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Velletri – Shany Martin le ha ‘cantate’ di santa ragione all’Amministrazione comunale

Shan

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“Grazie di essere qui, alla faccia de ‘sti quattro birbaccioni che non sono venuti”. Parole e musica di Shany Martin, audace e dissacrante, eclettico cantastorie veliterno, che come sempre ha fatto incetta di sorrisi e tanti applausi nella sua esibizione di sabato 27 giugno presso il Circolo Artistico “La Pallade Veliterna” (Ex Istituto d’Arte a Velletri), in occasione del “Velletri Summer Shopping”, la manifestazione organizzata dai commercianti cittadini.

 Una serata dal sapore unico all’insegna dei sonetti ironici e disincantati di Trilussa, in cui non sono mancati alcuni dei cavalli di battaglia del noto comico veliterno, irresistibile e contagioso, sempre attento a coinvolgere e ad interagire con il suo pubblico. Una platea alla quale a fine spettacolo non ha risparmiato le critiche verso l’amministrazione comunale che ha riservato quattro posti in prima fila per poi lasciarli vuoti, dietro ad una sala strapiena.

“Se io non faccio gli spettacoli senza qualche lamentela non sono io” – ha detto Shany Martin, scandendo le sue parole con impeccabile inflessione romanesca al pari di grandi attori che hanno fatto la storia del nostro cinema – “Vorrei ringraziare innanzitutto voi, che siete venuti qui stasera – rivolgendosi alla sala gremita – e vorrei ringraziare la giunta comunale – apostrofata da una colorata espressione vernacolare – che non è venuta. Questa è la cultura del nostro paese: quattro sedie vuote. Sono quelli che si riempiono la bocca parlando di cultura per poi mancare quando si organizza qualcosa di valido. Velletri è conosciuta solo per Fra’ Cazzo. Voi ci ridete ma è drammatica come cosa”.

Risentito, l’artista veliterno non gliele ha mandate certo a dire ai nostri politici, presagio di una futura discesa in campo nell’agone politico cittadino al pari di qualche illustre predecessore? Scherzi a parte, la bellissima esibizione di Shany Martin si è caratterizzata anche per alcuni brevi intermezzi parlati nei quali ha dissertato su alcuni personaggi storici a cui sono dedicate delle vie cittadine. E il nostro comico non ha mancato di dare prova della sua abilità di paroliere, recitando due sonetti di ispirazione belliana, da lui stesso composti, in cui si prendeva gioco della vanità religiosa.

Federica Tetti

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