POLITICA

Genzano – La proposta di Di Domenica: ‘Barattare i debiti col fisco con dei lavori in città’

Massimo Di Domenica
Il dottor Massimo Di Domenica, capogruppo di

Il dottor Massimo Di Domenica, capogruppo di ‘Patto tra i Cittadini’

In tempi di crisi anche gli amministratori o chi si impegna per il bene pubblico è chiamato ad aguzzare l’ingegno.

 E se invece di sfogliare la margherita per trovare un modo di pagare le tasse ci si adoperasse attivamente per il bene della propria città, saldando così il proprio debito col Fisco? Sembra essere proprio questo il principio ispiratore che ha mosso le intenzioni di Massimo Di Domenica, capogruppo di ‘Patto tra i Cittadini’. L’ex consigliere della lista ‘Per Gabbarini Sindaco’ ha infatti protocollato una mozione comunale nella quale sollecitare l’istituzione, da parte del Comune genzanese, del ‘Baratto Amministrativo’, contenuto lo scorso anno nel decreto ‘Sblocca Italia’ varato dal Governo Renzi. 

E’ proprio il noto medico genzanene a spiegare di cosa si tratti, svelandone i prodromi e le potenzialità. “Istituendo tale possibilità – premette – si darebbe modo ad alcuni cittadini di non pagare le tasse comunali arretrate, come IMU e TARI, offrendo in cambio di questa concessione il frutto del proprio impegno lavorativo”.

Ampio il ventaglio di lavori che si potrebbero offrire per ottenere il ‘baratto amministrativo’, a partire da tutti quelli che il proprio Comune ritiene necessari per il territorio in un determinato momento, con preminenza per la pulizia delle strade, la manutenzione del verde pubblico e dei parchi e l’assistenza alle scolaresche, senza dimenticare tutto quel che concerne il decoro urbano, e ogni operazione di recupero e riuso, con finalità  di interesse generale, di aree e beni immobili inutilizzati.

“I requisiti per ottenere lo sconto fiscale – chiosa Di Domenica – devono essere fissati dal proprio Comune di appartenenza previa apposita delibera. Si tratta, in particolare, di verificare quattro condizioni del richiedente, ovvero la residenza nel Comune presso il quale si inoltra la richiesta, la maggiore età del richiedente, l’avere un ISEE non superiore all’importo che viene ritenuto congruo dal Comune e un debito fiscale inferiore ad un certo importo, fermo restando che ci si aspetta razionalmente un importo poco superiore a quello equivalente per l’esonero dalla dichiarazione dei redditi. Altra condizione indispensabile – dichiara il consigliere di maggioranza – è che la richiesta deve riguardare un debito fiscale comunale”.
Così contestualizzato il ‘baratto amministrativo’ si adatta alle esigenze dei disoccupati o dei lavoratori in mobilità, consentendo loro di impiegare produttivamente il tempo a disposizione per saldare i propri debiti con il Fisco. Un esperimento già adottato da altri Comuni italiani, primo tra tutti Invorio, nel novarese. 

Da.Le.

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