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LA STORIA – ‘Non ammazzatelo di nuovo’: 25 anni dopo Davide Cervia ‘chiede’ giustizia

Davide Cervia, verità

Davide Cervia, verità di Daniel Lestini

Non ammazzatelo ancora!

 Avete fatto sparire lui e preso a cazzotti ogni briciolo di speranza. Lo avete venduto ed inghiottito in un buco nero, irretendo chiunque abbia cercato nell’ignoto un barlume di verità.

Non ammazzatelo ancora!

Avete fatto passare del tempo prezioso e dato retta a gente che forniva verità troppo facili per essere reali. Lo avete venduto a chi ha pagato per le sue capacità, stroncando per sempre il suo sogno di veder crescere i suoi figli.

Non ammazzatelo ancora!  Avete riempito le cronache di intimidazioni e di incredibili accadimenti così difficili da poter credere casuali. Lo avete venduto a chi ha offerto tanto per una cortina di omertoso silenzio mai squarciato. Non ammazzatelo ancora! Perchè anche se chi lo ama non ha mai smesso un giorno di sognare il suo ritorno, lo avete comunque ammazzato, ogni giorno, da quel giorno….

davide cerviaLa clessidra ha finito i suoi granelli e il conto alla rovescia è ormai terminato. Giovedì 11 giugno, alle ore 10, presso il Tribunale Ordinario di Roma, lo Stato italiano ha una nuova, l’ennesima, forse l’ultima occasione per riacquisire un minimo di credibilità agli occhi di una famiglia che da 25 anni attende una risposta a tanti, troppi perchè. Una famiglia che questa notte andrà a dormire con lo stesso, inquietante ed angosciante interrogativo, senza che nessuno abbia mai provato a lenire un dolore così grande.

Giovedì 11 giugno, ore 10, l’udienza in cui si tornerà a richiedere verità e giustizia sul caso di Davide Cervia, l’ex militare in forza alla Marina italiana, di cui si persero le tracce nell’estate del 1990, a Colle dei Marmi, nel territorio del Comune di Velletri.

“Vorremmo uno Stato che finalmente stia al nostro fianco, ritirando la richiesta di prescrizione avanzata dai Ministeri della Difesa e della Giustizia, e facendo celebrare il processo”: questa la richiesta di sua moglie, Marisa Gentile, e dei membri del Comitato, palesata anche attraverso una petizione on-line. Il rischio, sempre più concreto, è che tutto si fermi alla prima udienza del processo civile, trasformandosi nell’ennesima, atroce beffa per una famiglia che ha cercato invano una verità che più volte qualcuno ha provato ad indorare, facendo ingoiare pillole troppo amare per chi da tempo vive nel dolore di un distacco senza perché. Vano anche il tentativo dei parlamentari del Movimento 5 Stelle, che tramite Vito Crimi hanno presentato un’apposita interpellanza, volta proprio a scongiurare un epilogo che sarebbe per tutti sconcertante. I Ministri della Giustizia e della Difesa sono stati i destinatari di una lunga ricostruzione dei fatti intercorsi in questi anni, che rappresentano, si legge nell’interpellanza, “un fallimento per quello Stato che avrebbe dovuto muoversi tempestivamente e con tutte le sue forze per proteggere i suoi figli, e che invece si è palesato in tutta la sua inerzia, sordità e financo prepotenza”.

Il Senato, grazie ai voti contrari del PD e all’astensione di Forza Italia, ha però bocciato la richiesta dei 5 Stelle, dando l’ennesimo schiaffo in faccia ad una famiglia che da decenni attende sia fatta giustizia.

“Inaccettabile – per i grillini – che un mistero incompiuto da 25 anni, che pur tuttavia reca con sé inerzie, responsabilità e colpe documentabili e perseguibili, nonché le aberranti sofferenze patite dalla sua famiglia in tutto questo tempo, subisca l’onta della prescrizione. Il Presidente del Consiglio dei ministri e i Ministri destinatari della citazione in giudizio avrebbero dovuto rinunciare alla prescrizione quale segno di trasparenza e rispetto della verità, nonché di ripristino del perduto ruolo di garante dei diritti dei cittadini che sarebbe dovuto essere proprio di uno Stato democratico qual è la Repubblica Italiana che ci onoriamo di servire, e che tuttavia in tale contesto è venuto meno”. 

Bocciata, quindi, la richiesta di rinunciare, tramite l’Avvocatura dello Stato, all’eccezione della prescrizione nel procedimento civile avviato nell’anno 2012 a carico dei Ministeri della giustizia e della difesa, per iniziativa della moglie di Davide, Marisa Gentile, e dei suoi due figli, Erika e Daniele Cervia, al fine di consentire il naturale svolgimento del processo e l’accertamento delle responsabilità individuali.

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Lettera aperta

di Marisa Cervia 

 caso cervia 2“Siamo agli sgoccioli! Mancano poche ore all’udienza del processo civile sul rapimento di Davide Cervia. Mio marito Davide era un umile servitore dello Stato, altamente specializzato in guerre elettroniche, svanito nel nulla il 12 settembre del 1990.

Solo la tenacia di tutta la mia famiglia e delle associazioni che ci hanno sostenuto ha consentito di portare a galla gran parte delle verità che in questi anni le istituzioni hanno cercato di coprire con continui depistaggi.

Il processo penale ha svelato nuovi retroscena che devono trovare spazio anche in sede civile.

L’avvocatura dello Stato, in nome del Ministero della Difesa e della Giustizia, vuole ora avvalersi della prescrizione negando di fatto la possibilità di conoscere la verità.
Una verità forse troppo scomoda per le istituzioni.

I Servizi Segreti Italiani dell’epoca parlarono infatti di un possibile interessamento da parte di Servizi Segreti esteri a risorse umane altamente specializzate. Erano gli anni che precedevano la “Guerra del Golfo”.

Ancora oggi la vendita di armi è un mercato miliardario che non conosce la parola crisi (leggi approfondimento).

Possibile che dietro questi scambi internazionali di armamenti si nasconda da tempo un mercato di uomini venduti impunemente dai governi come libretti dalle istruzioni?
Ecco perché ho deciso di lanciare questo appello, ecco perché chiedo a tutti i cittadini liberi di sostenerci.

L’11 giugno vi aspetto davanti al Tribunale di Roma in via Giulio Cesare alle ore 10.00 per chiedere a gran voce la verità su Davide Cervia”. 

MARISA GENTILE