Genzano – Enzo Ercolani prende posizione sulle bollette. Infastiditi il Pd consiliare e il Gruppo Comunista

L'intervento di Enzo Ercolani
L'intervento di Enzo Ercolani

L’intervento di Enzo Ercolani

Almeno 150 i cittadini che hanno preso d’assalto la sezione del Partito Democratico di Genzano per assistere ai chiarimenti sul ‘caso bollette pazze’ (LEGGI QUI). Se dal tavolo dei relatori, che ha visto in prima fila il Sindaco Flavio Gabbarini, l’assessore al Bilancio Bruno Romagnoli e il segretario piddino Tonino D’Annibale, si sono levate parole che in questi giorni sono state ripetute a lungo, tra comunicati, telefonate o chiacchiere da Palazzo, la sorpresa è stata tutta nel colpo di reni dell’ex sindaco Enzo Ercolani, che si è alzato, ha preso la parola e ha voluto a tutti i costi svestire i panni del capro espiatorio. Nessuno dei componenti del gruppo del Pd, che in sede consiliare è ancora l’opposizione della maggioranza Gabbarini, ha partecipato al dibattito, mentre lui ha voluto prendere la parola, per rispetto del suo passato e di quello che resta ancora il suo partito.

La questione si perde nella notte dei tempi – ha dichiarato Enzo Ercolani -, visto che Cesaroni nel ’94 volle escludere le pertinenze, stabilendo che i garage e le soffitte fossero esenti dal pagamento della Tarsu e da allora ad oggi nessuno ha messo mano alla cosa. Come amministrazione finché abbiamo potuto abbiamo cercato di difendere i cittadini, ma mi rendo conto che amministrare non è cosa semplice e do tutta la mia disponibilità al sindaco Gabbarini per parlare intorno ad un tavolo di come aiutare i nostri cittadini e sostenerli in questo periodo di forte crisi in cui mezza Genzano ha abbassato le serrande dei negozi perché non ce la fa più. L’economia di questa città che vive di terziario avanzato sta morendo e noi cosa stiamo facendo? Dobbiamo fare gli interessi dei cittadini che ci hanno delegato, per questo prego il sindaco di ritirare le delibera di affidamento del servizio alla società Assoservizi, in cui gli viene riconosciuto l’aggio del 27”.

Poco prima il consigliere del Pd, Luca Lommi, aveva dichiarato quanto segue:  “Credo di esprimere non solo il mio pensiero ma la volontà di tanti iscritti, componenti del direttivo e consiglieri comunali del PD, affermando la contrarietà all’iniziativa che avrà luogo nella sede del partito, dove il sindaco cercherà di spiegare le volontà dell’amministrazione di ‘sistemare’ (se possibile) questa bomba esplosa a causa di precise incapacità da parte di componenti dell’amministrazione stessa con la collaborazione di dirigenti che evidentemente non hanno ben vigilato, mettendo a repentaglio la tranquillità economica già traballante di ogni famiglia genzanese. E’ un atto di coraggio da parte del sindaco ma gli atti di coraggio sarebbero ben altri da fare mettendo in risalto responsabilità politiche. Dico questo, per difendere il partito che rappresento insieme ad altri 3 componenti in Consiglio comunale, dichiarando di essere esenti da responsabilità in merito a questa assurda vicenda totalmente gestita dall’amministrazione. Il tutto nonostante sia iniziato un processo di riunificazione all’interno del PD con alcuni componenti della maggioranza che governa il paese; ad oggi ufficialmente il PD siede ancora sui banchi dell’opposizione. L’assemblea si fa all’interno della nostra sede per volontà della maggioranza del direttivo di cui noi siamo invece la minoranza, ma sempre al fianco dei cittadini”.

Grandi assenti nella sede del Pd, che per ovvie ragioni non hanno apprezzato la scelta del luogo ove tenere l’assemblea pubblica anche le altre forze di maggioranza, tra cui il movimento civico ‘Per Genzano Gabbarini Sindaco’, facente capo al dott. Massimo Di Domenica, e la rappresentanza comunale del Gruppo Comunista. “Avrei  preferito che l’amministrazione avesse incontrato i cittadini in un luogo pubblico – ha dichiarato concisa Marta Bevilacqua –  questa è una legittima iniziativa di un partito, ma la maggioranza è costituita anche da altre forze che, sebbene abbiano rispetto per il PD, non vi appartengono. Rifondazione non ha partecipato per questo motivo e ci auguriamo che il sindaco senta l’esigenza di trovare anche altri mezzi con i quali comunicare ai cittadini le soluzioni a quanto è successo. Ammesso e non concesso che si dovesse far pagare anche le pertinenze, è responsabilità delle amministrazioni che finora non hanno preteso quanto dovuto. Di certo non è colpa dei cittadini e non si possono far pagare mora e interessi a chi non ha responsabilità alcuna”. 

Federica Tetti

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