Attualità

A Colonna celebrata la ‘Giornata delle Memorie per tutte le guerre’

Claudio Procaccia a Augusto Cappellini
Claudio Procaccia a Augusto Cappellini

Claudio Procaccia a Augusto Cappellini

Era il 1943, le famiglie Pavoncello e Sonnino fuggivano da Roma a causa delle leggi razziali vigenti che non consentivano loro di vivere una vita normale poiché ebrei. La fuga non era soluzione semplice e così decisero di lasciare le due giovani figlie a Colonna. Qui fu il Podestà a cambiare loro il nome e prenderle in custodia e, in accordo con il Capitano delle milizie decisero di nasconderle nella residenza di quest’ultimo. Le bambine vissero senza percepire la tensione che le circondava, ma per il Capitano delle Milizie e per il Podestà furono mesi di paura, per loro l’accusa in caso di scoperta sarebbe stata di alto tradimento e la punizione, la fucilazione. Non furono soli a sostenere il segreto: i cittadini di tutta Colonna sapevano e a nessuno venne in mente mai di parlare, nonostante i rischi, nonostante la ricompensa per la consegna di un ebreo fosse pari a 5000 lire, una cifra spropositata per il tempo. I colonnesi senza pensarci preferirono seguire le leggi della propria coscienza e non quelle del tiranno. Quelle due bambine tempo dopo riuscirono a tornare a casa e riabbracciare i loro cari, a crescere e metter su famiglia.

Proprio uno dei figli di quelle due bambine, Claudio Procaccia, oggi Direttore del Dipartimento di Cultura Ebraica di Roma, ha fatto ritorno a Colonna in occasione de La Giornata delle Memorie “solo una società che pone al centro delle questioni l’essere umano con tutte le sue complessità sarà una società in grado di appianare tutte le controversie e le problematiche”. Ed è proprio quello che ha voluto fare l’Istituto Comprensivo Tiberio Gulluni, che venerdì 27 febbraio, a un mese esatto dal 70° anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, ha voluto inviare un messaggio di solidarietà alle vittime di tutte le guerre, a partire dalla Shoah fino ad arrivare ai fatti di Charlie Hebdo. Una giornata che ha accolto tantissime persone, presso il Don Vincenzo Palamara, dedicata al ricordo e alla storia, e che quindi non poteva non celebrare Ennio Arena, memoria di Colonna, di recente e prematuramente scomparso, ma ricordato da tutti come “l’appassionato di storie della storia”, nonché tra i soci fondatori della Ferrovia Museo di Colonna. Lo saluta commosso anche il concittadino e Senatore della Repubblica Bruno Astorre, intervenuto per il benvenuto istituzionale.

 Il sindaco Augusto Cappellini ha sottolineato l’importanza dell’educazione della memoria nella creazione di una coscienza civica e ha consegnato un riconoscimento alla professoressa Irene Simonetti e alla vice preside Francesca Vinci. I ragazzi delle scuole medie hanno poi presentato i loro lavori frutto dell’analisi sulla sofferenze cui porta l’intolleranza, a partire dagli atroci fatti dei bambini di Neuengamme, passando per il muro di Berlino inteso come muro dell’incomunicabilità per approdare a una riflessione sull’inclusione sociale, tradotta in LIS, attraverso il ricordo delle vittime del massacro dell’Aktion T4. Suggestivi gli interventi musicali interpretati dagli studenti e dal Coro Aula Consiliare il quale ha cantato un’emozionante “Va, pensiero”. Contributo importante quello di Leone Paserman, Presidente della Fondazione Museo della Shoah, che ha raccontato la sua esperienza di vita ai tempi delle leggi razziali. Presente per l’occasione la città di Cassino, con Giuseppe Troiano del Centro Internazionale Giovanile Anna Frank, con cui Colonna ha stretto un gemellaggio e le scuole l’ITCG Medaglia D’Oro e il Liceo Artistico. “Questa giornata rappresenta solo un piccolo semino nella coscienza dei nostri ragazzi” ha commentato Luisella Pasquali, docente del Gulluni nonché Consigliere delegato alla Cultura, “siamo certi che questa semina darà buoni frutti”.