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Velletri – Il disappunto del rappresentante della Comunità Ebraica: ‘non si possono intestare vie a gerarchi fascisti’

via muti

via muti“Intestare una via ad Ettore Muti? Ma allora facciamo finta? Ma dache parte stiamo? Nella vita bisogna scegliere da che parte stare, visto che i fascisti erano colpevoli quanto i nazisti”. Queste sarebbero solo alcune delle parole di disappunto espresse dal rappresentante della Comunità Ebraica di Roma, Georges De Canino nel suo intervento di lunedì all’Istituto Cederna di Velletri in occasione delle celebrazioni relative alla “Giornata della Memoria” in ricordo delle vittime della Shoah, al quale ha fatto eco il coordinatore dell’A.N.P.I. Lazio, Vincenzo Calò, dicendo: “non si possono intestare vie a gerarchi fascisti”.

Ricordiamo, tramite l’ausilio di wikipedia, che Ettore Muti (Ravenna, 22 maggio 1902 – Fregene, 24 agosto 1943) è stato un militare, aviatore e politico italiano. Convinto fascista fin dagli esordi del movimento, partecipò alle iniziative delle squadre d’azione, ricoprì numerose cariche tra cui quella di segretario del Partito Nazionale Fascista dall’ottobre 1939 fino al 28 ottobre 1940 e si distinse per la sua spericolatezza in numerose operazioni militari. 

Vincenzo Cal', Fabio Taddei e Georges Di Canino

Vincenzo Cal’, Fabio Taddei e Georges Di Canino

Sulla vicenda ospitiamo il duro commento di Fabio Taddei, attuale leader del Movimento Velletri Libera, che sull’argomento si è spesso battuto, partendo dall’esperienza di delegato alla toponomastica, durante la quale tanto s’impegnò per un riordino del settore, incoraggiando anche l’eliminazione di via Cesare Cesaroni in favore di Via Ilaria Alpi. 

Ettore Muti

Ettore Muti

“Da veliterno – premette Taddei – mi sono profondamente vergognato nell’ascoltare quelle parole, giunte alla presenza del vice ambasciatore di Israele e di molti parenti di vittime dell’Olocausto! Perchè siamo arrivati a ricordare questo gerarca fascista proprio nel giorno del ricordo della Shoah? Forse perchè purtroppo al nostro Sindaco non sono bastati i 5 anni della passata amministrazione, quando proprio io, come consigliere delegato alla toponomastica, gli ho  ricordato in tutti i modi dell’esigenza di togliere l’intitolazione di quella via all’ex segretario nazionale del partito fascista, Ettore Muti, perché contro la Costituzione italiana e perché abusiva in quanto mai autorizzata dal Prefetto secondo la legge nazionale sulla toponomastica (n.1188 del 1927). Ciononostante – continua Taddei – l’Amministrazione Servadio alla delibera di Giunta fatta nel 2002 dall’ex sindaco Cesaroni, che ha di fatto istituito   Via Ettore Muti, ha provocatoriamente fatto una nuova delibera di Giunta (del 2011) con la quale il sindaco del PD confermava l’intitolazione nella città di Velletri della via intestata al gerarca fascista Ettore Muti. Sembra fantapolitica ma è triste verità. E il 23 gennaio nella sala Tersicore del Comune, durante l’incontro “Una città normale” ho di nuovo ricordato a Servadio di questa intitolazione e di fronte alla sala, piena di persone, come spesso accade ha detto di non sapere (nonostante la sua delibera di Giunta), reagendo al solito modo, buttandola sul piano personale. Pur consapevole delle sue scarse conoscenze storiche, mi chiedo come sia possibile che nessun consigliere riesca a fargli capire che l’intitolazione a Muti  è abusiva ed anti costituzionale…Qualcuno dimentica che la nostra città è medaglia d’argento al valore civile proprio per i bombardamenti subiti a causa di quel regime di cui Ettore Muti era membro integrante, ed ha pagato col tributo del 60% del patrimonio storico andato perduto per sempre, oltre al sacrificio di 2.000 civili morti. E nessuno dimentichi – continua Taddei – che anche chi è di destra rifiuta questa intitolazione proveniente direttamente dal regime del ventennio perché non è della destra democratica di oggi. E’ un dovere togliere quell’intitolazione e la città non può pagare la scarsa preparazione culturale di chi invece dovrebbe averne per il ruolo che ricopre. Nel frattempo – conclude Taddei – è già pronta una lettera da inviare in Prefettura e ad altre autorità politiche competenti nazionali al fine di sanare questo problema”.

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