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Grottaferrata decide per il recesso dalla Comunità Montana. Il sindaco: ‘Gli altri Comuni seguano il nostro esempio’

consiglio grottaferrata

 consiglio grottaferrataE’ durata ben cinque ore la prima seduta consiliare del 2015 a Grottaferrata, svoltasi nel pomeriggio di lunedì 2 marzo presso l’Aula consiliare di “Palazzo Consoli”.

Oltre otto ore, invece, si è protratta la seconda seduta di Consiglio svoltasi ieri, mercoledì 4 marzo, con sospensione alle ore 20.00 ed aggiornamento a lunedì 9 marzo, alle ore 15.00, per la ripresa dei lavori.

L’assise ha sancito, tra gli altri punti all’ordine del giorno, con 9 voti a favore e 6 voti contrari, una deliberazione che irrompe sugli equilibri interistituzionali come un fulmine a ciel sereno: vale a dire il recesso del Comune di Grottaferrata dalla XI Comunità Montana del Lazio Castelli Romani e Prenestini.

 “Si tratta di un atto di alta valenza politica – ha affermato il Sindaco Giampiero Fontana – che non intende porsi in contrasto con le Istituzioni del territorio (colgo anzi l’occasione per salutare il Presidente De Righi, tra i più attivi promotori di progettualità comprensoriali). La Comunità Montana, che in passato ha svolto le funzioni attribuitele, da qualche anno è sostanzialmente un organismo privo di concreto ed effettivo significato. Con questa decisione, il Comune di Grottaferrata rivolge un preciso segnale a quei Comuni dell’area tuscolana, ritengo numerosi, che condividono il nostro pensiero sull’esaurimento delle funzioni originarie dell’Ente comunitario ma ancora indugiano ad agire concretamente in direzione delle Unioni dei Comuni su servizi essenziali, come ad esempio il Trasporto Pubblico Locale o la Raccolta dei Rifiuti, funzionali in termini di economicità e qualità dell’erogazione del servizio al Cittadino.

Il recesso dalla XI Comunità Montana prescinde dal parere della Regione Lazio, atteso che Grottaferrata confermò l’adesione all’organismo nel 2009 con una Delibera di Consiglio comunale. La scelta, inoltre, consentirà al nostro Comune un risparmio economico di 44mila euro (35.000,00 euro fondi comunali, 9.000,00 contributi regionali) che saranno destinati, compatibilmente con le esigenze di Bilancio, alla realizzazione di un innovativo Piano di Inclusione per Cittadini residenti ad elevata emarginazione sociale (apprendimento retribuito di specifiche mansioni lavorative, con l’obiettivo di poter favorire un successivo ritorno sul mercato del lavoro)”.

Il dado pare ormai tratto.

 

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