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Velletri – In centinaia al ‘Velidance’ contro ‘i 2 Ecomostri’. La rabbia di De Felice e Giammatteo: ‘bastaaaaa…’

platea no discarica
Il luogo dove dovrebbe sorgere la nuova discarica cui far conferire i rifiuti di Roma e Provincia

Il luogo dove dovrebbe sorgere la nuova discarica cui far conferire i rifiuti di Roma e Provincia

Discariche (e derivati) di Velletri. Qualcuno, presto o tardi, sempre che non l’abbia appena fatto, verrà a dirvi che le hanno tirate fuori dal cilindro per voi.  O per noi, fate vobis.

Per il nostro bene, o perchè, in maniera meno spudorata, non si sarebbero create le prospettive adatte ad altre alternative. Una bella supposta, da propinarvi proprio nelle parti meno nobili, visto che appare quantomai chiaro  che quando il piatto degli interessi particolari è troppo ricco a piangere sarà ancora una volta il cittadino qualunque, quello che si arrabatta per arrivare a fine mese, e che si ritrova soldatino silenzioso (e silenziato) di un ingranaggio troppo grande da decriptare.

E’ su queste basi, che a pochi mesi dal 16° anno del terzo millennio, mentre all’estero, già da anni, i rifiuti sono davvero una risorsa, da catalizzare e sfruttare al meglio, nel Belpaese, ci si ritrova ancora con città e paesi in cui la raccolta differenziata è una chimera, secondo un ruolino ben definito, che fa il gioco dei ‘pseudo ambientalisti’ di turno, che spesso si nascondono addirittura nelle amministrazioni cittadine, difficilmente immuni dall’idea di operare senza tener conto delle pressioni che arrivano dagli organi sovracomunali, dove alle strategie amministrative si legano giganteschi interessi di potere.

DE FELICE COMPOSTAGGIO

Gianluca De Felice, tra i più battaglieri oppositori dei due progetti, mostra dove dovrebbe sorgere l’impianto di Biogas

Un disegno orientato a sfornare – con dei veri e propri colpi di genio – sensazionali progetti da dare in pasto alla popolazione, che tra i baccani di pochi e il silenzio di tanti, appare destinata ad ingoiare il boccone amaro.

E’ un pò quello che sta avvenendo all’estrema periferia di Velletri, in una zona baciata dal sole, che da sempre fa gola a chi al luccichio della stella a noi più vicina antepone quello del profitto (di moneta o di carta i soldi hanno sempre la loro inconfondibile luminosità, capace di accecare le menti e annacquare persino i cuori più nobili).

In passato, per quella zona, si parlò di una stazione ferroviaria moderna, tale da collegare Velletri con la Capitale in poco meno di mezzora. Ci fu addirittura chi si avventurò oltre, non disdegnando l’idea di un’aeroporto che sostituisse il ‘Pastine’ di Ciampino. Tra le ipotesi nel calderone persino quella di un nuovo Cimitero. Progetti poi naufragati di fronte alla specificità della zona, prettamente agricola. Ciò nonostante in quella stessa area ben presto potrà essere convogliata tutta l’immondizia (indifferenziata e non) di svariati Comuni del circondario, Capitale compresa, risolvendo, di colpo, il bubbone dei rifiuti romani.

no discarica

Diverse centinaia i cittadini accorsi al Velidance per l’assemblea pubblica anti-discarica e impianto biogas

Evidente come il grosso interesse economico abbia solleticato la voglia di alcuni e come nelle stanze del potere, Prefettura inclusa, non sia parso vero che potesse arrivare qualcuno a togliere le castagne dal fuoco alla politica romana.

Da qui l’accoglienza trionfale per progetti ed ambasciatori, accolti con estrema attenzione, circospezione e disponibilità. E’ a questo punto che questi eroi, ben sapendo che all’occorrenza il popolo avrebbe rumoreggiato (e tanto), hanno hanno imbastito la scena di un copione che qualcuno, per loro, aveva già provveduto a scrivere. Nella commedia delle parti, recitata con dovizia, nessuno sapeva niente, e tutti hanno fatto a gara per apparire smaccatamente contrari, sperando così di scaricare tutta la responsabilità nella sola azienda proponente, la cui unica logica era e resta quella del profitto.

Se ad arricchirsi saranno in pochi, ad impoverirsi, ammalarsi e disperarsi sarà tutta la restante parte popolazione. Puzzo, invivibilità del territorio, inquinamento delle falde acquifere, malattie, impoverimento agricolo, calo del turismo (anche se pendolare) e del commercio, deprezzamento di tutti i patrimoni immobiliari e traffico dei mezzi pesanti alle stelle. Questo quanto si profila nel quadrante a sud di Velletri, in una terra in cui i Comuni di Cisterna di Latina, Aprilia, Genzano e Lanuvio sono davvero ad uno ‘sputo’, pardon, ad un soffio di vento, e dove persino i carcerati della Casa Circondariale di Velletri si trovano nelle condizioni, al limite del disumano, di vivere in celle sovraffollate, dove tra non molto non sarà peregrino pensare che arriveranno odori tutt’altro che gradevoli (davvero risibile la distanza tra il luogo dove sorgerebbe la discarica e il Carcere di Lazzaria).

