POLITICA

Marino – Aversa (Pdci) ‘guarda’ al Papa ed esorta: ‘Mai alzare l’asticella del razzismo e dell’intolleranza’

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Il segretario Maurizio Aversa

Il segretario Maurizio Aversa

Sono dichiarazioni  che ospitiamo con colpevole ritardo quelle di un Maurizio Aversa al solito mai scontato né banale. Non per volontà, ma per quella colpevole distrazione che in realtà così grandi per il coinvolgimento che creano, ma così piccole per le risorse su cui possono fare affidamento, può capitare, anche se non dovrebbe mai accadere, che si finisce per ignorare involontariamente alcune email di cruciale importanza nell’ottica di quell’informazione pluralistica per la quale, nel nostro piccolo, ci battiamo e che orgogliosamente rivendichiamo.

Non una volontà di censura, quindi, ma una semplice distrazione nel ‘mare magnum’ di un territorio così grande.

Premesso questo, di fronte alla reazione veemente dei cittadini e della maggioranza di fronte al paventato arrivo dei 78 rifugiati nella zona Paolina del centro storico marinese, Aversa ha sin da subito invitato vicesindaco e giunta a non fomentare xenofobia e razzismo. “I sentimenti storici e profondi delle popolazioni marinesi – ha premesso il leader comunista – sono di accoglienza e antifascismo”.

“Gli stralci di dichiarazioni che il Vicesindaco ha rilasciato alla stampa a nome della Giunta – ha dichiarato nei giorni scorsi Aversa –  mostrano l’assoluta inadeguatezza ed un retropensiero degno della peggiore ipocrisia perbenista non di un moderato qualsiasi, ma di chi non è un ostacolo a xenofobia e razzismo. Su questi delicatissimi temi, su queste drammatiche vicende, occorre un linguaggio chiaro e da spartiacque: l’assistenza, l’accoglienza, la dedizione solidale vanno assicurati. Anzi, per una città come Marino, che ha alle spalle una storia ed una tradizione di accoglienza e di solidarietà di matrice cattolica, socialista e comunista, che ne hanno informato tutta la comunità e le genti che qui si sono stabilite, è una sottolineatura di attuazione di valori e diritti che si mutuano in modo complementare”.

“Per questo – ha aggiunto Maurizio Aversa – sono fuori luogo gli aut-aut ai soggetti privati che rispondendo a bandi pubblici della Repubblica italiana hanno dato disponibilità degli immobili. Oppure si accampa, non dicendolo, che c’è (come per il medievale ius prime noctis) un “via libera” che il potere politico di maggioranza e Giunta voleva esercitare? Per questo sono fuori luogo i richiami a “fermezza”, “vigilare”, “prendere posizione” rivolti a chi? A chi non si conosce! Perché questo non viene detto dei circa 300 nuovi abitanti che ogni anno vengono a Marino? Neppure questi, al momento dell’arrivo, si conoscono! Dunque? Se non c’è xenofobia e razzismo allora si evitino sproloqui. Se si vuole fare da sponda a qualche sottocultura fascista che non tarderà a strillare allora è ancora peggio! Comunque la si metta – ha ribadito Aversa – questa Giunta dimostra ad ogni occasione di non essere più in grado di guidare la città rispettandone i sentimenti profondi di democrazia, solidarietà e trasparenza. Il Prefetto Gabrielli, insieme alla giusta missiva di informazione per l’arrivo dei rifugiati, farebbe bene ad accelerare la spedizione della lettera di licenziamento della Giunta e di scioglimento del Consiglio comunale. I comunisti di Marino seguono e verificheranno tutti i passaggi di accoglienza affinchè nessun aspetto sociale e solidale sia messo in secondo piano, per il rispetto di ogni essere umano e di tutti i cittadini marinesi”.  

Nei giorni successivi lo stesso  Aversa si è recato insieme ad altri compagni presso il presidio di via Colizza. “Ci siamo presentati – si evince dal suo racconto – e ad una delle giovani donne che parlavano a nome del “Comitato” abbiamo rivolto una proposta e lasciato i nostri estremi per essere rintracciati. La proposta è stata quella di svolgere una grande assemblea pubblica dove parlare del merito delle cose. Non sappiamo se sarà vagliata o accolta tale proposta. Sicuramente non ci sono buoni segnali dalle coincidenze aberranti. Abbiamo già denunciato che non è un buon segnale un Vicesindaco che “se ne lava le mani” e chiede al Prefetto di derogare dal considerarci parte della comunità castellana per questo problema. La parola d’ordine è “si esiste, ma risolvetelo altrove”. Nell’approccio all’area, poi, è singolare che anche (o soprattutto?) i costruttori che devono vendere palazzine, appartamenti e locali commerciali siano in pre-presidio a controllare in ingresso e dall’alto con le medesime parole d’ordine “risolvano altrove”. Una ulteriore coincidenza è che “all’allarme” urlato da Palozzi, che con dovizia di particolari dice di come autarticamente lui i rifugiati non li vuole a Marino (siamo alla potestà del Feudo?), ed anzi ha fatto partire all’arrembaggio quel bravo lanzichenecco di Gasparri armato di interrogazione; ebbene tale alzata dell’asticella razzista, ha coinciso con la devastazione di parte degli appartamenti destinati all’accoglienza! Quindi, si può osservare che il disegno costruttivo (a cura della politica di Palozzi quando era sindaco), coincide con la volontà odierna di costruttori che non vogliono rifugiati vicino ai loro immobili ancora da vendere, che coincide con la devastazione degli immobili all’uopo designati, che coincide con giunta decapitata (causa arresto sindaco) e politica attuale di Palozzi e destra che vogliono stoppare il prefetto nell’adempimento della propria funzione”.

”Che dire? – continua ancora il segretario del Partito dei Comunisti Italiani -: restano quesiti da rivolgere circa un po’ di mancanza di coraggio ed una breve riflessione. Quesiti: perché fare presenza e “mediare” accogliendo di fatto ragionamenti che mettono al primo posto, invece che le persone il dio denaro? Qualche piccolo politico locale lo fa! Perché (oltre al PCdI, e ai consiglieri Cacciatore e Ciamberlano) eletti di centrosinistra e dei moderati tacciono e non sono presenti? Perché la Caritas e il Vescovo, se non i preti, non sono presenti? Riflessione: tutti sanno che sono ateo. Molti sanno che sono spesso in sintonia con Papa Francesco. Ultimamente ha invocato – ai cristiani e a tutti, come ama dire lui – la Compassione e la Misericordia. Ognuno sa che il significato intimo di questi due concetti sono la partecipazione alle disgrazie altrui, e l’agire per farle venire meno. Ecco, chi si professa – e immagino siano stuoli tra residenti e politici moderati e di centrosinistra – cristiano, come fa a prendere in giro se stesso e la Chiesa se alla prima vera chiamata, alla prima vera azione, pensa ed agisce con egoismo e contro la cristianità? Per chi – comunista o meno – come me è ateo, non può non cogliere il portato positivo e rivoluzionario della compassione e della misericordia che consente di indicare di mettere al primo posto non il valore delle cose (case da vendere, carriere politiche, status simbol da mostrare) ma la bellezza delle persone. Non comprendere questo ha come conseguenza la fine della comunità. La vincita dello sfruttamento del chi più ha contro chi ha meno. Invece che sull’onda delle urla e del vociare senza senso – ha concluso Aversa -, una buona riflessione, di ognuno, e poi pubblica, da condividere insieme aiuta a comprendere come si vive insieme”.