POLITICA

Marino – Si è dimesso il Sindaco Silvagni. Si scioglie il consiglio, arriverà il Commissario

fabio silvagni

fabio silvagniAlla fine ha gettato la spugna, ponendo fine ad uno stato di impasse amministrativa che si stava protraendo ormai da tempo. Il sindaco di Marino, Fabio Silvagni, ristretto in carcere da qualche settimana, ha rassegnato oggi, venerdì 11 settembre, le  proprie dimissioni irrevocabili dalla carica di Primo cittadino. L’atto è giunto in municipio in mattinata ed è stato immediatamente protocollato.
Le dimissioni del sindaco portano allo scioglimento del Consiglio comunale con contestuale nomina di un commissario prefettizio trascorso il termine dei venti giorni previsti dall’articolo 53 del Tuel (Testo Unico degli Enti Locali). 

Alla luce di quanto avvenuto proprio pochi minuti fa si può  rileggere diversamente anche tutto quanto accaduto negli scorsi giorni, con le dimissioni dell’assessore Esposito e le tante sollecitazioni giunte al vicesindaco De Santis di staccare la spina. Alla fine la spina l’ha staccata proprio Silvagni e Marino pone quindi fine all’Amministrazione del dopo Palozzi, andando verso una fase commissariale che potrebbe essere davvero lunga.

Nonostante i tentativi di evitare il commissariamento – lo stesso vice De Santis, chiamato alla guida dell’Amministrazione al posto del primo cittadino, aveva infatti dichiarato in Consiglio di essere in grado di andare avanti e di proseguire col mandato dei cittadini -, la situazione negli ultimi giorni era precipitata in maniera vertiginosa, e, a quanto pare, non più sanabile.

Dopo l’addio dell’assessore Arianna Esposito, l’unico volto più o meno visibile ai più dopo il fattaccio, con tanto di ammissione di non poter proseguire senza il sindaco eletto, e l’azzeramento della Giunta decisa dallo stesso De Santis, la nascita di una nuova squadra di governo, in quelle condizioni, è parsa davvero improponibile. Tutti a casa dunque. Ha deciso su tutti Silvagni, che rassegnando le dimissioni oggi ha rimesso tutto in mano ai cittadini, e si andrà, dunque, a nuova elezione, con tempi e modalità tutte da stabilire.