Davvero attenta e partecipata la platea del Velidance

Davvero attenta e partecipata la platea del Velidance

“A quanto pare – dichiara Aldo Garofalo, uno degli esponenti più attivi del battagliero ‘Comitato No Discarica e Biogas’ e da sempre in prima fila per le istanze dei ‘No Inc’, tra i primi a prendere la parola sul palco del Velidance, nella manifestazione organizzata nel pomeriggio di giovedì 18 settembre – qualcuno ha deciso che i Castelli Romani diventeranno un grande polo di ricezione, trattamento TMB, digestione anaerobica, manipolazione a fini energetici, discariche ed altro di rifiuti solidi urbani e di altre tipologie di rifiuti. Si profila infatti a Velletri, accanto all’impianto Biogas della Volsca, da 33mila tonnellate annue, la creazione di un Mega Polo dei Rifiuti della Ecoparco srl, che il 25 agosto ha richiesto la procedura VIA allaRegione Lazio. Si tratta di una serie di impianti e buche capaci di ingoiare, in circa 18 ettari di terreno, 100.000 tonnellate annue”.

Nel suo intervento Garofalo ha però cercato di smontare la tesi che vorrebbe far passare per buono l’impianto Volsca, quello della digestione anaerobica. “D’impianti di compostaggio ve ne sono due tipi – ha esordito -: quelli veri e quelli fasulli. Quello di Velletri fa parte della seconda categoria, visto che che gli impianti che comportano la digestione in assenza d’aria creano aria turbata, violenta ed inquinata, con evidenti emissioni gassose. Che la digestione anaerobica sia meno inquinante – ha aggiunto –  è un evidente falso, con risvolti tossicologici notevoli: al di la delle ipocrisie circolanti è un impianto nocivo. Si possono fare impianti di piccole dimensioni – ha concluso Garofalo –  esclusivamente aerobici, che non bruciano nulla e nei quali tutto avviene in maniera naturale”.

 

Proprio nel pomeriggio di martedì 16 settembre nell’aula consiliare del Comune di Velletri è andata in scena quella che non in pochi hanno ribattezzato la “fiera dell’ipocrisia”, all’interno della quale per molti si è ripetuto ancora una volta il valzer del gioco delle parti, che già aveva dato il meglio di se nella questione del Centro d’Accoglienza Profughi e Rifugiati Politici, dove la maggioranza ed una parte dell’opposizione avevano finto di darsele di santa ragione quando era parso ai più evidente quanto l’intera operazione fosse stata già apparecchiata da giochi di sponda trasversali.

Non tutti credono allora, ad esempio, che il partito di maggioranza – al governo sia al Comune che in Regione (dove certe pratiche transitano per l’ok definitivo) – fosse davvero all’oscuro di tutto; come in pochi riescono a credere che un partito d’opposizione, Fratelli d’Italia – An, già coinvolto in maniera tutt’altro che edificante nel ‘caso’ del Centro Profughi, fosse davvero ignaro di un’operazione che vede coinvolto in prima battuta un imprenditore non lontano da quegli ambienti.

L'iniziale intervento di Paolo Candidi

L’iniziale intervento di Paolo Candidi

“Il ‘si al nostro impianto di compostaggio’ – continua Garofalo – che si legge nei volantini del Pd, rappresenta bene la linea nazionale e locale del partito che ha sposato mani e piedi la nuova frontiera dell’affarismo verniciato di verde pallido. Il biogas e poi il biometano sono sponsorizzati da costoro con entusiasmo, così come molto spesso (vedi Emilia Romagna) si continua ancora a sostenere a spada tratta la pratica dell’incenerimento. La subdola tecnica messa in campo da qualche mente raffinata ha partorito il termine “Impianto di Compostaggio’, utile per camuffare gli inquinanti impianti di digestione anaerobica. Sperano così, poveri illusi, di indorare la pillola avvelenata. Ma credo – continua Garofalo –  che abbiano fatto male i conti. Certo, Velletri non ha brillato molto fino ad ora per reattività popolare ma sta a noi ribaltare le cose e sbugiardare le finte o mezze opposizioni. Farsi belli con il no alla mega discarica dell’Ecoparco, è il minimo atto dovuto e non consente di attribuirsi la patente di difensore della salute pubblica. 73.000 tonnellate annue di rifiuti organici destinati a BIOGAS sono un poderoso attentato alla salute di migliaia di cittadini e un danno enorme all’agricoltura di pregio dei luoghi circostanti, fatta di centinaia e centinaia di ettari a kiwi, vigneti, oliveti e orticoltura biologica”.

L'energico intervento di Gianluca De Felice, in rappresentanza delle aziende agricole locali

L’energico intervento di Gianluca De Felice, in rappresentanza delle aziende agricole locali

Fiumana di gente al Velidance di via dei Fienili nel tardo pomeriggio di giovedì 18 settembre, quando il fronte del ‘no’ si è adunato per sensibilizzarsi alla causa, cercando, col proprio esempio, di poter poi trasmettere il ‘verbo’ anche altrove .

