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ll consiglio comunale di Albano si trasforma in un rodeo: insulti e spintoni per una seduta ‘fiume’

spintoni
Uno dei fotogrammi del video ripreso da Domenico Roma

Uno dei fotogrammi del video ripreso da Domenico Roma

Una seduta consiliare maratona, iniziata ad inizio settimana e non ancora conclusa. Una seduta consiliare fiume, nella quale non sono mancate le tensioni, gli insulti e persino svariati accenni, più o meno concreti, di zuffa.

Tensione alle stelle, ad Albano, a pochi mesi dal rinnovo delle cariche comunali. La discussione del nuovo Piano delle antenne comunali si prevedeva infiammata, ma forse non tanto da far pensare ad un clima dagli animi così esacerbati.

A farne le spese il giornalista Daniele Castri, collaboratore de ‘il Caffè’ e membro portante del Comitato ‘No Inc’. 

Già nella seduta di martedì si era reso necessario l’intervento di Carabinieri e Polizia, che hanno dovuto faticare non poco per riportare l’ordine, in un’aula trasformata in un rodeo. Il giorno dopo identico epilogo, tra insulti e spintoni, documentato al meglio dalla videoripresa del consigliere Domenico Roma. Per Castri, a fine serata, s’è resa necessaria una ‘capatina’ all’Ospedale ‘San Giuseppe’, mentre la sua macchinetta fotografica, dopo il volo senza riparo sul pavimento dell’aula consiliare, è tornata nuovamente funzionante, pur con qualche sgradita ammaccatura. Pare che il corrispondente del Caffè fosse stato ‘pizzicato’ già il giorno prima, quando aveva avuto un confronto ‘vis à vis’, tutt’altro che garbato, col fratello di un consigliere di maggioranza. All’indomani sarebbe stata invece la compagna di quest’ultimo a metterlo nel mirino.

Nel frattempo continua ad essere ingarbugliata la questione delle antenne, tanto da rendere necessario un ritorno in aula anche nella giornata di giovedì, per una seduta protrattrasi sino alla mezzanotte. In tanti chiedevano il rispetto della delibera approvata nell’agosto del 2011, con la quale l’Amministrazione si impegnava a garantire tutta una serie di inziative per un costante monitoraggio delle emissioni elettromagnetiche degli impianti di telefonia mobile. Una delibera, peraltro ben articolata, che è pero rimasta tra i ‘desiderata’ dell’Amministrazione, che di fatto non ne ha mai garantito una compiuta applicazione. A vincere, alla fine, sono i comitati e i cittadini che hanno chiesto ed ottenuto il ritiro della nuova pianificazione, costata ben 15mila euro, con cui la maggioranza di centrosinistra contava di regolamentare il settore. A creare i maggiori malumori il fatto che il nuovo piano avesse individuato delle aree per le nuove antenne senza un preventivo monitoraggio da parte dell’Arpa Lazio. A questo punto si riparte da zero, sperando che a vincere, una volta tanto, sia il buon senso.

 

 

 

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