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La scomparsa di nonno Turi, nelle commoventi parole di sua nipote

Nel 1942 ai tempi della Guerra Mondiale
Nel 1942 ai tempi della Guerra Mondiale

Nel 1942 ai tempi della Guerra Mondiale

Siamo in Sicilia (Basicò) nel 1921 nasce mio nonno Salvatore detto “Turi”. All’età di cinque anni lui e il suo unico fratello restano orfani di madre. In seguito il padre sposa una donna meravigliosa: Rosa, ragazza madre. Suo figlio Nicola non è un estraneo ma è accolto con amore e gioia. Da quest’unione mio nonno avrà un altro fratello e un’altra sorella. Cinque fratelli che si amano e una famiglia felice.

Salvatore studia prende la licenza elementare riuscendo anche a frequentare la terza media, per l’epoca “il ginnasio”, lavorando presso un professore cui coltivava il terreno una volta al mese, per riconoscenza. Egli aveva un’aula in casa, dove insegnava a una diecina di ragazzi. Mio nonno iniziò a lavorare per conto di alcuni proprietari terrieri della “Sicilia bene” fino al giorno in cui incontrò mia nonna Ester Santa (per i familiari nonna Santa), lui diciotto lei diciassette anni, con la famosa “fuitina” (scappatella) i miei nonni si sposano e nascono tre figlie: Maria, Angelina e Rosa.

In seguito, a soli 9 anni, Maria morirà a causa di una bomba a mano nascosta sotto il terreno (stava giocando ed è saltata in aria). Grande dolore per i miei nonni. L’ultimo figlio che nascerà sarà Giuseppe (Pippo) nel 1950. Nel periodo che va dal 1942 al 1945 circa, mio nonno parte per la Guerra girando il mondo, facendo esperienze di ogni genere.

Nei suoi racconti mi ha parlato della sua vita in Africa, Egitto, etc. del suo rapporto con gli arabi che stimandolo faceva da interprete per gli altri soldati ed entrava nelle loro case. I particolari furono molteplici poiché mio nonno riuscì a scappare grazie alla sua carnagione scura, al suo dire: “Mamma siciliana, papà arabo”. Al termine della guerra torna a casa ma emigra in Australia con uno dei suoi fratelli e inizia a lavorare in un biscottificio diventando un dirigente di reparto.

Gli italiani non erano ben visti all’estero, ma lui riuscì a farsi rispettare e voler bene. Tornato in Sicilia, lavora per il Barone Cosentino avendo la responsabilità della sua tenuta.  Nel 1966 tutta la famiglia si trasferì a Velletri perché Salvatore trova lavoro come Guardiano, fattore e responsabile di una tenuta molto importante lavorando anche la campagna e andando anche a lavorare con un suo amico “muratore” facendogli da “manovale”. 

Ylenia, con nonna Santa e nonno Turi

Ylenia, con nonna Santa e nonno Turi

Una vita per il lavoro e la famiglia.  Mia nonna moglie esemplare che badava alla casa, figli, alla campagna. Nel 1993 un altro trasferimento questa volta a Lariano poiché la tenuta fu venduta a terzi per poi costruirci villette a schiera. Mio nonno ormai in pensione continua a lavorare presso campagne di privati, fino a qualche anno fa perché mia nonna Ester in seguito a una caduta brusca si rompe il femore e da questo momento per Lei inizia un lungo calvario fatto di degenza ospedaliera, tre interventi e visite riabilitative.

Tutto va per il meglio mia nonna all’età di novanta anni vince la sua battaglia tra l’amore dei suoi familiari e di mio nonno che ogni volta che veniva a trovarla in ospedale le accarezzava il viso, la baciava.  Osservare quegli attimi di amore puro  faceva commuovere, un amore oltre ogni limite che dura settantaquattro anni.

In casa i miei nonni hanno sempre avuto un rapporto un po’ alla “Raimondo Vianello e Sandra Mondaini” ma si amavano follemente, nei piccoli gesti quotidiani è racchiuso un grande amore. Credo che nei giorni nostri sia un record, quello dell’amore con la “A” maiuscola.  In questi mesi mio nonno si è ammalato vivendo la malattia con sofferenza ma con forza, coraggio e con il suo sorriso.

Mia Nonna lo ha AMATO con tutto l’amore del mondo e lui con gli occhi e con le parole la faceva sentire una Regina. Il giorno 12-02-2014 è volato in cielo con serenità e senza fare rumore. Ho un angelo in più in paradiso; grazie nonno E’ stato splendido Amarti…E la sera nel letto metterò qualche coperta in più altrimenti sentirò freddo senza averti più tra le mie braccia.

I miei giorni saranno tristi senza di te ma la tristezza la racchiuderò dentro una canzone che canterò e tu so che mi ascolterai.

Ylenia Galli e il resto della famiglia

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