Soddisfatto, per le circa 400 presenze, il presidente dell’associazione ambientalista ‘La Spinosa’, Corrado Bisini, che ha agito da moderatore. “Non è facile riempire una sala così grande ed addirittura vedere la gente in piedi. Una così importante affluenza è frutto anche di chi in questi giorni ha continuato ad informare, a girare mail, a condividere l’evento, telefonare, inviare sms. C’è ancora tanto lavoro da fare. La priorità è continuare ad informare, visto che sono troppe le menzogne che molti ci vorrebbero far credere, tali da farci ritenere pronti ad un’opposizione sociale”.

Nel corso della serata Paolo Candidi, già ai vertici del Comitato ‘StopAntenna’, ha dettagliatamente presentato i progetti in auge e l’iter amministrativo per l’autorizzazioni, ponendo in rilievo le crepe che, in qualche modo, dovrebbe portare ad invalidarli.

L'intervento di Fabio Taddei (Velletri Libera)

L’intervento di Fabio Taddei (Velletri Libera)

Con lui, sul palco, si sono alternati, tra gli altri, Giancarlo Ceci, dei ‘No Inc’, Gianluca De Felice, dell’azienda ‘Frutti Felici’, il giornalista Andrea Palladino, il numero 1 dell’Aspal, Stefano Giammatteo, e Fabio Taddei, del Movimento Velletri Libera, prima che anche Dario Di Luzio, consigliere comunale di Fdi-An, prendesse la parola prima di essere insultato in malo modo, mentre alcuni noti esponenti di maggioranza (su tutti l’assessore all’Ambiente, Luca Masi, il capogruppo del Pd, Giorgio Fiocco, il segretario di partito, Gianfranco Cestrilli, e il presidente del consiglio comunale, Daniele Ognibene) avevano già guadagnato la via del ritorno. 

L'intervento del giornalista scrittore Andrea Palladino

L’intervento del giornalista scrittore Andrea Palladino

Particolarmente apprezzabile l’intervento del giornalista-scrittore Andrea Palladino, che ha ricordato come per far passare l’Impianto di Biogas si sia fatta un’apposita variante al Piano Regolatore, secondo una visione “strategica, protesa ad un cambiamento radicale di un territorio di alto pregio agricolo.  Il tutto – ha aggiunto – in una regione che si ritrova sotto infrazione comunitaria per non aver rispettato le regole sui rifiuti”. Palladino ha poi ricordato come il Comune abbia aperto un varco, che rischia di cambiare radicalmente la zona. “A questo punto – ha dichiarato – andrebbe ritirato anche il progetto dell’Impianto Biogas e non solo perchè sbagliato ma perchè bloccherebbe ogni tipo di speculazione sui rifiuti in una zona ad alto pregio agricolo. Aprendo quell’impianto si attirerebbero gli interessi di un certo tipo di capitalismo e nel caso naufragasse questo progetto di discarica ne arriverebbero in breve altri”. 

L'intervento di Stefano Giammatteo, numero 1 dell'Aspal

L’intervento di Stefano Giammatteo, numero 1 dell’Aspal

Tutti, più o meno dettagliatamente, chi in maniera più analitica chi in modo più focoso ed incisivo (il ‘basta’ urlato a più riprese da Gianluca De Felice ha scatenato gli applausi dei presenti) hanno provato a scaldare gli animi dei tanti cittadini accorsi, consci che la mobilitazione popolare sarà decisiva nel caso si riesca ad evitare che alla periferia di Velletri venga aperta una breccia insanabile.

“I vostri prodotti biologici – ha urlato alla platea Gianluca De Felice – una volta aperta la discarica li compreranno ancora? Si o no? Si o nooooo? Pensate che tutto questo aiuti e faciliti la produzione agricola? Basta, basta, bastaaaaaa” ha concluso De Felice in un intervento stringato, ma particolarmente apprezzato per la sua animosità e capacità di toccare le corde degli animi dei presenti. 

Particolarmente focoso anche l’intervento di Stefano Giammatteo, numero 1 dell’Associazione Produttori Agricoli Laziali, che ha ribattezzato l’operazione discarica col termine ‘Europorco’, con chiaro riferimento all’azienda proponente (la Ecoparco). “Vogliono devastare il nostro territorio per le speculazioni dei poteri forti – ha dichiarato – ma non lo faremo diventare una nuova ‘terra dei fuochi’. Martedì saremo alla Pisana per un’audizione ma arriveremo anche alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo se servirà, perchè non scambieremo mai la nostra salute coi soldi di altri e la verità – ha concluso con amarezza – è che chi prima era disposto a venirvi a spicciare casa per prendersi il vostro voto oggi neppure vi riceve”.

Chi ha provato a spostare il tiro sui limiti geologici della zona è stato Fabio Taddei, che ha dubitato dell’inconsapevolezza di quanto stava accadendo da parte dei vertici comunali. “Velletri non è stata scelta a caso – ha aggiunto – ma è l’ora di lasciare perdere la destra, la sinistra e il centro, ma di pensare unicamente al bene della città. E’ la nostra città e dobbiamo difenderla”.

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