CRONACA

‘Riflettiamoci su’ – Acqua al piombo. Silenzio di piombo

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Riflettiamoci su’

di Maria Lanciotti

Attenzione, non aprite quei rubinetti. Non è il titolo di un thriller, ma la realtà quotidiana in quel di Roncigliano, nel Comune di Albano Laziale, dove il piombo nella falda della discarica supera 305 volte i limiti di legge, secondo i dati comunicati dall’Arpa Lazio il 10 gennaio scorso. Embè, dove sta la news? Sta nel fatto che la notizia, di per sé micidiale, non ha provocato nessuna reazione da parte di nessuno, nemmeno fosse stato annunciato che si stesse bevendo acqua di sorgente.

Silenzio di tomba, anzi di piombo, mentre la vita sembra proseguire “normale” in uno stato di invivibilità assodato, dichiarato, certificato. Acqua al piombo, al manganese, al ferro, ai nitriti, ai fluoruri, all’alluminio, all’arsenico, tutti elementi scandalosamente oltre i limiti di legge, che lentamente, inesorabilmente, irreversibilmente, stanno avvelenando ambiente e persone, nel silenzio atroce di chi non vuol sapere, di chi non vuol sentire, di chi non vuol fiatare. Il silenzio non è mai innocente, quando a tappare la bocca è solo la paura di guardare in faccia la verità e di affrontarla a viso aperto e scoperto. Non si sta parlando qui di Cerroni e complici e dei Pilato di turno, non si sta parlando dei Responsabili incapaci di assumersi una qualsiasi responsabilità e dei corresponsabili di tanta devastazione, ma si sta parlando dei semplici cittadini, di tutti coloro che hanno diritto all’acqua potabile, all’aria respirabile, alla terra produttiva, e che si stanno intossicando giorno per giorno, consapevolmente, senza emettere il minimo lamento.

Il silenzio/assenso può diventare una colpa imperdonabile, quando sconfina nell’omertà di comodo, utile paravento per una criminalità sempre più organizzata e operativa.  

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