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Velletri – Il Comitato StopAntenna torna a ribadire il ‘NO’ alla modifica del ‘Regolamento Antenne’

dr jek

Il Comitato Stop Antenna fa il punto della situazione rispetto a quanto accaduto negli ultimi 2 mesi, tornando a ribadire l’esigenza della modifica del ‘Regolamento Antenne’ LE ANTENNE DI VELLETRI, LO STRANO CASO DEL DOTTOR JEKYLL E DEL SIGNOR HYDE

dr jek‘Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde’: È questo romanzo che continua a tornarci insistentemente alla mente, un romanzo in cui si raccontano le avventure del protagonista caratterizzato da una doppia personalità. la prima identità è rappresentata dal dottor Jekyll: un rispettabile professionista di buoni principi morali e solidale con i suoi concittadini, mentre l’altra identità, mister Hyde, è tenebrosa, rimane sempre nascosta, ed in questa identità sfociano gli istinti repressi del dottor Hyde per una soddisfazione egoistica, sfrenata, violenta ed asociale. Ma cosa c’entra questa premessa con le antenne? Per comprendere meglio il riferimento partiamo dalla fine: il 3 febbraio 2014 l’Amministrazione comunale di Velletri ha destinato quasi 50mila euro per il “Progetto di aggiornamento al Regolamento per l’istallazione della telefonia mobile. Piano di Localizzazione”. Ora, senza voler entrare troppo nei dettagli economici dell’intervento (sarebbe troppo facile evidenziare l’entità di una simile spesa in un momento storico in cui l’Amministrazione rinuncia al Carnevale e distribuisce derrate alimentari ai concittadini in difficoltà) cerchiamo di approfondire alcuni aspetti tecnici, normativi ed amministrativi. Il Comune di Velletri é dotato dal 2003, come noto, di un ‘Regolamento antenne’ . Detto Regolamento detta misure finalizzate alla salvaguardia della salute, alla tutela del paesaggio nei casi di installazione di antenne per la telefonia mobile. Il ‘Piano di localizzazione’ é una cartografia, una mappa, allegata al regolamento in cui sono inviduate 12 aree comunali in cui é possibile installare le antenne. Ciò premesso, dal 2003 ad oggi il Regolamento e il relativo piano di localizzazione sono stati spesso disattesi, forse per disattenzione, e le nuove antenne sono ‘spuntate’ un po’ ovunque in quanto l’unico criterio adottato é relativo alle esigenze dell’operatore telefonico. In pratica l’operatore telefonico decide di installare la propria antenna in una determinata zona, senza alcun riferimento al regolamento, affitta un terreno privato e presenta la domanda per l’autorizzazione all’installazione al Comune di Velletri che AUTORIZZA (…). Prima stranezza… Il canone che gli operatori telefonici versano annualmente nelle tasche dei privati per l’affitto del terreno, dove é collocata la propria antenna, oscilla dai 15mila ai 25mila euro. Ad oggi abbiamo rilevato che soltanto presso due delle dodici aree comunali indicate nel Piano di localizzazione, allegato al ‘regolamento antenne, ‘ sono state installate antenne (quindi il relativo canone di affitto finisce nelle casse comunali) mentre altre undici antenne sono state installate su aree private (altre tre nuove antenne sono al momento sospese con l’ordinanza del Sindaco). É chiaro che in questi 11+3 casi il Comune non incassa alcunché. Quindi, queste antenne non rispettano il Regolamento, dalla loro installazione il Comune non ne trae profitto e, nonostante ciò, il Comune di Velletri le AUTORIZZA (…). Seconda stranezza… Nel momento in cui alcuni cittadini (noi…) fanno notare agli Amministratori comunali che é stata installata una antenna di 28metri tra le loro case, facendo rilevare, altresì, che tale installazione non rispetta la normativa nazionale (Dlgs. n. 259/2003) né quella locale (il ‘Regolamento antenne’), essi vengono definiti ‘egoisti’ dal Sindaco, che dopo circa un mese di pressioni li ha voluti ascoltare. Lo stesso Sindaco che, successivamente, in un’intervista ad un settimanale locale, evidenzia come ‘qualcuno’ stia strumentalizzando la ‘questione antenne’ per difendere i propri interessi ‘singoli o privati’. Cittadini che invece stanno gridando a gran voce che il Sindacotuteli gli interessi pubblici (salute,ambiente,sicurezza,…). Francamente, non avendo ben afferrato le accuse, ci permettiamo di evidenziare le sopra descritte circostanze come terza stranezza…”.

