di Maria Lanciotti
È risaputo: mai tenere i medicinali in vista e alla portata dei bambini. Lo dicono i bugiardini e lo dice il buon senso. Così come non si lascerebbe in vista e alla portata dei bambini un qualsiasi prodotto potenzialmente nocivo. Poi ci sono i farmaci scaduti di cui disfarsi. Nel nostro Paese, con la popolazione tra le più longeve al mondo e in assoluto in Europa, le cassette e i cassetti delle medicine straripano e ogni tanto si fa pulizia.
Dove buttare i farmaci scaduti? Assolutamente mai nel cassonetto dell’indifferenziata (laddove ancora vige il barbaro sistema di raccolta) ma nei raccoglitori per farmaci scaduti presenti nelle farmacie e dislocati secondo le disposizioni dei vari Comuni. Un servizio che ha funzionato bene a Ciampino, comune capofila nell’area castellana per il Porta a Porta, ma che ultimamente sembra perdere colpi. Capita così d’imbattersi in un raccoglitore stracolmo, posizionato presso una farmacia del centro, con le buste pendule che riversano sul marciapiede quelli che sono potenziali veleni, nell’apparente disinteresse dei passanti.
Lascia sbigottiti che quando entrati in farmacia, dopo esserci presentati e aver citato la testata per cui scriviamo, alla nostra domanda se il fatto era stato segnalato agli uffici comunali di competenza, ci siamo sentiti rispondere che chi è dietro al banco è pagato per servire e non per fare segnalazioni. Mentre una cliente presente, da semplice cittadina, è intervenuta spontaneamente denunciando che la raccolta dei farmaci scaduti ha smesso di funzionare nell’ultimo anno.
Questo abbiamo raccolto e questo riportiamo, come servizio d’informazione dovuto alla collettività.
Segnaliamo inoltre che per la Raccolta dei farmaci non scaduti, da recuperare e distribuire a chi più ne ha bisogno, si può trovare l’apposito contenitore nella chiesa parrocchiale Sacro Cuore di Gesù, in Piazza della Pace. Il progetto, promosso dall’associazione “Le medicine” e sostenuto dalla Caritas della Diocesi di Frascati, si basa su tre principi fondamentali:
– riutilizzare i farmaci raccolti;
– sensibilizzare l’utenza ai bisogni dei più sfortunati, quindi educare al volontariato;
– “sottrarre” ai cassonetti farmaci che, una volta scaduti, verrebbero gettati tra i rifiuti comuni.
