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Crisi, diminuiscono gli sprechi alimentari. Ma ancora tanto si può fare per salvare i cibi dai bidoni della spazzatura

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 spreco2^ edizione per la Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare, che si celebra oggi in tutta Italia, su iniziativa del Ministero per l’Ambiente e di ‘Last Minute Market’, il cui presidente, Andrea Segrè, coordina il comitato scientifico attivato dal ministero dell’Ambiente per la prevenzione dei rifiuti e dello spreco di cibo.

Una giornata, quella odierna, in cui riflettere sui propri comportamenti alimentari, sia in fatto di acquisti che di consumo a tavola, e magari approntare delle modifiche per migliorarli. Con risparmi per le proprie tasche e benefici per l’intero pianeta. La semplificazione normativa per gli alimenti invenduti, ormai alle porte,  consentirà finalmente di favorire e incentivare la donazione delle eccedenze e dei prodotti alimentari invenduti lungo la filiera, evitando gli ingenti sprechi cui si assiste ancora oggi. Il “Position Paper” è una normativa che favorirà la donazione delle eccedenze e dei prodotti alimentari invenduti, attraverso la semplificazione e armonizzazione del quadro di riferimento (procedurale, fiscale, igienico-sanitario) che disciplina attualmente il settore.

sprechiCompleta il quadro il “Diario domestico dello spreco alimentare”, che coinvolgerà un campione rappresentativo di famiglie italiane impegnato nel monitoraggio scientifico del cibo sprecato. 

Nel frattempo un’indagine della Coldiretti dimostra come 6 italiani su 10 abbiano già ridotto i propri sprechi domestici nel 2014. Tra i motivi non si possono sottacere gli effetti della crisi economica, che hanno da se portato ad un ridimensionamento dei consumi e a una conseguente riduzione del superfluo. “Resta però ancora molto da fare”, fanno sapere da Coldiretti, visto che durante l’anno vengono buttati  76 chili di prodotti alimentari per ogni bidone.

A livello mondiale, secondo alcuni dati della FAO, un terzo del cibo prodotto va  sprecato, per un ammontare totale di 1,3 miliardi di tonnellate, più che sufficienti a sfamare la popolazione che soffre di fame cronica. 

Tra i luoghi di maggior spreco vanno annoverati i supermercati, le mense e i ristoranti. L’auspicio è che si possa far davvero di più per non veder buttati al macero alimenti che potrebbero sfamare l’ingente stuolo di poveri che ogni giorno allarga le sue fila. 

 

I CONSIGLI DELL’UNIONE NAZIONALE CONSUMATORI PER RIDURRE GLI SPRECHI:

1)  Prima di andare al supermercato, preparare la lista della spesa, pianificando i pasti della settimana.

2)  Scegliere gli alimenti con una vita residua più lunga (spesso sono quelli meno in vista negli scaffali del supermercato).
3)  Non fare la spesa a stomaco vuoto: il carrello si riempirà più facilmente di prodotti inutili.
4) Occhio ai formati convenienza: il 3X2 conviene solo se si consuma effettivamente il prodotto, altrimenti aumenta il rischio che finisca nella spazzatura.
5) Una volta a casa, riporre con attenzione la spesa: gli alimenti più “nuovi” con una data di scadenza più lontana vanno dietro, mentre avanti vanno riposti quelli più vecchi per consumarli prima.
6) La temperatura ideale per il frigorifero è di 4 gradi.
7) Riporre, in frigo, ogni alimento nel posto giusto (frutta e verdura nei cassetti: pece e carne cruda al primo piano; carne cotta al secondo; affettati e formaggi più in alto; conserve aperte e uova ancora più su): in questo modo gli alimenti si conserveranno più a lungo.
8) Congelare gli alimenti che avanzano scrivendo sul contenitore la data.
9) Ricordare che gli alimenti scongelati e poi cotti possono essere ricongelati.
10) Consiglio della nonna: prima di buttare, aprire, odorare, assaggiare e poi decidere!
 

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