Secondo i dati forniti dall’ARPA all’ASL e all’Amministrazione Comunale di Albano, risulta che nella discarica di Roncigliano gli sforamenti nelle falde idriche continuano, presentando il superamento dei valori massimi per numerosi elementi, tra cui alluminio, arsenico e piombo, quest’ultimo in concentrazioni che superano di 305 volte il limite di legge.
Dopo tali esiti, che confermano la gravissima situazione della discarica che già negli anni precedenti aveva presentato decine e decine di sforamenti, la discarica andrebbe chiusa e bonificata, ma la Conferenza dei servizi – giunta alla settima convocazione – rimanda ogni decisione anche sulla caratterizzazione interna.
La Pontina Ambiente del Gruppo Cerroni avrebbe emesso fatture per servizi non effettuati (CDR non prodotto e non combusto) caricando i bilanci comunali per milioni di euro, addebitati in realtà alla cittadinanza.
“Pertanto – fa sapere il Comitato – si richiede alle Amministrazioni responsabili di contestare i debiti nei confronti della Pontina Ambiente e di restituire ai cittadini quanto sborsato indebitamente per lo smaltimento dei rifiuti: Tarsu, Tares o che dir si voglia. Il 22 febbraio è anche la giornata a sostegno della lotta del Coordinamento NoTAV. La maniera più efficace per combattere le devastazioni ambientali e le speculazioni ovunque si presentino, crediamo sia quella di sostenere gli sforzi degli altri Comitati: il 22 febbraio saremo in presidio per la chiusura della discarica di Roncigliano e a sostegno dei NoTAV”.
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