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Speciale Sanità – Tutte le novità in arrivo per gli Ospedali dei Castelli Romani

asl velletri

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sindaci castellani

di Daniel Lestini

La Sanità dei Castelli cambia faccia. Dopo anni di proposte e proteste, di sperperi e di tagli, sembra intravedersi  la luce che in fondo al tunnel dovrà portare ad un capillare riordino dell’offerta ospedaliera dell’intera Asl Rm H. Un tema ‘caldo’, non solo in virtù della coincidenza con la bella stagione, che è stato sviscerato  nel pomeriggio di giovedì 17 luglio nell’aula consiliare del Comune di Velletri, dove sono convenuti i vertici dell’azienda sanitaria, al cospetto di sindaci ed amministratori del territorio. Nelle 3 ore di dibattito il direttore generale della Rm H, Fabrizio D’Alba, ha presentato i capisaldi del piano di riordino, che a breve provocherà profonde modifiche all’assetto sanitario locale, nel tentativo di porre un freno “ai continui pellegrinaggi verso Roma tramite un’offerta sanitaria adeguata” che limiti al massimo la mobilità passiva verso i nosocomi capitolini e d’oltre regione. Da qui la strenua volontà di “ricollocare i servizi in quelle strutture dove possano essere erogati al meglio, con una visione di sistema che prenda coscienza dell’unicità del territorio” e dell’esigenza di andare oltre ogni sterile campanilismo.  Passata la buriana delle varie campagne elettorali si è atteso che ogni Comune abbracciasse i suoi nuovi inquilini per svelare le profonde modifiche che attendono i nosocomi castellani. Il tutto distinguendo i modelli organizzativi tra gli ospedali con Pronto Soccorso (Velletri, Frascati ed Albano su tutti), dove “l’obbligo primario è  quello di garantire che tutte le funzioni siano operative”, e quelli che del punto di primo soccorso sono privi e che, pertanto, “necessitano di essere caratterizzati per delle specificità ben definite”. Proprio quello che dal nuovo piano emerge, in sintonia con la presa d’atto di un “evidente problema di risorse umane, che laddove si possono condividere vanno condivise, e di carenze strutturali, che spesso sono anche tecnologiche”. Basti pensare alla sola unità di risonanza magnetica, per giunta datata, o all’assenza dell’emodinamica, che rappresentano l’emblema della necessità di “avviare un progressivo miglioramento del parco tecnologico, strettamente legato ai finanziamenti ministeriali”. “Si sposterà anche il personale, ove si renderà necessario, a vantaggio dei presidi più deboli”, facendo in modo che tirandola da una parte la fatidica coperta non si scopra dall’altra. In questo contesto non vanno sottaciute le grandi risposte che arriveranno dall’Ospedale dei Castelli, che lo stesso D’Alba, in sintonia col sindaco di Ariccia, Emilio Cianfanelli, conta di vedere “aperto entro il 2016”, e che pure, a dispetto del nome, andrà a ‘toccare’ soprattutto il versante formato da Genzano, Lanuvio, Nemi, Ariccia ed Albano.  

 

marinoMARINO E FRASCATI – Profonde, anticipavamo in premessa, le modifiche che attendono le strutture ospedaliere dei Castelli. Sospiro di sollievo per quanto concerne l’Ospedale ‘San Giuseppe’ di Marino, che rappresenterà “l’emblema del cambiamento in atto”. A dispetto delle tante voci che si sono rincorse negli ultimi mesi, che ne paventavano una imminente chiusura, l’Ospedale marinese non chiuderà i battenti, ma si trasformerà in un Polo Oncologico e in un Ospedale Diurno. Soddisfatti il sindaco Fabio Silvagni e l’assessore alla sanità, Tiziana Palozzi, che hanno incassato col sorriso l’apertura della Asl. L’implementazione della ‘Breast Unity’  e l’attivazione della ‘day surgery’, forte di una chirurgia ambulatoriale, faranno si che l’ospedale diventerà un punto di riferimento per le operazioni più disparate, con medici che arriveranno anche da altri ospedali, anche solo per un giorno, potendo contare su una struttura adeguata a farne un ‘ospedale diurno’. 

frascatiCiononostante il neo Primo cittadino marinese ha ribadito la necessità di evitare la chiusura del reparto di maternità e ginecologia, inaugurati nell’agosto del 2013 e chiusi appena un mese dopo, prospettiva che, stando così le cose, avrà poche possibilità di andare in porto. Quel che Marino perderà è il reparto di Medicina, appannaggio di un potenziamento dell’Ospedale ‘San Sebastiano’ di Frascati, cui verrà attribuita una specificità a vocazione medica. Quello frascatano diverrà allora un grande Polo di Medicina, potendo contare su diversi posti letto che assicureranno la possibilità di poter prevedere anche la presenza di una Medicina specialistica che, tra le altre cose, contribuisca a decongestionare il Pronto Soccorso. Il neo sindaco Alessandro Spalletta, in merito al trasferimento del Polo Oncologico a Marino, ha però sollecitato il mantenimento di una linea di cura per i pazienti dializzati.

