CRONACA

Follia a Marino: devastati gli appartamenti destinati ai migranti. Caos in città

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presidio polizia carabinieri marino Follia allo stato puro a Marino, dove si sta rischiando una vera e propria guerriglia urbana dopo la decisione del Prefetto di ospitare 78 profughi richiedenti asilo politico nella zona della 167, nelle palazzine in località Paolina. Nella notte almeno 10 appartamenti, tra quelli deputati ad ospitare i profughi in arrivo, sono stati letteralmente devastati, senza che nessuno si sia accorto o abbia segnalato quanto stava avvenendo. 

Già nella giornata di ieri diversi cittadini, per nulla accomodanti di fronte all’ipotesi dell’arrivo dei migranti, si erano radunati  all’ingresso delle palazzine manifestando pacificamente tutto il proprio disagio. Sul posto, sin dal primo mattino, il reparto mobile della Polizia di Stato, gli esperti della Polizia Scientifica di Velletri e i Carabinieri della Stazione di Marino.  In giornata si annunciano ulteriori manifestazioni, mentre la tensione non si placa e l’intera zona è ormai presidiata. 

profughi marinoLa notizia dell’arrivo dei richiedenti asilo era stata data dall’Amministrazione stessa e nell’occasione il vicesindaco De Santis aveva  sì accordato solidarietà e vicinanza verso chi scappa da orribili guerre, ma al contempo aveva  voluto assicurare alla cittadinanza massima attenzione alle procedure e alle problematiche già presenti sul territorio. Poche ore dopo si era spinto oltre, chiedendo al Prefetto di bloccare l’arrivo, dato per imminente, dei 78 profughi da collocare in località Paolina. Nella dettagliata missiva spedita al Prefetto Franco Gabrielli, redatta nel corso di una riunione con tecnic  i, dirigenti e avvocati del Comune, De Santis ha palesato al Prefetto tutte le ragioni per le quali le due palazzine rese disponibili dalla cooperativa RTI Tre Fontane  – Senis Hospes, affittuaria degli immobili di proprietà della Flavia Costruzioni, non risultano idonee ad ospitare i rifugiati. E dopo quanto accaduto stanotte c’è da credere che ora lo siano ancor meno…  

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