POLITICA

Genzano, ‘Scandalo bollette’ – Gabbarini: ‘non è giusto che i cittadini paghino sanzioni ed interessi’

Romagnoli, D'annibale, Gabbarini
Romagnoli, D'Annibale e Gabbarini

Romagnoli, D’Annibale e Gabbarini

C’erano circa centocinquanta persone, se non di più, nel pomeriggio di ieri presso la sede del Pd di Genzano, tutti asserragliati nel tentativo di ascoltare i chiarimenti del sindaco Flavio Gabbarini sulla recente vicenda Tarsu, che ha fatto infiammare gli animi di tutta la cittadinanza genzanese. L’inizio dell’assemblea non è stato facile, gli animi erano tesi, irrequieti, nervosi, tanto che il segretario locale del Pd, Tonino D’Annibale ha dovuto fare la voce grossa per farsi ascoltare e dare inizio al dibattito.

Assente il gruppo consiliare del Pd, che tramite il consigliere Luca Lommi aveva spiegato poco prima i motivi della propria assenza (LEGGI QUI).

La vicenda, per i pochi che ancora fossero ignari di quanto accaduto, prende il via non appena i genzanesi si vedono recapitare bollette per il pagamento della vecchia Tarsu relative al quinquennio 2008-2013. 

“Vogliamo fare chiarezza su quanto sta accadendo per sgombrare il campo da i pettegolezzi e dalle stupidaggini che stanno circolando in questi giorni – ha esordito il segretario D’Annibale –. Mi interessa sottolineare che non è affatto grave che il Partito Democratico voglia fare chiarezza: il sindaco è un iscritto e se non fosse stato iscritto lo avremmo invitato per chiarire cosa è realmente accaduto, come è giusto che faccia un partito politico. La collaborazione con la società Assoservizi – ha proseguito D’Annibale – inizia da lontano ed è stata ripresa nel 2010, ma il contratto tra le parti viene formalizzato solo nell’aprile del 2011 e Flavio Gabbarini, divenendo  sindaco solo a giugno 2011, ha ereditato questa società.  Quando il Comune ha affidato l’attività di recupero dell’evasione, di accertamento e riscossione della vecchia Tarsu, scegliendo Assoservizi, per non aprire una nuova gara e un inutile dispendio di risorse, non poteva immaginare che Assoservizi sarebbe andata a calcolare la vecchia Tarsu di garage cantine e soffitte, cosa che le precedenti amministrazioni per difendere i propri cittadini non hanno mai fatto. Infatti, fino al 1999, la norma che regolava la Tarsu  sulle pertinenze era di dubbia interpretazione, e Genzano insieme ad un altro Comune abruzzese, unici in Italia, decise di non farla pagare. Senonchè nel 1999, con decreto presidenziale, vengono fugati i dubbi e viene stabilito il pagamento delle pertinenze. Il Comune abruzzese ha allora fatto ricorso contro questa imposizione, e Genzano  è rimasta appesa alla speranza che la fine dell’iter giudiziario, quindi la Cassazione, desse ragione al Comune abruzzese. La Cassazione, pronunciatasi solo nel 2012, stabilì definitivamente che occorreva pagare la Tarsu sulle pertinenze e quindi a Genzano automaticamente chiunque aveva delle pertinenze si è ritrovato questa amara sorpresa. L’azione svolta da Assoservizi  – ha proseguito il segretario –  è gravissima e pericolosa nei confronti dei cittadini ed uso questi termini per sottolineare la mia vicinanza alla popolazione.  La società affidataria non ha rispettato le clausole di contratto e  putroppo la vicenda è stata agitata mediaticamente in maniera indecente. L’Assoservizi – ha concluso D’Annibale – dovrà annullare l’operazione della mora e dell’atto ingiuntivo”.

CittadiniMolto abbottonato sulla vicenda il Primo cittadino, il quale non potendo fare promesse di abolizione delle cartelle esattoriali, ha ribadito che la vicenda “è molto delicata ed è ancora al vaglio dei legali che stanno cercando la migliore possibile soluzione a favore dei cittadini”, ma che si impegnerà per eliminare gli interessi di mora e le sanzioni per omessa dichiarazione. 

