Attualità

Passi avanti per la Casa Famiglia di Genzano. Possibile un incontro col Papa a Santa Marta

casa famiglia genzano

DI seguito la nota del fondatore di Capodarco Don Franco Monterubbianesi:

“Cari Amici,

alcune cose si sono mosse e ne devo ringraziare il Signore: oltre il giovane di Salerno che ci darà una sua risposta a giugno, provvidenzialmente, un giorno che avevo tanti bambini in visita e li facevo pregare per il nostro sviluppo, un altro giovane di Caserta si è fatto avanti per intraprendere un cammino con noi di totale condivisione.+-

Dopo la sua visita con cui ho potuto approfondire cosa richiedevamo a lui, ieri sera mi ha fatto sapere che il 4 maggio sarà con noi per iniziare questa esperienza di condivisione. HA 26 anni, è perito agrario, ha fatto esperienze di agricoltura sociale con giovani disabili nel territorio di Frosinone. Sono veramente felice e ieri ho comunicato la notizia agli altri giovani di Genzano coinvolti, e ad Emanuele, che sarà il primo degli accolti, ad usufruire del suo appoggio. Stiamo pensando, per l’inizio, ad un gruppetto molto autonomo.

Giovedì 23 abbiamo fatto una bella riunione a Genzano mentre venivano allestiti definitivamente gli scivoli. E abbiamo delineato nella riunione le prime azioni che faremo per aprire la casa anche ad attività diurne con i primi volontari. Quindi il 4 maggio Jasmine non sarà più sola e un piccolo gruppetto inizierà a vivere insieme. Si inizia così non un servizio, ma la Comunità. Essa si arricchirà a mano a mano di altre presenze, di altro volontariato, di giovani che parteciperanno al progetto di vita dei disabili, pensando insieme ad un futuro pieno di vita, di ideali, dalla mondialità al locale.

Il teatrino, ora accessibile, servirà a ciò. La prossima settimana sarà dedicata al rapporto con la scuola agraria di Velletri e al rapporto con la Regione per farla partecipe ad un progetto di alternanza scuola lavoro. Notevole la presenza alla riunione di Simona ed Ylenia di Casa Milly e Memmo, che stanno sognando come integrare le nostre due realtà. Così la presenza di Sandra dell’Associazione Primavera di Lanuvio.

Due famiglie erano presenti, ed abbiamo precisato quale sarà il loro ruolo di accompagnamento senza interferenze sul processo educativo dei disabili perché si presuppone un distacco per la crescita della loro autonomia.

Quindi concludendo su tale aspetto dell’avvio della Comunità possiamo tirare un sospiro di sollievo. Fabio che sarà il giovane che si accomuna a noi con totale entusiasmo è una benedizione del Cielo. Anche Stefano che a giugno darà la sua risposta la considero altrettanto. Così come il volontariato di Matto che a settembre farà il servizio civile con noi: dovrà coordinare tutto il lavoro di animazione coi giovani. Certo abbiamo bisogno di progettualità, di adeguamento delle strutture, e ci dobbiamo lavorare in armonia con l’Agricoltura Capodarco. E… questa è la grande novità:  sta nascendo, e il 29 aprile lo dico all’Assemblea della Comunità di Roma, sta nascendo un grande rapporto costitutivo con il rinnovamento del nostro statuto della Fondazione con la Comunità Capodarco di Roma, che è la nostra madre da cui siamo nati e vogliamo con lei sviluppare la nostra progettualità di frontiera dai Castelli a Roma, su un durante noi in vista del dopo.

Dobbiamo far sì che Capodarco di Roma si avvalga della nostra esperienza e della forza promozionale che abbiamo manifestato in questi anni di resistenza. Già diverse associazioni di genitori della Fondazione sono state informate di ciò che sta succedendo e ne sono contente. Anche qui non posso non ringraziare il Signore che mi ha sostenuto sinora a credere ed osare sul “dopo di noi” con tanto slancio.

Il momento è tragico sul fronte dell’emergenza che ci sarà sul dopo di noi, quindi ultima notizia, domenica 26 sono stato a pranzo da don Battista Panza, mio vecchio e caro amico, per cercare di andare dal Papa a Santa Marta, con l’aiuto di Mons. Tino Scotti, perché il Papa affronti con noi, come Chiesa, tale problema, soprattutto aiutandoci ad avere strutture che siano disponibili per fare le case famiglia.

Ho pensato di andarci con il Vescovo di Velletri Vincenzo Apicella, nostro grande amico, perché  lui è presidente della Commissione Pastorale del Lazio sulle Politiche del Lavoro, Sociali, e Politiche Giovanili, ed è presidente del Progetto Policoro, con il quale la CEI aiuta i giovani a lavorare nel sociale. I giovani con cui vogliamo lavorare alla grande per questo problema e che io definisco “portatori naturali della Speranza sovrannaturale”. Oltre il Vescovo porterò una famiglia con la figlia disabile e Roberta ed Emanuele, ragazzi disabili che vivono con noi, interessati ad una struttura di Suore di Rocca di Papa, per realizzare lì il loro sogno di matrimonio. Per cui potrà venire anche i sindaco di Rocca di Papa. E Mons. Tino Scotti mi ha detto che è disponibile ad aiutarmi.

Papa Francesco ci può dare una grande mano.

Cari Amici, chiudo ricordandovi, e non mi stancherò mai di farlo, il vostro possibile impegno economico, anche se piccolo..

Sappiatemi stare vicino.

Don Franco”