POLITICA

Marino – Manifestazione antimafia, ci si spacca anche per questo. Da Aversa duro attacco a Cecchi

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A sinistra Stefano Cecchi

A sinistra Stefano Cecchi

E’ polemica, a Marino, dopo la partecipazione del consigliere comunale Stefano Cecchi, delegato Anci della Città di Marino,  alla manifestazione Antimafia Capitale organizzata dal Pd e tenutasi a Roma in piazza don Bosco. Cecchi, così come si evince da una nota inviata proprio dal Comune marinese, vi ha partecipato d’accordo col vicesindaco Fabrizio De Santis e col presidente del Consiglio comunale, Umberto Minotti. Una modalità che non è affatto piaciuta a Maurizio Aversa, segretario della locale sezione del Partito dei Comunisti Italiani.

“Abbiamo risposto come era giusto e doveroso che fosse all’appello del presidente dell’Anci (Associazione nazionale Comuni italiani), Piero Fassino rilanciata nella nostra regione dal presidente Anci Lazio, Fausto Servadio” aveva dichiarato a latere lo stesso Cecchi, sicuramente ignaro del vespaio di polemiche che ne sarebbe scaturito. 

“Non abbiamo interpretato il momento di aggregazione come qualcosa organizzata da un solo partito ma come una chiamata che poteva e doveva essere realmente universale, transpartitica, di alto livello istituzionale” ha aggiunto l’esponente del centrodestra marinese. “E’ importante affermare costantemente il sentimento di legalità – aveva proseguito Cecchi –  più che mai in un momento storico così delicato dal punto di vista politico-giudiziario come quello che stiamo vivendo a Roma e provincia, va affermato da tutti senza distinzioni di colore, con decisione e con fermezza”. “La Città di Marino è contro la mafia e abbiamo sentito il dovere e la necessità di esserci a portare un messaggio di condivisione in rappresentanza della nostra comunità – aveva  concluso Cecchi –  abitata da cittadini nella stragrande maggioranza onesti, liberi e contro la mafia”.   

Maurizio Aversa

Maurizio Aversa

Parole nobili, che però non hanno mitigato il fastidio provato da Aversa, che alla maggioranza di Marino non ha perdonato neppure questa. “Poiché la mafia, come diceva Peppino Impastato, “è una montagna di merda” – ha premesso Maurizio Aversa – chiunque manifesti contro la mafia, soprattutto se sia coerente e conseguente tra il pronunciar parole e adottare fatti conseguenti, ha il nostro pieno assenso.  Per questo, accettando il richiamo ad elevare in alto la battaglia contro la mafia, non seguiamo la moda, e la facile (non per questo non veritiera) polemica rivolta contro il comune di Marino che ha voluto aderire “rispondendo all’ANCI nazionale e regionale” visti arresti e indagini in corso.  Invece, ciò che contestiamo è il merito e metodo utilizzato per partecipare. Infatti, se il consigliere delegato si è sentito in dovere di avere il consenso del vicesindaco (cioè la persona più prossima al potere oggi sottoposto a indagine, vista la sua assunzione di guida grazie a Silvagni che l’ha nominato),  nonché del presidente del Consiglio comunale (che è noto è parte fondante della maggioranza di Palazzo Colonna), davvero non si comprende come mai il delegato ANCI, che vuole imprimere e proporre un innalzamento della battaglia, non ha sentito – nel merito e nel metodo – il dovere di coinvolgere, ascoltare, ed eventualmente trovare il consenso alla partecipazione da parte di consiglieri dell’opposizione. Nella specificità del caso, nel non ricorso alla partecipazione e al confronto, questo comportamento mostra l’incapacità e l’inadeguatezza a voler combattere la mafia, anche in questo caso. Infatti, la prima regola per battere la mafia, è unire le forze e non isolare nessuno se non gli stessi mafiosi.  Ci attendiamo – ha concluso Aversa – una rettifica che corregga l’errore compiuto, una migliore comunicazione ai cittadini in tal senso.In mancanza di ciò, resta solo la conferma della inefficacia, inutilità e vacuità di questa Giunta e di questa maggioranza. Tanto da confermare la giustezza delle richieste di scioglimento del consiglio comunale”.