“Se le precedenti amministrazioni non hanno mai chiesto di pagare le pertinenze – ha commentato un cittadino  risentito – sarebbe opportuno difendere i cittadini di Genzano e non scaricare le responsabilità. Questa amministrazione non può far pagare le colpe della politica sulla pelle dei cittadini, specialmente se ogni anno il bilancio è stato chiuso in pareggio”.

“Non sono un cittadino che legge ‘Il Sole 24 ore’ tutti i giorni – ha commentato un altro cittadino indignato –: pretendiamo innanzitutto un manifesto di scuse pubbliche e poi ci costituiremo in assemblea permanente per chiedere la recessione del contratto con Assoservizi e la revoca delibera di riscossione”. 

FLAVIO GABBARINI

FLAVIO GABBARINI

“La Tares  – ha dichiarato Flavio Gabbarini nel proprio intervento, parlando prima di Tares e poi di Tarsu – è stata approvata da una legge nazionale. Come ben sapete quest’anno sulla rata a saldo la Tares si è pagata in base al nucleo familiare e in piccola percentuale ai metri quadrati dell’abitazione. I nuclei familiari composti da una o due persone hanno pagato molto meno o uguale. Noi come amministrazione abbiamo scelto di applicare il minimo dei coefficienti. I problemi sono nati quando ad esempio se un nucleo familiare di 4 persone possedeva una casa sfitta, il programma raddoppiava il numero del nucleo familiare. Abbiamo ovviato all’errore facendo pagare solo una persona. Non potevamo restare con la Tarsu, il nostro è un Comune troppo grande per farlo. Lo 0,30  spettante allo Stato  non era possibile tiralo fuori a dicembre, avremmo dovuto aumentare enormemente le tariffe per recuperare 300mila euro. Il cambiamento repentino in materia legislativa che abbiamo vissuto ha messo  in serie  difficoltà gli uffici comunali. Se noi fossimo tornati in Tarsu avremmo comunque promosso un’ingiustizia verso i nuclei familiari più piccoli ed è per questo che nella nuova tassa che sarà la Iuc abbiamo deciso di dare uno sgravio alle famiglie numerose.

In merito agli accertamenti della vecchia Tarsu Gabbarini invece ha dichiarato: “I Comuni fanno gli accertamenti per capire e se possibile  recuperare somme inevase. Dall’accertamento condotto sono emerse 990 posizioni per omessa dichiarazione per l’intera abitazione. Quando abbiamo dato l’incarico  ad Assoservizi non pensavamo che la ditta andasse a colpire qualcosa che noi Comune abbiamo sempre lasciato da parte. Ma soprattutto non pensavamo che la società sarebbe andata avanti nel suo lavoro senza consultarsi col sindaco stesso. L’ 8 gennaio ho mandato loro una lettera per contestare quanto stava accadendo, dato che stavano colpendo cittadini che hanno sempre pagato. Gli è stato contestato che alcune norme contrattuali non sono state rispettate  e nello specifico una serie di sentenze dei tribunali tributari provinciali,  secondo le quali il tributo che riguardava i garage non era dovuto. Se si dovranno pagare queste tasse arretrate, anche se il Comune non le aveva mai richieste, non è giusto che i cittadini paghino sia le sanzioni per l’omessa dichiarazione che gli interessi di mora. Stiamo cercando di fare le cose per bene e in base alla legge. Intanto posso dire a quei  cittadini a cui l’avviso è stato notificato a gennaio 2014 che non dovranno pagare il 2008  perchè caduto in prescrizione. Il nostro legale sta comunque studiando le carte per trovare la migliore soluzione possibile a favore dei cittadini – ha concluso Gabbarini –  e se ci sono responsabilità politiche verranno accertate”.

Vista la delicata situazione e visto che lo studio legale sugli atti è ancora in corso, chi si trovasse a ricevere in questi giorni cartelle esattoriali nella propria casella postale, si armi di pazienza e non si affretti a pagare.

Federica Tetti

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