Tangenziale dei Castelli: ‘dopo 3 anni riapre il cantiere’. Il tratto interessato sarà tra Albano e Ariccia

“Finalmente! Dopo tre anni dallo stop dei lavori, riapre il cantiere della tangenziale. Sotto forte pressione del sindaco Marini, la Regione ha garantito la copertura del finanziamento per completare l’ultimo tratto fino ai Somaschi. Oggi si stanno eseguendo operazioni di pulizia, nei prossimi giorni ricominceranno i lavori”. Musica e parole di Massimiliano Borelli, consigliere piddino della Città Metropolitana (peraltro in odor di delega), nonchè presidente del consiglio comunale di Albano. 

Sembrerebbero in via di risoluzione, quindi, le lungaggini burocratiche che per anni hanno bloccato un’opera attesa come una panacea di tanti mali che riguardano la viabilità dei Castelli. I lavori iniziarono nel 2001, con l’allora Giunta Storace, ma dopo l’inaugurazione dei primi 2 chilometri (1,9 per l’esattezza) si sono impantanati tra disguidi e carte bollate, con l’asfalto che si è “arenato” proprio alle porte di Ariccia, per un’opera che non in pochi hanno ironicamente ribattezzato la ‘Salerno – Reggio Calabria dei Castelli’. I nuovi lavori dovrebbero rendere percorribile il tratto tra Ariccia (zona Crocifisso) ed Albano (zona Musicisti).

“La notizia – fa sapere lo stesso Borelli, in risposta a chi lo ha accusato di strano ‘tempismo elettorale’ –  non è il frutto di un lavoro degli ultimi giorni; con la Regione abbiamo cominciato il confronto dal gennaio 2013 per far si che la ditta non interrompesse i lavori e quindi l’opera venisse annoverata tra le incompiute d’Italia. Purtroppo prima di allora non siamo riusciti a sbloccare l’intoppo. Sol qualche mese fa la Regione Lazio ha trovato la copertura finanziaria utile al riavvio del cantiere. I lavori non dipendono dal nostro Comune, altrimenti, se così fosse stato, li avremo da tempo finiti”.

Quanti anni ci vorranno ancora non si sa, prima che la strada arrivi fin dove era stato inizialmente previsto, ovvero a Genzano. Quel che si spera, e se lo augurano in tanti, è che non si tratti dell’ennesimo spot elettorale, ma un’accelerazione concreta e definitiva, per un’opera che, allo stato dei fatti, ha avuto sin qui costi abnormi e tempi degni delle file sul grande raccordo negli orari di punta.

dl