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Sugli arenili del Lago Albano regna ancora il caos stabilimenti. Monachesi: ‘Siamo in alto mare’

natanti_lago albano

natanti_lago albanodi Michela Emili

Questi ultimi giorni di anticipo di primavera hanno riaperto i riflettori sull’attrazione turistica del lago Albano e sulla sua capacità di far convergere a migliaia turisti e visitatori, ma la situazione, in vista della prossima stagione estiva, è tutt’altro che rosea. Le acque del lago, che hanno registrato ultimamente una sorprendente risalita, continuano a lambire spiagge cosparse di rifiuti e vecchi natanti abbandonati, e zone, cosiddette libere, lasciate totalmente alla mercè dell’avanzare indisturbato della vegetazione.

GLI STABILIMENTI BALNEARI – Ancora in alto mare la situazione della concessione degli arenili da parte della Regione Lazio. Si contano sulle dita di una mano gli stabilimenti che sono giunti ad avere tutte le carte in regola, gli altri (15 in tutto), rimangono ancora  inceppati in una burocrazia che sembra non avere fine. “Ci sono stati degli avvicendamenti presso la Regione ed ora dobbiamo ricominciare tutto da capo – riferisce il sindaco di Castel  Gandolfo Milvia Monachesi -. Da due anni e mezzo stiamo sollecitando continuamente gli uffici preposti e speriamo che quest’anno vada meglio”.  Finita in un cassetto pare essere anche la richiesta del Comune gandolfino di poter gestire direttamente gli arenili, per aggirare le lungaggini, o meglio gli ostacoli, che come ogni anno, restituiscono un lago sporco, non regolamentato e certamente non ospitale.

Intanto gli agenti della Polizia Locale di Castel Gandolfo hanno apposto i sigilli allo stabilimento “Il Pirata”, situato verso le vecchie tribune del Coni, perché attualmente non in possesso della concessione da parte della Regione Lazio, e quindi impossibilitato ad operare.

Nonostante il piano comunale di utilizzazione degli arenili – riferisce Giampiero Tofani, residente in via dei Pescatori – già l’anno scorso gli stabilimenti presentavano numerose carenze, tra cui la disponibilità di servigi igienici, gli accessi per i disabili e il servizio di salvataggio, che deve essere garantito anche nelle zone libere”.

LA PULIZIA DEL LAGO – Sul piano della pulizia degli arenili e di tutto il bacino lacuale sono stavolta le istituzioni a scendere in campo, e non più solo i volontari, con l’impegno assunto dai Comuni di Castel Gandolfo, Albano, Marino e Rocca di Papa, presso il Parco dei Castelli romani, di destinare risorse al fine di impegnare soggetti segnalati dai servizi sociali per liberare le sponde del lago dall’immondizia.

“Dopo l’incontro con tutti i Comuni ora bisogna passare a concretizzare gli impegni assunti – riferisce il commissario del Parco Sandro Caracci – . Noi comunque partiremo con questo progetto che si protrarrà per diversi mesi”.

La speranza dunque è quella di avere almeno, per quest’anno, un lago più pulito.