POLITICA

Ariccia – In stand-by la diretta streaming. Anche i giornalisti potranno riprendere i lavori del Consiglio comunale

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stamp_sito aricciadi Michela Emili

Vizi di forma e la solita diatriba sulle telecamere accese o meno hanno portato al ritiro del punto all’ordine del giorno circa l’approvazione del regolamento sulle riprese del Consiglio comunale ariccino. Saltata dunque la diretta streaming prevista già per l’occasione e annunciata dall’Amministrazione comunale mediante comunicato, sulla seduta cui i due schieramenti, maggioranza e minoranza, erano giunti ognuno con una bozza di regolamento.

Mentre il gruppo  d’opposizione, Roberto Di Felice, Enrico Indiati, Franz Cianfanelli e Augusto Di Felice, rivendica la possibilità per chiunque di riprendere i lavori, “secondo il criterio della massima pubblicità dei lavori” in base a quanto riferito dallo stesso Roberto Di Felice, facendo appello a lunga serie di riferimenti normativi, la maggioranza ha invece previsto le riprese in streaming, per cui è già stata predisposta un’apposita sezione sul sito istituzionale.

La bagarre è nata allorché a un esponente del Movimento 5 Stelle, che aveva piantato in aula la strumentazione per riprendere la seduta, è stato chiesto di spegnere la telecamera. Alla luce dell’imposizione i consiglieri di minoranza hanno richiesto che neanche lo streaming venisse messo in onda in assenza di regolamento.

Un vizio di forma nella presentazione del punto all’ordine del giorno ne ha poi consigliato il ritiro.

“Il problema è distinguere l’informazione dalla strumentalizzazione – commenta il sindaco Emilio Cianfanelli -. Abbiamo previsto la ripresa totale dei lavori consiliari e consentiremo eccezionalmente le riprese da parte di giornalisti e testata che, di volta in volta, ne faranno richiesta”.

“Ho chiesto che la questione venga discussa nel prossimo consiglio comunale – dichiara Di Felice – con questa tematica al primo punto dell’ordine del giorno”. Segni di schiarita in vista?

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