CRONACA

Il Carcere di Velletri come una polveriera. Stufi gli agenti di Polizia Penitenziaria

carabinieri Velletri 3 carcere (5)

 carabinieri Velletri 3 carcere (5)Il carcere veliterno ridotto ad una vera e propria polveriera. Potrebbe apparire un’iperbole ma è una descrizione che non è tanto lontana dalla realtà quella che si vive nella casa circondariale sulla Cisterna-Campoleone, almeno per gli agenti di Polizia Penitenziaria, costretti a far fronte ad un numero di detenuti di molto superiore al consentito.

Proprio pochi giorni fa, come se non bastasse, si è avuto l’ennesimo caso di insubordinazione da parte di un detenuto, reo, in questo caso, di aver mostrato reticenza nel far rientro nella propria cella, allungando notevolmente la procedura della routine serale. Nel parapiglia che ne è scaturito il prigioniero è riuscito ad infrangere una finestra, appropriandosi dello spezzone di un vetro, poi utilizzato per scagliarsi contro un Vice I spettore e un Assistente Capo. A fatica gli agenti sono poi riusciti a ristabilire l’ordine, inducendo il detenuto, di origine marocchine, a tornare su più miti propositi.

Quanto accaduto ha ovviamente trovato vigile il Sindacato di Polizia Penitenziaria del Si.P.Pe, che da tempo, ormai, va denunciando lo stato di sovraffollamento della Casa circondariale veliterna, “non ritenendo più possibile che venga considerato alla stregua di un albergo”, con gli agenti privati della giusta dignità.

Va detto che secondo il Dipartimento d’Amministrazione Penitenziaria sono ben 116 i detenuti in più rispetto a quanto consentito dalla capienza della struttura. “Per la Fns Cisl Lazio – che si è espressa in passato in una nota, attraverso le parole del segretario regionale Massimo Costantino – il tema delle carceri deve essere affrontato a tutto tondo, sia considerando le problematiche certamente reali e delicate dei detenuti ma anche tutelando i poliziotti penitenziari che operano con abnegazione e sacrificio, in ambienti lavorativi insalubri e spesso a rischio della propria incolumità”.  

 

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