POLITICA

Marino, passa la fiducia: l’Amministrazione Silvagni va avanti senza…Silvagni

marino_consiglio comunale post silvagni

marino_consiglio comunale post silvagnidi Michela Emili

Fiducia si, fiducia no: questo l’argomento tanto dibattuto ieri a Palazzo Colonna. Scontato l’esito del consiglio comunale straordinario a Marino, il primo dopo l’arresto del sindaco Fabio Silvagni per corruzione e peculato, dove entrambi gli schieramenti hanno chiesto man forte ai cittadini per sostenere la propria posizione, inevitabilmente opposta.
Mentre in fondo a un’aula stracolma si levavano, al momento della votazione della mozione di fiducia presentata dalla maggioranza, cartelli che inneggiavano alla legalità e alla trasparenza, poi prontamente repressi dalle forze dell’ordine presenti, in molti hanno applaudito a più riprese alle parole del vice sindaco Fabrizio De Santis, ora nelle vesti di primo cittadino.

15 voti favorevoli contro i 9 delle opposizioni hanno sancito, pubblicamente, il proseguo di un’amministrazione, decapitata si, ma con tutte le carte in regola per andare avanti. Per contro, 14 sono stati i voti contrari (il consigliere Stefano Cecchi è uscito dall’aula nel momento della votazione) e 9 i favorevoli alla mozione di sfiducia firmata da tutte le minoranze ma che, per difetto di numeri, non è stata neanche discussa.

Forte dei suoi nove anni in consiglio comunale, Fabrizio De Santis ha espresso affetto per Silvagni e sottolineato la necessità di andare avanti proprio per il bene dei cittadini di Marino, portando a termine il programma elettorale per il quale sono stati eletti, ed affrontando gli immediati impegni quali l’approvazione del bilancio comunale.

Gli appelli alle dimissioni provenienti dai componenti della minoranza si sono frantumati sul muro di una maggioranza politica che si è mostrata più tranquilla e solida che mai, anche dopo le pesanti vicende giudiziarie che, lungi ancora dal diventare definitive, hanno travolto il massimo rappresentante della città, ora agli arresti domiciliari.

E’ stato il consigliere 5 Stelle Carlo Colizza a presentare la mozione di sfiducia e, per giunta, a chiedere ai membri dirimpettai di firmarla per consentire almeno la discussione politica in merito. Ma invano.

“Non vogliamo fare un processo ma solo individuare il percorso politico più giusto per i cittadini di Marino – ha dichiarato Eleonora Di Giulio (Unione di Centrosinistra) -. Ognuno di noi dovrebbe fare una scelta di coerenza firmando la mozione di sfiducia, perché la scelta democratica dei cittadini era basata sulla figura di Fabio Silvagni sindaco”.

 “Come si potrà continuare a governare in un periodo già difficile di per sé con un sindaco impedito a svolgere il proprio ruolo e con gli uffici comunali su cui pende continuamente una spada di Damocle? – sono state le parole di Adolfo Tammaro -. Quello che chiediamo alla maggioranza è un atto di forza, rimettendo la decisione in mano ai cittadini”.

“Silvagni dovrebbe dimettersi per  difendersi poi liberamente, lontano dai riflettori mediatici, nelle sedi opportune” ha dichiarato il capogruppo del Pd Emanuele Ciamberlano, sintetizzando il pensiero unanime dei colleghi, e avvertendo sui risvolti ancora più tragici che potrebbe avere un eventuale e ancora possibile commissariamento.

Dall’altro canto è stato proprio l’ex presidente del Consiglio Cecchi a sottolineare che la scorsa vittoria elettorale della coalizione dei Moderati è stata resa possibile grazie all’unione di partiti, liste civiche e movimenti, che hanno sostenuto un unanime programma e un unico candidato.

Una maggioranza che, salvo un intervento prefettizio, proseguirà per la sua strada, senza se, senza ma, ed anche senza timone.