POLITICA

Lanuvio – Crisi idrica a Campoleone: Santoro e Leoni relazionano dopo l’incontro con Acea Ato 2

CONSIGLIO LANUVIO 2
L'intervento del sindaco Luigi Galieti nel corso della seduta consiliare del 18 giugno 2015

L’intervento del sindaco Luigi Galieti nel corso della seduta consiliare del 18 giugno 2015

di Daniel Lestini 

Se è vero, come è vero, che all’indomani delle tante rassicurazioni avute i problemi di erogazione idrica non sono affatto scemati c’è davvero poco di che essere ottimisti”. Non ha fatto ricorso a panegirici, Maurizio Santoro, vicesindaco di Lanuvio, al momento di prendere la parola nell’abbrivio della seduta consiliare di giovedì 18 giugno, per relazionare i presenti sull’esito dell’incontro con i tecnici di Acea Ato 2, svoltosi proprio il giorno precedente, nella aula consiliare. Promosso dalla sezione di Campoleone del Pd, col fattivo apporto di alcuni comitati di zona, l’incontro aveva lo scopo di sollecitare il gestore idrico a dare risposte e a farsi partecipe dei numerosi problemi del territorio. Problemi che interessano per larga parte la frazione di Campoleone, servita dalla fonte di Monte Giove, presso la quale il potabilizzatore ha sempre messo a nudo una serie di disservizi, a fronte dei quali le risposte del gestore idrico sono state finora lacunose ed improduttive. “Le continue chiamate ad Acea, unite a numerosi solleciti con tanto di fax – ha dichiarato il vicesindaco – non hanno prodotto gli effetti da noi tutti auspicati. Ho fatto diverse segnalazioni e per alcune di queste proprio mentre mi trovavo sul posto, tanto da rendermi conto della falsità di chi mi rispondeva dicendomi che proprio in quel momento una squadra di operai era già a lavoro. Purtroppo non c’è una comunicazione trasparente, neppure nei confronti dell’amministrazione, esaltata da un evidente problema di organizzazione interna da parte di Acea, che non funziona come dovrebbe funzionare un’azienda con partecipazione privata che produce degli utili”.

All’orizzonte, oltre alla speranza che qualcosa cambi, non s’intravedono spiragli neppure nella convenzione, nella quale “non è neppure previsto uno standard minimo di qualità nel servizio, tanto meno la facoltà di chiedere i danni o uno sconto nelle bollette. Arrivati a questo punto – ha aggiunto ancora Maurizio Santoro – non mi aspetto davvero nulla di buono: ci aspettano dei momenti critici quest’estate, ma continuerò a tampinare Acea in ogni modo, perché le nostre terre sono ricche di acqua e i cittadini, ai quali mi appello onde evitare gli sprechi, sempre deprecabili, hanno tutti i diritti a poterne usufruire, in maniera costante e certa”.

Dalle parole del vicesindaco si è evinto che il ‘modus operandi’, in questi mesi è sempre stato quello di chiudere ogni sera l’uscita del pozzo verso la direttrice di Campoleone, allo scopo di consentire il riempimento di una vasca da 1000 quintali. “Ma evidentemente – ha dichiarato Santoro – se non resta che questa soluzione, chi ha progettato il tutto non ha tenuto conto della differenza tra il flusso idrico di entrata ed uscita, che eroga una quantità inferiore rispetto alle utenze servite. Senza contare, come avvenuto sabato, quando ho segnalato una perdita sulla Nettunense, all’incrocio con via Dalla Chiesa, che quando intervengono, con ritardi piuttosto cospicui, chiudono nuovamente la condotta principale, lasciando tutti senza acqua”.

Inquietante il dubbio sollevato poco dopo: “mi dicono che entro un anno e mezzo immetteremo dell’acqua fresca attraverso l’impianto dell’acqua marcia dell’Ospedale dei Castelli. Ma l’augurio, in tal senso, è che il flusso idrico non venga poi veicolato al contrario”.

Ad Umberto Leoni, anche lui reduce dall’incontro del giorno precedente, il compito di ricordare come la convenzione, firmata nel 2005, riguardasse oltre 100 Comuni, e non desse alcuna possibilità di modificarla. “C’è tuttavia un elemento che non rispettano quasi mai – ha chiosato l’ex Sindaco -: gli interventi di riparazione, da convenzione, andrebbero fatti entro 24 ore, cosa che non avviene quasi mai. Non resta che sottoscrivere un documento per portare investimenti che diano frutti già per l’estate 2016. Se non rafforzeremo gli impegni sottoscritti – ha aggiunto Leoni – la situazione sarà sempre più complessa. Invito, in questi 4 mesi estivi, a creare una task-force permanente di Acea su quel pozzo, tale da intervenire non appena ce ne fosse bisogno”. Il consigliere di minoranza ha poi concluso suggerendo di valutare la possibilità che “un pozzo nei pressi del canile, in località Malcavallo, peraltro pulitissimo, possa rientrare nel circuito (un circuito che prevede 4 pozzi a Lanuvio e 2 a Campoleone, ndr)”.

Diversa la disamina di Mario Di Pietro, per il quale la reazione di Acea c’è stata ed è stata repentina: “oggi (giovedì 18 giugno, ndr)  – ha dichiarato – c’è stato un intervento massiccio da parte delle squadre Acea, nel corso del quale sono state individuate criticità mai scovate, a partire da alcuni bypass, segnalati da un ex dipendente, ai quali abbiamo dovuto tagliare i collegamenti”.

Sul tema non siamo mai stati con le mani in mano” ha poi aggiunto il sindaco Luigi Galieti, prendendo per ultimo la parola. In quella che non ha tardato a definire una situazione kafkiana, il Primo cittadino lanuvino ha ricordato come si sia brillantemente superata la crisi dell’arsenico, portandolo sotto i valori soglia. Galieti non ha neppure sottaciuto come con Acea “ci siano stati scontri anche aspri, culminati in una reciproca denuncia”. “Proprio oggi  – ha concluso Luigi Galieti – ci siamo visti con gli altri sindaci dei Castelli e abbiamo messo in agenda un incontro comune, che possa rappresentare un punto di svolta per il futuro”.  

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