CRONACA

VIDEO – Picchiato e ridotto in fin di vita: finisce su Rai 1 il caso d’un 61enne di Lanuvio

daniel storie vere

CLICCA QUI PER GUARDARE IL SERVIZIO (minuto 37.40) 

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E’ nella frazione lanuvina di Campoleone, in quell’ultimo scampolo in cui i Castelli Romani degradano verso la pianura pontina e la provincia di Roma si gioca i suoi ultimi ettari prima di cedere il passo a quella di Latina, che nella serata di venerdì 6 marzo alcuni balordi hanno fatto irruzione in un casolare di campagna in cui vi si accede tramite una strada sterrata, resa ancora più impervia dalla pioggia, caduta copiosa in questi giorni.

Del caso se ne è occupata anche  ‘Storie Vere’ (GUARDA QUI, minuto 37’40”), contenitore quotidiano di ‘Uno Mattina’, storica trasmissione mattutina della rete ammiraglia della Rai.  La trasmissione di Rai Uno, condotta da Eleonora Daniele, ha mandato in onda un servizio girato proprio a Campoleone dal regista Roberto Campagna, tramite il video racconto del direttore di ‘Castelli Notizie’, Daniel Lestini, recatosi sul posto per una fedele testimonianza di quei minuti di terrore. A commentare in studio quanto accaduto il criminologo Ruben De Luca e lo psichiatra Alessandro Meluzzi. Il servizio è andato in onda durante la puntata di martedì 25 marzo e poi riproposto in streaming sul sito internet della Rai (clicca qui). 

daniel storie vereQuella sera, la sera dell’agguato, il cielo era stellato, ma tirava vento e le temperature per la zona erano piuttosto rigide aggirandosi all’incirca intorno ai 5 gradi centigradi, regalo di un inverno marzolino che proprio quella serata ha riservato all a zona anche un vento piuttosto sostenuto, tale, probabilmente da attutire ancor di più qualsiasi rumore sospetto potesse provenire dall’esterno.

Temperature rigide che ad un certo punto, come testimoniato dal racconto del ‘nostro’ Daniel Lestini, hanno indotto il padrone dell’abitazione, peraltro l’unico ad abitarla, ad uscire fuori per fare incetta di legname. E’ stato proprio in quel momento, nel momento in cui dalla cucina si è diretto nel piazzale antistante la stessa, che l’uomo, un pensionato di 61 anni è stato aggredito da due balordi, che lo hanno aspettato pazienti proprio in giardino, pronti ad entrare in azione qualora se ne fosse presentata la possibilità.

Propizio, per i due malviventi, il momento in cui l’uomo si è abbassato per raccogliere la legna; è stato proprio in quel frangente che uno dei due gli ha inferto il primo colpo, cogliendolo totalmente di sorpresa.A quel punto per i due uomini, entrambe incappucciati e col volto travisato da un passamontagna, è stato un gioco da ragazzi fare irruzione dentro casa, dove hanno intimato all’uomo, un ex dipendente comunale di un paese del napoletano, di svelare dove fosse la cassaforte. A nulla sono valse le proteste dell’uomo, che continuava a ripetere di non avere alcun nascondiglio per i suoi preziosi. I due hanno infatti messo a soqquadro l’intera abitazione, desistendo solo quando sono riusciti a mettere mano su tutto quanto hanno potuto, accontentandosi, oltre che di qualche prezioso, di circa un migliaio di euro in contanti, anche di un pc, un tablet, il cellulare della vittima e due televisori.

storie vere commentoMedicato dal personale del 118 è stato giudicato guaribile in 30 giorni, ma in quella casa il signor Carlo (definito dai vicini “un tizio riservato, che non viaggiava neppure in macchina, ma si incamminava per centinaia di metri per servirsi dei mezzi pubblici. Un tipo dal fisico minuto, alla Woody Allen”, come riferito da uno dei suoi vicini) non ha più fatto ritorno.

Agli agenti del Commissariato di Polizia di Genzano, unitamente agli esperti della Polizia Scientifica di Velletri il compito di ricostruire quanto accaduto, non escludendo che la vittima potesse conoscere almeno uno dei due aggressori, entrambi con uno spiccato accento italiano.

Durissimi i commenti in studio, da quello di Ruben De Luca, che ha definito “agghiacciante questa storia: ci si approfitta della vulnerabilità e della solitudine di persone che cercano serenità fuori dai centri abitati ma che diventano invece preda di bande di aggressori e si trasformano in vittime ad alto rischio. Ci vorrebbe ovviamente la certezza della pena per porre fine a qualcosa che ritengo essere allucinante”.

 “Si tratta di reati inusitati – gli ha fatto eco Meluzzi – che vengono però puniti in maniera leggera, non in modo  proporzionale al danno che viene fatto alle vittime, i cui danni inferti sono irreversibili. Questi – ha concluso l’opinionista da studio, prima ch la Daniele presentasse il servizio successivo – andrebbero presi, gettati in galera e buttata la chiave”.       

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