POLITICA

Il video della senatrice Fattori che ha fatto ‘imbufalire’ molti genzanesi

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“Uno sputtanamento della nostra cittadina al cospetto dell’Italia” lo hanno definito alcuni, “un fedele quadro della situazione” lo hanno ribattezzato altri. Comunque la si pensi l’intervento in Parlamento della senatrice Elena Fattori, del Movimento 5 Stelle, ha provocato pesanti strascichi all’interno della città di Genzano, coi rappresentanti politici, attuali e passati, che sono usciti con le ossa rotte dall’intervento della genzanese nell’aula di Montecitorio. 

“Fattori chi?” si sono affrettati a scrivere su molti social network tanti di quelli che si sono visti profondamente toccati, ed offesi, dalle parole della senatrice, col Sindaco, Flavio Gabbarini, che ha addirittura inviato una lettera al Presidente del Senato per “esprimere lo sdegno per quanto dichiarato in una sede così importante quale l’aula del Senato della Repubblica” e contemporaneamente richiedere “di smentire in aula quanto falsamente affermato dalla Senatrice”.

“Ai cittadini genzanesi questo video è piaciuto moltissimo – hanno subito ribattuto gli ‘Amici di Beppe Grillo di Genzano -.  Un po meno ai politicanti da strapazzo – continuano i grillini – e a coloro che per interesse ci gravitano intorno, i quali si sono sentiti tirati in ballo e ad altri con la coda di paglia. Genzano è la nostra cittadina – hanno rincarato la dose i 5 Stelle, non appena accortisi della veemente reazione della locale costellazione politica – e non funziona mandare in giro la voce che l’intervento di Elena Fattori Senatrice M5S in Senato era volto a denigrare il nostro paese. Noi il nostro paese lo amiamo e proprio per questo denunciamo queste cricche di clientelismo, malaffare, omertà e incompetenza”.

Prima di pubblicare in separata seda la replica del mondo politico genzanese, vi riproponiamo l’intervento integrale della 47enne senatrice, nata a Rimini ma da anni residente a Genzano. 

Oggi – ha dichiarato qualche giorno fa prendendo la parola in Senato – ci troviamo a discutere un ddl che, per l’ennesima volta, invoca l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti, dimenticandosi in realtà, a dire il vero, che questo finanziamento avrebbe dovuto essere abolito già da un ventennio, causa referendum popolare. Dopo tutti questi belli interventi, però, nel mio intervento di oggi, invece, vi voglio offrire uno spaccato di vita reale di quello che la vostra inadempienza ha provocato negli ultimi venti anni di quei cittadini di cui noi siamo qui la voce”.

“E quindi devo fare una divagazione personale – ha aggiunto, leggendo il suo intervento – io vengo dai Castelli Romani, in particolare vengo da Genzano che è un esempio del decadimento politico degli ultimi venti anni. Ecco Genzano era chiamata la Piccola Mosca perché dal dopoguerra ad oggi aveva avuto la più alta percentuale di voti di sinistra, di cui era sempre stato un termometro a dire il vero. Dico era perché nelle elezioni del 24 febbraio grazie al cielo, abbiamo realizzato il sorpasso del Movimento 5 Stelle, con il 30% di voti sia alla Camera che al Senato (in realtà al Senato i pentastellati si sono ‘fermati’ al 26%, ndr). Ecco tra i sindaci partigiani del dopoguerra – attraverso un sindaco che è stato anche onorevole, e mi fa piacere ricordare in quest’aula, l’onorevole Gino Cesaroni, attraverso una politica sociale che non aveva lasciato nessuno  indietro – si è passati poi attraverso un cambio di rotta a quelli che sono i rappresentanti peggiori del clientelismo odierno e  questi rappresentanti hanno dilapidato l’eredità di lotte e di impegni in un intreccio terribile tra la politichetta locale, pubbliche amministrazioni, corruzione, cementificazione selvaggia fino al traffico di rifiuti tossici degli ultimi giorni. Ecco perché vi dico questo, perché in questo bel contesto ha trovato nell’epoca la sua dimora sia fisica che diciamo tra virgolette politica il famoso senatore Lusi. Ecco il senatore Lusi svolgeva la sua attività, diciamo politica, se così si può dire dalla nostra cittadina e diversi immobili a lui intestati o direttamente o attraverso prestanome, tra cui una villa faraonica, la villa del senatore Lusi, la chiamiamo localmente Villa Lusi e campeggia nella zona più alta del paese e si affaccia col suo bel parco di centinaia di ettari sullo specchio di Diana, il Lago dei castelli romani, una villa che è stata acquistata vi ricordo con i soldi del finanziamento pubblico del partito della Margherita. E all’interno marmi preziosi e pensati infissi di ottone che il senatore ebbe difficoltà a far costruire dagli artigiani del luogo perché il materiale era troppo costoso. E all’esterno il senatore fece mettere sul marciapiede pubblico e a nostre spese delle colonnine a scomparsa proprio come qui al Senato forse per sancire il suo distacco dal regno faraonico dal popolino. Ecco di fronte la villa Lusi c’è l’entrata della scuola pubblica, la scuola pubblica sta in un palazzetto storico come quello del senatore Lusi, però si trova nelle condizioni di tutte le scuole italiane: fatiscenti  e senza risorse. Pensate che oltre a denunciare sempre quando si va a parlare con gli insegnanti la mancanza di beni di prima necessità, dei pennarelli della carta igienica e addirittura nelle ultime riunioni è stato chiesto ai genitori di fare una colletta e di cucirsi delle tende perché i bambini non possono vedere la lavagna a causa del riflesso del sole. Ecco questa è un’immagine che vi voglio proporre  è un contrasto tanto terribile quanto simbolico questo avete provocato negli ultimi venti anni.

Questa legge sul finanziamento ai partiti è destinata a replicare a moltiplicare questo tipo di fotografia sociale, è l’ennesima presa in giro che vi serve solo a mantenere stretto il malloppo, quando invece avreste avuto la possibilità, votando i nostri emendamenti di restituire non solo i soldi che avete sottratto al popolo  ma anche decenza a voi e alla vostra proposta, e abbiate il coraggio per una volta di staccarvi da questa politica, di tagliare i ponti da una politica che ha depredato  le scuole, le piccole aziende e un popolo allo stremo per fare cosa, per costruirsi solo un impero feudale che si regge ancora e solo per poco, sui diritti elargiti come favori in cambio di voti, e sulla disperazione. Dimostrate per una volta che siete il nuovo che avanza e non il vecchio che si è cambiato la giacchetta. Le donazioni da centomila euro sono solo delle tangenti legalizzate, i corsi di politica con tassi agevolati un falso ideologico e una truffa ai danni dei cittadini. La tassazione agevolata comunque peserà sulle tasche dei cittadini, sulle scuole sugli ospedali, e solo se avete il coraggio di togliere ora i soldi dalla politica e non nel 2017 – ha concluso così la Fattori – allora l’impegno politico tornerà ad essere una missione”. 

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