Si sono radunate nel pomeriggio di ieri, presso il Parco della Rimembranza, nella zona chiamata dai lanuvini “Il Tranv”, le forze di opposizioni e alcune associazioni di Lanuvio, che hanno scelto il sit-in per protestare contro lo stato di abbandono della zona.
“Un luogo simbolo del nostro paese – ha dichiarato l’ex sindaco Umberto Leoni – che risulta completamente abbandonato dall’attuale Amministrazione comunale. E’ per questo – ha continuato l’attuale capogruppo della Lista Civica ‘Uniti per Lanuvio’ – che abbiamo voluto organizzare e rendere pubblica a tutta la cittadinanza la situazione di degrado e di pericolosità in cui giace il Parco pubblico e il vialetto dove c’era il mMonumento ai Caduti e dove staziona lo storico Tranvetto. E’ ora di dire basta al completo abbandono del sito e mettere in atto la nostra proposta di una immediata riqualificazione e messa in sicurezza, in attesa, non si sa quando, del progetto generale di intervento sulle frane che si sono verificate nel 2010 e nel 2013 che hanno portato alla chiusura dell’intera area”.
A tal proposito nel consiglio comunale del 14 agosto, i gruppi di opposizione hanno richiesto di destinare, tramite un emendamento, la cifra di 17mila euro per iniziare a mettere in sicurezza l’area e renderla perlomeno visibile ai cittadini e ai numerosi visitatori, anche se al momento per motivi di sicurezza sono richiesti interventi che richiedono una spesa molto maggiore per la completa sistemazione della zona che è stata interessata da alcune frane. Una di queste ha persino provocato un’enorme voragine all’interno del Parco Giochi, mentre l’altra ha causato la caduta di terra e massi dal costone sulla sottostante via Gramsci”.
Non si è fatta attendere la replica del sindaco Luigi Galieti che a tal proposito ha dichiarato di essere ben a conoscenza della “situazione del Parco della Rimembranza. La stiamo monitorando costantemente – ha aggiunto il Primo Cittadino lanuvino – visto che in quel tratto ci sono frane e cavità molto profonde che potrebbero creare ulteriori problemi. Per questo dobbiamo stare attenti a prevenire ogni pericolo e non possiamo rischiare di riaprire un sito se non quando tutto sarà stato rimesso in sicurezza. E’ bene che si sappia che si tratta di una situazione che abbiamo ereditato e che si protrae da molti anni. Da parte nostra, come Amministrazione comunale, abbiamo incaricato una ditta specializzata di Geologia di Roma, affinchè porti a termine uno studio e un progetto che richiede molti fondi e un programma di lavoro lungo e meticoloso. Non stiamo certo con le mani in mano, d’altronde come tutti ben sanno i fondi a disposizione dei piccoli Comuni sono ridotti al lumicino, e nonostante questo a Ferragosto siamo riusciti a far approvare il Bilancio, dopo ben 15 ore di Consiglio comunale”.
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