POLITICA

Città Metropolitana, i Castelli fanno quadrato nel convegno di Lanuvio

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Avanti adagio. E’ un’andatura piuttosto turbolenta, su un percorso a tratti impervio e scosceso, quella che si ritrovano a sostenere, da diverse settimane a questa parte, i componenti del primo consiglio metropolitano. Ben 6 di loro, su un totale di 24, appartengono a quell’area dei Castelli Romani che, in maniera trasversale, aveva accolto con pochi entusiasmi e diverse perplessità l’intera architrave della Città Metropolitana. E se le premesse non erano state delle migliori, i fatti, finora, hanno fornito ulteriore fieno cui far attingere gli scettici.

area metrDi tutto questo, con la sola defezione di Alessandro Priori, consigliere comunale dell’Ncd di Velletri, s’è parlato durante l’incontro organizzato a Lanuvio dall’associazione “Idee comuni”, la cui iniziativa, ospitata nel salone delle Colonne di Palazzo Sforza Cesarini, ha messo intorno allo stesso tavolo, moderati dal direttore di ‘Castelli Notizie’, Daniel Lestini, tutti i consiglieri metropolitani dei Castelli Romani: il sindaco di Rocca di Papa, Pasquale Boccia, il presidente del Consiglio di Albano, Massimiliano Borelli, il consigliere comunale del M5S di Frascati, Emanuele Dessì, il consigliere di Albano di Fdi-An, Marco Silvestroni e l’assessore di Lanuvio, Andrea Volpi, promotore dell’iniziativa.

Accanto agli eletti del costituendo ente di area vasta, che ha di fatto rottamato le vecchie province, c’era anche Alessio Chiavetta, sindaco di Nettuno e presidente di Anci Lazio. Dopo i saluti del sindaco di Lanuvio, Luigi Galieti, che ha dato il benvenuto ai presenti ed auspicato una collaborazione proficua col nuovo ente, è stato proprio Andrea Volpi ad illustrare la finalità dell’incontro. “Abbiamo un deficit da colmare – ha esordito il giovane assessore lanuvino, eletto nelle fila di Forza Italia durante le elezioni del 5 ottobre -. Le elezioni indirette del Consiglio metropolitano hanno contribuito a calare questo nuovo ente dall’alto, senza che i cittadini ne comprendessero appieno il significato. Momenti come questo saranno utili per permettere a chiunque ne abbia voglia di conoscere questa nuova realtà. Spero che tavoli di confronto tra noi consiglieri dei Castelli Romani possano diventare appuntamenti permanenti per determinare insieme come orientarci in merito alle problematiche locali”.

Proprio il ragionare d’insieme, andando oltre gli steccati dei singoli partiti, la molla che pare aver smosso gli esponenti castellani, consci di come una visione comune dei problemi che attanagliano il territorio possa dar forza ed autorevolezza al proprio compito, scongiurando l’epilogo più temuto, quello che la Capitale, e i suoi macrointeressi, finiscano col fagocitare aspirazioni e propositi dei territori dell’hinterland.

Nel suo intervento il Primo cittadino di Nettuno, Alessio Chiavetta, ha rimarcato i ridottissimi tempi a disposizione per redigere lo Statuto della Città Metropolitana da parte del Consiglio, ma necessari, stando alle sue parole , per colmare il vuoto amministrativo che già aleggiava in seno alla Provincia commissariata. “La rappresentatività democratica – ha dichiarato – sarà garantita dall’elezione diretta del sindaco metropolitano e dall’individuazione di aree omogenee all’interno del vasto e variegato territorio metropolitano”.

boccia“Si sta facendo un buon lavoro nella redazione dello Statuto – ha esordito il sindaco di Roccca di Papa, Pasquale Boccia – che ha visto il coinvolgimento in audizione di numerosi rappresentanti della società civile. Siamo convinti che questo documento debba rappresentare l’anima del nuovo ente e che debba perseguire tre importanti obiettivi: la semplificazione delle procedure, lo sviluppo delle infrastrutture e la pianificazione futura, in grado di dare risposte concrete e tempestive a un territorio meraviglioso di oltre 5 milioni di abitanti; per farlo lo Stato deve mettere in condizioni le Città Metropolitane di avere possibilità di manovra sul piano economico”.

Su posizioni distanti Massimiliano Borrelli che ha difeso invece il ruolo di un ente di secondo livello, come sono state pensate le Città Metropolitane dalla legge Delrio, posizione che lo ha trovato in disaccordo anche col sindaco di Ariccia, Emilio Cianfanelli, nel frattempo convenuto nel tavolo dei relatori. “Nel resto d’Europa – ha dichiarato Borelli, eletto nelle fila del Pd – enti di secondo livello ci sono e hanno autorevolezza, che gli deriva non dai cittadini ma dalle funzioni che svolgono. Se continuiamo a pensare alla politica e alle elezioni come a uno scambio clientelare di voti non faremo mai un salto di qualità culturale”.

“Anche con l’elezione diretta – ha poi aggiunto Borrelli – gli esponenti dei Comuni più piccoli avrebbero possibilità quasi nulle di essere eletti, quindi il problema della rappresentatività non sarebbe risolto”. Ben distante dalle sue posizioni il compagno di partito Emilio Cianfanelli, che in un lungo intervento ha ribadito tutte le proprie perplessità circa i destini della Città Metropolitana: “Così come è stata congegnata – ha detto – non avrà lunga vita” ed ha elencato tutta una serie di problematiche e di terribili difficoltà che affliggono il territorio, per il quale ha nuovamente auspicato una sorta di Unione tra Comuni, che su specifici servizi possa imprimere un’accelerazione sostanziale all’erogazione di servizi essenziali per garantire uno standard di vita di qualità.

Parimenti scettici sui futuri passi da intraprendere, pur fiduciosi delle potenzialità del nuovo soggetto istituzionale, i consiglieri Emanuele Dessì e Marco Silvestroni, che hanno concluso il giro degli interventi. Il pentastellato di Frascati non ha mancato di esprimere sconcerto per le notizie provenienti dall’inchiesta di ‘Mafia Capitale’, mentre il portavoce provinciale di Fratelli d’Italia – An ha svelato ai presenti, avendo partecipato agli appositi lavori in commissione, che lo spartiacque del 31 dicembre, come giorno ultimo per l’approvazione dello statuto, potrà in realtà essere posticipato ai mesi venturi, dando così respiro ai lavori e consentendo ai neoeletti di poter ragionare più compiutamente su come impostare l’architettura della Città Metropolitana.

Una Città Metropolitana cui il futuro riserverà sempre più spazi e responsabilità. Agli esponenti castellani l’onere e l’onore di saperne cavalcare le potenzialità, senza disperdere l’unicità del nostro territorio, concetti largamente ripresi nell’appuntamento lanuvino, pienamente apprezzato dai convenuti, tutti ben determinati a tutelare gli interessi delle aree rappresentate.