POLITICA

Marino – Aversa: ‘Il Partito Comunista non potrebbe mai stare in coalizione con questo Pd’

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Il segretario del Pdci, Maurizio Aversa

Il segretario del Pdci, Maurizio Aversa

“Veritade ascosa sotto bella menzogna”. In verità, Dante, col Convivio e la Vita Nova, quando introduce tale concetto, lo fa con senso nobile. Perché, abbandonando l’uso del latino, iniziò a promulgare il “volgare” con similitudini (bella menzogna), per raccontare a chi non era filosofo o letterato, le “verità ascose”.

Inizia così la nota, al solito mai banale, di Maurizio Aversa, segretario del Partito dei Comunisti di Marino. Una nota che, di seguito, proponiamo integralmente.

“Al contrario, il PD di Marino, mostra un paio di effetti speciali, dice bugie agli invitati, e sulle questione dure, da affrontare veramente, rinvia. Mostrando, tra l’altro almeno posizioni diametralmente opposte in sede politica. Insomma, sconforto e disastro insieme. Col rischio di tagliare le gambe a tante brave persone che cercano di fare la loro piccola parte, in tal modo vanificata.

Per chi come noi ha voluto ascoltare, le presentazioni della seconda giornata, dedicata all’ascolto dei cittadini, delle forze politiche e sociali sulla base di tavoli tematici, ha dovuto amaramente concludere che di moltissimi “tavoli” si sono annunciati solo i titoli. Di altri non si rilevano novità (come nel caso della questione rifiuti, con posizioni già note ampiamente condivise nel centrosinistra, anche se qui rimesse in discussione da qualcuno). Di contributi veri se ne contano nel campo dei diritti civili, con l’intervento per GayLib di Daniele Priori, un esterno al PD; per una ricerca “porta a porta” in campo socio-politico la proposta avanzata da Francesca Marrucci (che è aperta anche ad altri soggetti politici e sociali che vogliano sperimentare il medesimo modulo-sondaggio), anch’essa esterna al PD.

L’unico messaggio forte, comunicato in chiusura coi saluti da un chiaro Gianfranco Venanzoni, è quello sulla questione lavoro-occupazione, in verità incentrato solo sul versante artigianale-industriale. Per quanto al confronto politico, sia interno che con altre forze e la società, abbiamo assistito ad un incredibile paradosso. L’introduzione non ha fatto menzione né dei problemi interni, né della risposta plurale da poter offrire alla situazione di Marino: racchiudendo tutto ad un concentrarsi sul PD perno-elaboratore-attore-protagonista… da solo.

Allo stesso modo si è mostrato, – PD autosufficiente ed autoreferenziale – nel proprio intervento il Presidente del Consiglio regionale del Lazio, Daniele Leodori (uscito anticipatamente, e come le migliori scene della vecchia DC seguito da un codazzo di un quinto dell’assemblea destinato ad altri appuntamenti). Anzi, addirittura, tanto è stato attento al ruolo del PD che è giunto a dire che sarebbe meglio che non venisse sciolto, o non si dimettesse il sindaco, per non trovarci alle elezioni tra un anno perché al PD ne servono un paio! Cioè il parametro, l’attenzione – sociale, politica, istituzionale – non è come stanno e cosa è meglio per i cittadini (che si dimetta immediatamente questa Giunta sfascista!), ma cosa convenga al PD! Ma scherziamo?

Di opposto avviso, e non è cosa da poco, lo spessore con cui il consigliere regionale Simone Lupi, ha affrontato l’insieme delle questioni. Il PD, ha problemi interni, personalismi, divisioni che vanno risolte. Non si prescinde da questo. La preoccupazione per l’astensionismo deve far intervenire il PD, non solo nella ricerca di tavoli che raccolgono una base programmatica, ma anche che ci sia l’intervento unitario di tutto il centrosinistra a far crescere ciò. Per non dire della vicenda della scadenza per le elezioni. Non dipende da noi, ha detto Lupi, ma è chiaro che prima se ne vanno meglio è perché così la città e i cittadini soffrono.

Ora, sinceramente, mentre in sala c’era la presenza nostra e di esponenti dell’Unione di Centrosinistra, e nonostante l’invito esplicito, rafforzato nei comunicati e nei post sui social che recita “ I cittadini, le forze sociali, politiche e culturali del territorio sono invitate a partecipare all’evento e a esternare le problematiche che ritengono prioritarie per il Comune, condividendole con gli iscritti e i dirigenti del Pd di Marino.”; non è stato cercato il confronto, quasi a “sposare” la visione di Leodori invece che quella di Lupi; con la pesante assenza di interlocutori naturali che tengono sempre in conto quanto dicono e fanno – ad esempio – i comunisti, come è nel caso dei consiglieri Ciamberlano e Santurelli.

A noi del PCdI – conclude Aversa –  viene naturale una considerazione: Pur apprezzando alcuni contributi, e singole espressioni tematiche e di attenzione politica, allo stato attuale, se questo è il bagaglio e la proposta politico-programmatica del PD marinese, nell’eventualità di una imminente chiamata alle urne, ci riteniamo impossibilitati a vedere una nostra partecipazione in una coalizione col PD. Con questo PD conosciuto a Cava dei Selci. Piuttosto, ci verrebbe in mente di presentare un programma totalmente alternativo della sinistra con un sindaco comunista da votare!”.