a mantenere alto il livello dei servizi che il Comune eroga a favore dei cittadini, soprattutto i più deboli, e ha sempre risposto, nella stragrande maggioranza, facendo il proprio dovere”.

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FRATELLI D’ITALIA – Una vera battaglia a colpi di comunicati che per ultimo, ma non di certo per importanza, ha visto inserirsi nella diatriba anche il consigliere comunale Fabio Papalia, (Fratelli d’Italia). “Purtroppo anche una recente sentenza della Corte di Cassazione conferma che la Tarsu sulle pertinenze vada pagata – dichiara Papalia in una nota -. A Genzano, a quanto pare, negli anni non si era mai pagato il tributo rifiuti di box e pertinenze ed ora gli stessi personaggi che governano Genzano da 30 anni si sono ‘resi conto’ che andava pagata anche quest’ulteriore imposta. Come se non bastasse al tutto sono stati aggiunti anche pesantissimi interessi a carico dei cittadini. La domanda, ora, sorge spontanea: come mai non si è mai chiesto il pagamento di tale tributo e ora ci si sveglia dal letargo e si richiedono gli interessi degli ultimi 5 anni? Quali sono le colpe dei cittadini? Per quale motivo debbono corrispondere gli interessi, considerando che non gli è mai arrivato nulla da pagare su box e pertinenze? Considerando che le stesse persone governano Genzano da 30 anni – ha concluso il giovane consigliere rivolgendosi direttamente alla maggioranza che, a suo dire, “rispecchia l’intera classe politica del centrosinistra genzanese” – qualcuno si assumerà la responsabilità di tale confusione? Attendiamo risposte e nel frattempo chiediamo alla giunta e maggioranza Gabbarini di rivedere e mediare, almeno, la questione degli interessi”.

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La risposta del sindaco Flavio Gabbarini (leggi qui), a fronte di tali e siffatti rimproveri, non si è fatta attendere, col Primo cittadino che del resto non si è sottratto ad una disamina il più possibile obiettiva di quanto accaduto, nel tentativo di far chiarezza, sanare eventuali errori e prendere provvedimenti nei confronti dei possibili errori causati dalla ditta che si è occupata delle bollette sui rifiuti.

La società incaricata – ha dichiarato il Primo cittadino – ha agito in totale autonomia senza raccordarsi con l’Amministrazione comunale. Non siamo stati informati sull’attività che stava portando avanti, sul tenore degli avvisi e, più in generale, sul modus operandi che assolutamente non condividiamo. All’arrivo delle prime segnalazioni da parte dei cittadini ho convocato la società contestando la presenza di molti errori e anomalie: avvisi pervenuti nonostante pagamenti già regolarmente effettuati; avvisi notificati oltre il termine previsto a pena decadenziale; difformità tra i dati dichiarati accertati dalla ditta e quelli reali; utilizzo di una terminologia inappropriata; applicazioni di sanzioni e interessi, tutti da verificare. Nei due incontri con la società, l’ultimo dei quali avvenuto giovedì 16 gennaio, è stato chiesto con fermezza di rimodulare l’attività di accertamento per andare incontro alle esigenze dei cittadini. La società si è impegnata per il momento a procedere alla decurtazione di sanzioni e interessi e di prevedere una rateizzazione quando richiesta dai cittadini. In ogni caso è stato ormai leso il rapporto fiduciario che intercorreva con la società e stiamo consultando i nostri legali per verificare il rispetto di tutte le clausole contrattuali”.

“In questi due anni e mezzo – ha concluso Gabbarini – non mi sono mai tirato indietro dalle mie responsabilità di Primo cittadino: in questo caso, lo ribadisco, l’unica cosa da fare era studiare a fondo e nel dettaglio tutta la situazione, capire da che cosa il tutto fosse stato scaturito, verificare le responsabilità e trovare la giusta soluzione per non lasciare i cittadini in balia del corso degli eventi. Concludo scusandomi per i disagi derivati dall’intera vicenda”. 

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Per  fare meglio chiarezza, sulle tasse comunali, il Partito Democratico (almeno la vasta frangia filogovernativa), tramite pubblica affissione, ha invitato tutti i cittadini ad un’assemblea pubblica che si terrà giovedì 23 gennaio, alle ore 18, presso la sede del circolo Pd in via Italo Belardi; interverranno il Sindaco Flavio Gabbarini e il Segretario cittadino Tonino D’Annibale. 

Chi chiede di più è il consigliere di maggioranza, il dottor Massimo Di Domenica, che si è spinto oltre (leggi qui), chiedendo l’immediata convocazione di un consiglio comunale straordinario “per conoscere esattamente quale metodologia è stata applicata nel predisporre il nuovo tributo, se ciò è stato fatto con la dovuta e necessaria diligenza, senza vizi formali e, soprattutto con il coinvolgimento dell’Ente oltre che con la ditta incaricata”.

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