POLITICA

Genzano – L’Avvocatura regionale in soccorso delle casse comunali dopo la ‘svolta’ con la Rsa dell’ex ‘Torretta’

Genzano - Istituto San giovanni di Dio (1)

Genzano - Istituto San giovanni di Dio (1) Anche l’Avvocatura regionale viene incontro ai conti delle casse del Comune di Genzano, sui cui bilanci, storicamente, gravano in maniera più pesante che altrove le spese per le Rsa, le residenze sanitarie assistite. Dopo la trasformazione, gli ex manicomi sono diventati dei veri e propri centri ‘succhia soldi’ per i Comuni, che finanziano parte delle rette degli ospiti. Sebbene in piccola percentuale rispetto a quella attualmente a carico delle Regioni, che in futuro comunque potrebbe assottigliarsi sempre di più, la spesa non è affatto marginale, soprattutto in periodi di magra come questi, in cui gli Enti locali sono costretti a raschiare il fondo del barile, non solo per dare continuità ai servizi erogati ma anche per ottemperare alle nuove norme dei bilanci armonizzati.

  Di recente, però, l’Avvocatura regionale ha riconosciuto che a provvedere all’integrazione economica per i soggetti per cui si rende necessari il ricovero stabile presso strutture residenziali, dovranno essere i Comuni di provenienza e non quelli che ospitano le strutture. La novità sopraggiunta ha permesso al Comune di Genzano di ridurre drasticamente la spesa che, all’interno dei servizi sociali, è largamente dedicata alle Rsa, che passa dunque dai 2 milioni degli scorsi anni ai 950mila euro attuali, con notevole boccata d’ossigeno per le casse comunali.

“Speriamo che quest’anno la Regione non riduca  in modo eccessivo il contributo erogato negli anni precedenti – ha dichiarato il Primo cittadino Flavio Gabbarini in sede di presentazione del bilancio di previsione in Consiglio comunale -. Per fortuna, però, il problema relativo al pagamento della quota di chi è ospitato nelle Rsa, in particolar modo nell’Istituto San Giovanni di Dio, di via Fatebenefratelli,  si è risolto perché dopo anni è stato riconosciuto che a pagare, per quelle persone diventate residenti a Genzano dopo il ricovero, dovranno essere i Comuni di provenienza. Ma ne restano ancora tanti a carico del Comune, solo al Fatebenefratelli parliamo di 120 ricoverati. L’augurio – ha concluso il sindaco genzanese – è che la Regione non riduca la partecipazione ai contributi che ha sempre garantito in questi anni”. 

Il risparmio, manco a dirlo, consentirebbe di salvaguardare al meglio quello ‘stato sociale’ che a Genzano, ancor più che altrove, è sempre stato un cavallo di battaglia delle amministrazioni che si sono succedute. Un motivo di vanto che i continui tagli agli enti locali stava finendo per far venir meno e a cui la decisione dell’Avvocatura regionale potrebbe in qualche modo ridare linfa.

Michela Emili 

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