punto situazione antenne“Nei primi giorni dello scorso dicembre, a seguito delle nostre rimostranze per la nuova antenna tra le case, ci fu riferito dall’Assessore preposto, che “o regolamendo nu n’conda gnende pecché é superato”. Accusiamo il colpo. Passano pochi giorni e la Giunta (di cui l’assessore stesso fa parte) proroga l’autorizzazione dell’antenna, già esistente, al campo sportivo ai sensi del vigente regolamento: sembrerebbe, quindi, che il Regolamento non sia superato. La bontà del Regolamento viene, infatti, successivamente certificata dal Sindaco che promette, durante una conferenza stampa, un’ordinanza per pretenderne il rispetto. Passano ancora pochissimi giorni e la Giunta comunale delibera la modifica del Regolamento. Trascorrono altre due settimane e il Sindaco addirittura ordina di modificare il Regolamento e di trovare nuove aree per le nuove antenne (ma nel frattempo le aree comunali individuate dal regolamento sono inutilizzate). Passano ancora pochi giorni e la problematica viene discussa in Consiglio comunale che, con un approccio più cautelativo, rileva l’inadeguatezza delle proposte di modifica del ‘Regolamento antenne’ e chiede di avere contezza sull’argomento con l’ausilio degli uffici comunali e delle Commissioni comunali. Immediatamente dopo, però, gli uffici comunali avviano l’iter per affidare l’incarico di modifica del ‘Regolamento antenne’ , destinando a tale attività quasi 50mila euro (non proprio due spiccioli..). Ci rendiamo conto che la sequenza logica degli eventi é difficile da comprendere (non ci siamo riusciti nemmeno noi…) ma tutto ciò é, senza ombra di dubbio, la quarta stranezza. Sembrerebbe indispensabile, quindi, modificare il vigente ‘Regolamento antenne’. Ma, chiediamo, perché é indispensabile? Chi lo ha determinato? Sembrerebbe che a certificare ciò non ci sia una adeguata motivazione tecnica: nessuno studio, cioè, é stato effettuato per verificare l’inadeguatezza del vigente ‘regolamento antenne’. Ci viene risposto che il regolamento è del 2003, ha più dieci anni ed é vecchio, superato, inadeguato, ma la domanda rimane la stessa: perché é superato e inadeguato? Nessuna risposta. Quindi, in assenza di risposte a domande legittime, cosa decide di fare l’Amministrazione comunale? L’Amministrazione comunale decide di spendere 50mila euro per modificare il ‘Regolamento antenne’, per renderlo nuovo, attuale ed aggiornato. Sapete ciò cosa significa? Significa che verranno individuate nuove aree dove installare le nuove antenne (ma, nel frattempo, le aree comunali non vengono utilizzate), quindi tante nuove aree (verosimilmente private) per cui la beffa sarà doppia: il Comune spenderà soldi per aggiornare un regolamento che porterà tanto nuovo denaro nelle tasche dei privati. Quinta stranezza. La revisione obbligatoria del ‘regolamento antenne’, come quella imposta fino ad oggi, effettuata ascoltando le necessita dei gestori telefonici che hanno tante nuove antenne sospese, temiamo possa far prevalere altri aspetti, altre ragioni, altri interessi che non siano gli interessi pubblici. Temiamo, quindi, che che le nuove localizzazioni proposte dai gestori telefonici siano anche i ‘vecchi’ siti, i siti per cui le istanze sono state sospese. Per questo motivo ci sembra quantomeno strano modificare un regolamento, con alcune nuove autorizzazioni per nuove antenne sospese, in collaborazione con coloro, i gestori, che vogliono installare le nuove antenne. Si rischia di incappare in una ‘sanatoria’ delle autorizzazioni irregolari. Sesta stranezza. La disposta modifica del ‘Regolamento antenne’ come noto, costerà poco meno di 50mila euro e, nello stesso incarico l’Amministrazione chiede anche di analizzare ‘l’eventuale regolamento’ (???), individuare dove sono le antenne esistenti (!!!) , analizzare i piani di sviluppo di tutti i gestori telefonici e individuare nuove aree per nuove antenne. In pratica dobbiamo spendere 50mila euro per sapere dove stanno le antenne esistenti e individuare nuove aree per nuove antenne in funzione delle esigenze degli operatori telefonici. Settima stranezza. Dicevamo, quindi, in premessa della doppia personalità del dottor Jekyll e del signor Hyde. Da una parte c’é il dottor Jekyll che sottolinea la validità del Regolamento asserendo che lo stesso é valido e da rispettare perché, allo stato, é l’unico strumento disponibile per prevenire l’invasione del territorio dalla proliferazione delle antenne. Dall’altra parte c’é il signor Hyde che, nel frattempo, lavora alla modifica del ‘Regolamento antenne’, spendendo soldi pubblici, assecondando le esigenze dei gestori telefonici che guardano voluttuosamente al nostro territorio come terra di conquista. È chiaro, pertanto, che sarà difficile dimostrare che le modifiche del vigente ‘Regolamento antenne’ sono certamente necessarie e in grado di offrire vantaggi per il territorio, l’ambiente, la salute e l’urbanistica. Se non si riuscirà a dimostrare ciò, sarebbe il caso di evitare di spendere 50mila euro per una modifica al ‘Regolamento antenne’ in questo difficile momento storico. Non sarebbe più conveniente, pertanto, pretendere il rispetto del vigente ‘Regolamento antenne’ e del relativo ‘piano di localizzazione’? Per questo motivo e per tutte le stranezze sopra evidenziate diciamo NO alla modifica del vigente ‘Regolamento antenne’.

Il Comitato StopAntenna

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