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Ciampino – Storia di un declino: Teatro ‘Vincenzo Cerami’, foyer imbrattato e ressa in piccionaia

Foyer imbrattato

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Fontana transennata e parcheggio
soffitto teatro
frammenti di materiale elettrostatico
Foyer imbrattato
Locali Biblioteca
Sotto la grondaia, la piccionaia

 

di Maria Lanciotti

Ciampino, una storia breve e intensa e un declino in picchiata. Triste dirlo, ma peggio ancora sarebbe ignorare la gravità di una situazione che tende a peggiorare di giorno in giorno in un silenzio pressochè di tomba, rotto solo dalle voci disperate di quelle associazioni locali che non si arrendono e continuano a denunciare fattacci e misfatti che tali e quali restano, sotto lo sguardo vacuo di un’Amministrazione che non risponde alle attese della città.

Restringendo il campo a un punto circoscritto della mappa dei disastri e delle falle che stanno martoriando il territorio ciampinese e assassinando ogni prospettiva di rinascita e sviluppo, andiamo a considerare le condizioni in cui versa quell’ala dell’ex cantina sociale, che dovrebbe essere il centro aggregante del luogo.

Iniziati nel 2003, con la riconferma della Giunta Perandini, i lavori proceduti a singhiozzo si trovano in fase di ennesimo stallo, e quello che si presenta allo sguardo non fa certo sperare in una pronta ripresa. E intanto il già fatto si disfa nell’incuria, come sta accadendo a quello che sarà il Teatro comunale con annessi e connessi, sebbene drasticamente ridotti rispetto al progetto iniziale.

E qui la storia si farebbe esilarante, se non fosse penosa. Ubicato in piazza Giorgio Viola, il ‘teatro’ – messo in sicurezza per la circostanza – è stato inaugurato e intitolato a Vincenzo Cerami lo scorso ottobre, in occasione del Quarantennale dell’Autonomia del Comune di Ciampino.

Solo che il teatro ancora non c’è, ma solo locali abbandonati in balìa di vandali e piccioni (o forse colombi?). Già il vasto foyer è stato decorato dal graffitaro di turno, mentre dal soffitto di quello che sarà il teatro cadono a ciuffi le imbottiture per l’insonorizzazione e frammenti di materiale elettrostatico tappezzano volta e pareti. Per non dire del pavimento che raccoglie di tutto, compresi rifiuti organici di chiara provenienza.

Il teatro non c’è ancora, ma è in piena funzione la piccionaia, con i volatili che fanno la spola dentro e fuori l’edificio passando per quelli che dovrebbero essere lucernari, per ora buchi rettangolari utilissimi all’aerazione dei locali e ai piccioni (o colombi?) che si accasano e moltiplicano, nella massima tranquillità.

All’esterno, dalla parte di via 4 novembre, Il volo della Cariatide – opera del Maestro Mayol inaugurata per il Trentennale – è lì bloccata nella fontana transennata, tra mucchi di rifiuti e un parcheggio permanente, in attesa del parcheggio pubblico interrato, 200 posti auto promessi dall’assessore Pazienza a lavori ultimati.

Quando? E a quale costo, rispetto al preventivo di base? Basta avere pazienza e le risposte verranno, e speriamo che siano confortanti. Intanto i piccioni tubano lieti, signori e padroni di una prestigiosa location in posizione centralizzata.

 

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