 

genzanoGENZANO ED ALBANO – L’Ospedale ‘De Santis’ di Genzano diventerà sempre di più a vocazione rosa, specializzandosi in tutto e per tutto nella Ostetricia, Ginecologia e Pediatria, dando risposte pediatriche specialistiche ed attivando collaborazioni con istituti di riferimento, che apportino ulteriori conoscenze e modelli. Il tutto offrendo la possibilità di completare l’iter della diagnosi e della cura, senza doversi forzatamente rivolgere ad altre strutture, se non per i soli casi più delicati. Questo comporterà il trasferimento ad Albano del reparto di Medicina Generale, che darà ulteriore sfogo alla nuova area del Pronto Soccorso, il cui completamento è dietro l’angolo. Soddisfatto il sindaco di Genzano, Flavio Gabbarini, che non ha però ceduto il passo, presentando tutta una serie di richieste che vadano in direzione di una salvaguardia e tutela del nosocomio cittadino, plaudendo comunque all’estensione H24 del servizio di analisi e all’implementazione della neuropsichiatria infantile, “che contribuirà ad esaltare ancor di più la vocazione di un Ospedale che già oggi conta 1000 nascite all’anno,  e che sempre di più si avvia a diventare l’Ospedale della Donna e del Bambino”. Contestualmente il sindaco genzanese ha chiesto venga garantita la presenza di una Guardia Medica Chirurgica, di una Tac e di un Pronto Soccorso Pediatrico che, allo stato delle cose, non sarà però di facile attuazione.  Nell’ottica di una capillare lotta agli sprechi il Primo Cittadino di Genzano ha invitato i vertici della Asl a trasferire nel nosocomio genzanese i servizi del Distretto Socio-Sanitario, ora ospitati in uno stabile di via Chatillon, per il quale la Asl paga regolare affitto. 

 

velletriVELLETRI – Sospiro di sollievo anche per il ‘Paolo Colombo’ di Velletri che, anche a seguito di quanto stabilito dal Presidente della Repubblica dopo il ricorso contro il declassamento da Dea di I livello, potrà contare su una una vocazione Chirurgica e multidisciplinare che altri ospedali non hanno. A Velletri verrà quindi potenziato l’ambito chirurgico, mettendo in sicurezza il Pronto Soccorso e l’intero blocco operatorio. Proprio su questo tasto ha puntato il sindaco Fausto Servadio, che ha ribadito la necessità di riportare nell’Ospedale alcune delle discipline nel frattempo tolte. “La vocazione chirurgica del nostro ospedale – ha ribadito il Primo cittadino veliterno – è evidente già oggi, ma senza la realizzazione di nuove Sale Operatorie sarà difficile che potrà esprimersi appieno”. Una volta riproposta l’esigenza di dotare la struttura di un’Unità di Terapia Intensiva Coronarica e dopo aver offerto ospitalità per l’Emodinamica, Servadio ha ricordato la “drammaticità della carenza di personale, che costringe alla compresenza di 4 specializzazioni in un unico reparto”. Detto addio al reparto Otorino l’appello del Sindaco è andato anche nella direzione di un potenziamento del reparto cardiologico, di cui l’Utic è un tassello imprescindibile. “A Tor Vergata è pieno di camici, verdi, bianchi e rosci”, ha poi aggiunto con ironia il Primo cittadino veliterno, “e se lì, per quanti ce ne sono, neppure si cammina, mi auguro che venga posta fine alla carenze di personale che affligge la nostra struttura”.  Non è mancata la rituale ed approfondita riflessione del sindaco di Ariccia, Emilio Cianfanelli, che ha puntato il dito sui numeri, che vogliono “il territorio contraddistinto dalla presenza di ben 530mila cittadini, che hanno però un trentesimo dei servizi di cui possono beneficiare i romani. Zingaretti – ha aggiunto Cianfanelli – ha dichiarato che nel 2016 l’Ospedale dei Castelli aprirà i battenti e vorrei che il direttore Generale firmasse col ‘sangue’ tale proclama”. Andando oltre le esigenze dello ‘Spolverini’ Cianfanelli si è augurato che la Riabilitazione di Ariccia possa essere ospitata al terzo piano dell’ospedale genzanese, intenzione sposata in pieno anche dal Primo Cittadino di Genzano, mentre l’Emodinamica possa essere adeguata nell’unità coronarica di Albano, non mancando di dare uno sguardo a Marino, auspicando che oltre il Day Surgery si possa guardare anche al modello di Week Surgery. 

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